Carlini: «Abbiamo un'idea di gioco precisa, proseguiamo per la nostra strada»
«La Coppa Italia è un obiettivo importante, in campionato lavoriamo per recuperare punti in classifica»
C'è sicuramente lo zampino di Massimiliano Carlini nel trend positivo intrapreso dalla Reggiana nel mese di novembre: da esterno d'attacco o da mezzala, il calciatore classe '86 ha sempre dato il suo generoso contributo alla causa granata raccogliendo gli applausi del pubblico granata alla fine di ogni gara.
Che sensazioni vi ha lasciato la vittoria contro il Ravenna?
«Sicuramente gioia, perché vincere fa bene al morale e veniamo da periodo positivo. Ora cercheremo di continuare su queta strada perche è quella giusta».
La partita di domenica però ti ha lasciato anche un ricordo sgradevole...
«Purtroppo mi si è girata la caviglia, ora è un po' gonfia ma non è nulla di preoccupante: tempo tre o quattro giorni e poi tornerò a disposizione. A Bassano cercherò di esserci, anche stringendo i denti non mi tirerò indietro».
Il Bassano è la bestia nera della Reggiana...
«Mi hanno raccontato della semifinale playoff con l'occasione mancata da Alessi nel finale. Dobbiamo andare a Bassano con la voglia di fare risultato e la convinzione di essere una squadra in salute».
Purtroppo non avrete i tifosi al vostro fianco...
«È davvero un peccato perché il loro aiuto ci avrebbe permesso di dare qualcosa in più sul campo».
Che valore dai invece alla partita di domani contro il Prato?
«I tanti infortuni detterano la formazione da schierare ai mister, ma siamo contati ed è quindi giusto far giocare i ragazzi giovani che meritano di avere una possibilità. La Coppa Italia inoltre è importante perché vincerla garantirebbe gli stessi vantaggi di un secondo posto in campionato e in questo momento per noi è un obiettivo da non sottovalutare».
Come spieghi l'inversione positiva di tendenza delle ultime settimane?
«Non c'è una vera e propria spiegazione. Ora cerchiamo di giocare di più la palla partendo da dietro: siamo calciatori di qualità che fanno fatica a competere con avversari strutturati fisicamente, pertanto dobbiamo tenere il più possibile il possesso palla a terra».
Da mezzala come ti stai trovando?
«È un ruolo che ho iniziato a ricoprire anche l'anno scorso nel finale di campionato: mi piace perché mi permette di giocare tanti palloni anche se arrivo meno lucido in attacco. Quando i risultati sono a nostro favore però il profilo personale passa in secondo piano...».
Ti manca il gol?
«Devo dire che 6 o 7 gol a stagione li ho sempre fatti, purtroppo quest'anno ci manca sempre qualcosa: ricordo la grande occasione sprecata con il Fano, la rovesciata finita di poco a lato contro il Vicenza e così via. Sicuramente c'è demerito da parte mia ma anche una buona dose di sfortuna. Spero di sbloccarmi il prima possibile».
Tu non fai mai gol banali...
«Mi piacerebbe farne uno a porta vuota ogni tanto, anche se quando sono più belli hanno sempre un sapore diverso...».
Altinier si è finalmente sbloccato: lo vedi più sereno ora?
«È un attaccante molto esperto, sa che questi periodi negativi possono capitare a chiunque ma ci vuole veramente poco per sbloccarsi ed uscirne. Di certo gli pesava non essere ancora riuscito a segnare su azione e sono sicuro che da qui alla fine farà tanti altri gol».
Dove può arrivare questa Reggiana?
«Onestamente la classifica non rispetta i valori della squadra, ma prima dobbiamo pensare a toglierci da questa posizione di classifica, poi cercheremo di recuperare terreno da chi ci precede. La Reggiana ha un organico forte e attrezzato per arrivare nelle prime posizioni: lavoriamo di continuo per migliorare, poi vedremo dove ci riusciremo a piazzare...».
Chi è la favorita per il primo posto?
«Il Padova è la squadra più attrezzata anche come blasone e collettivo. La Serie C insegna che ci sono spesso delle sorprese e il Renate potrebbe essere una di queste se continuerà a tenere il ritmo dei patavini fino alla fine. La Reggiana però deve pensare a proseguire per la sua strada senza farsi influenzare dagli altri risultati».
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