Rocco, dalla Berretti al debutto in prima squadra: «Mi sono trovato subito a mio agio»
Il giovane classe '98 mercoledì a Bergamo ha esordito tra i professionisti

Il match di mercoledì contro l'AlbinoLeffe ha visto esordire in Lega Pro un altro baby granata. Si tratta di Daniele Rocco, 18 anni, cresciuto nell'hinterland milanese e trasferitosi dal settore giovanile della Pro Patria alla Reggiana nel 2013. «È stata una grande emozione debuttare - commenta nella sala conferenze della sede granata - all'inizio ho avuto tensione, come è normale che sia, poi dopo quando sono entrato ero troppo felice e mi sono trovato a mio agio con i compagni e ho giocato come sapevo».
Quando hai saputo che mercoledì avresti esordito in prima squadra?
«Nessuno mi ha avvisato, durante la partita ho visto i primi cambi a centrocampo e pensavo entrasse Guidone. Durante la partita mister Menichini mi ha detto di scaldarmi, è salita la tensione e ho capito che mi avrebbe fatto entrare in campo».
Sei subito entrato nel vivo dell'azione...
«Sì, ho toccato 4-5 palloni in 10 minuti, penso di avere giocato abbastanza bene quelle poche volte che sono stato chiamato in causa».
Che tipo giocatore sei?
«Ricopro la parte offensiva del centrocampo, posso giocare da trequartista, seconda punta o esterno d'attacco. Mi piace cercare spesso il dribbling, la giocata personale, l'uno contro uno per dare superiorità numerica e l'assist. Se arriva anche il gol, tanto meglio. Mi ispiro ad Hazard, Dybala, Messi: sono quelli che mi assomigliano fisicamente, piccoli e rapidi».
Che differenze hai notato passando dalla formazione Berretti alla prima squadra?
«C'è più intensità in prima squadra e anche maggiore pressione dall'esterno. Con la Berretti abbiamo fatto un grande lavoro che è stato ripagato con la convocazione in prima squadra».
Che esperienza è stata quella del Torneo di Viareggio?
«È stata una gran bella esperienza, a livello giovanile è forse la manifestazione più importante. Abbiamo giocato delle buonissime partite con avversari molto forti, al di là del risultato abbiamo fatto grandi prestazioni e il mister è stato molto contento».
Che rapporto hai con mister Zanetti?
«Molto particolare, lo stimo molto come persona e come allenatore: mi è piaciuto sin da quando venivo ad allenarmi con la prima squadra l'anno scorso ed era il vice di Colombo. Mi piace il suo modo di fare, ha un carattere un po' presuntuoso ma carismatico, è un allenatore di personalità».
Che obiettivo avete con la Berretti?
«Ora siamo qualificati per i playoff, ci si aspetta di vincere la fase finale ed è quello che vuole mister Zanetti».
E il tuo obiettivo personale?
«Io cerco di fare il meglio possibile. Non ho grandissime aspettative, non me le sono mai poste per il futuro. Adesso spero di finire bene il campionato e di avere il meglio nel futuro come giocatore: a giugno scade il mio contratto con la Reggiana, non so come andrà a a finire».
Ricordi i primi passi da calciatore?
«Al mio paese, Castano Primo, vicino Busto Arsizio, poi ho militato nella Pro Patria e infine sono arrivato a Reggio tre anni fa. Dedico l'esordio a me in primis per tutti i sacrifici fatti e poi alla mia famiglia che ha creduto in me, oltre ovviamente alla mia squadra e a tutto lo staff».
Studi? Hai qualche hobby?
«Studio in una scuola serale, al Galvani Iodi indirizzo socio sanitario. Come hobby mi piace ascoltare tanta musica quando torno a casa nei weekend con la mia famiglia».
C'è qualcuno nello spogliatoio dei "grandi" che prendi come punto di riferimento?
«Più o meno tutti, non c'è un giocatore in particolare. Con Sabotic c'è un rapporto più amichevole e scherzoso. I difensori, Trevisan e Rozzio in particolare, mi tengono a bacchetta se faccio qualche dribbling (ride, ndr)».
Avevi già preso parte agli allenamenti in prima squadra?
«Sì, l'anno scorso e anche in questa stagione con Colucci. La prima uscita con la Reggiana risale a marzo 2015, giocai circa 25 minuti nell'amichevole con il Milan».
A Teramo che partita vi aspetta?
«Prima di tutto spero di essere convocato. Non conosco bene il Teramo, penso sia una squadra forte alla quale bisognerà prestare attenzione, anche perchè in trasferta è sempre difficile giocare».
(nella foto: Daniele Rocco in azione contro l’AlbinoLeffe © ac reggiana 1919)