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Viali: «A Pisa ci attende una gara complicata. Pretendo che la Reggiana si applichi come nelle ultime gare»

«Essere primi fa piacere per la gente, ma dobbiamo restare sul pezzo. Di questa squadra apprezzo mentalità e atteggiamento: contro i nerazzurri l'ago della bilancia sarà la voglia di non mollare. Fontanarosa è pronto, a Lucchesi servirà poco tempo»

30.08.2024 15:45

Guardare tutti dall'alto in basso non deve fare perdere l'equilibrio a nessuno, anche perché c'è ancora tanto lavoro da fare per migliorare e salire di livello: è questo il messaggio che lancia mister William Viali alla vigilia della sfida fuori casa con il Pisa che chiude il primo mini ciclo del campionato.

Mister, cosa ci può dire sugli ultimi due arrivati Fontanarosa e Lucchesi?
«Fontanarosa lo conosco bene e l’ho visto sul campo, ha fatto un precampionato completo ed è pronto e a disposizione. Con Lucchesi ho solo scambiato due chiacchiere ma anche lui viene da un percorso completo e non avrà bisogno di molto tempo. Nell’ultima gara di questo piccolo ciclo c’è bisogno di tutti»

Domani prevede cambi di formazione?
«Qualcosa potremmo cambiare, ma mi preoccupa sempre di più la seconda anziché la terza gara. Adesso abbiamo avuto un giorno in più di recupero, ma dobbiamo comunque prendere in considerazione delle soluzioni alternative».

Cosa ci può dire sul Pisa?
«Ha una rosa con grande qualità e fisicità, ha possibilità diverse nelle scelte con doppioni tutti allo stesso livello: si tratta di giocatori esperti che hanno vinto campionati, come il loro allenatore. Ci attende una gara difficile contro un’avversaria forte che vuole essere protagonista, noi con le nostre armi dovremo provare e a fare un’altra grande partita».

Che partita si prospetta all’Arena Garibaldi?
«Loro giocano con un 3-4-2-1 interpretato in maniera molto elastica: a Cittadella, per esempio, hanno giocato con 4 attaccanti e variano tanto. L’aspetto tattico deve essere elastico anche nelle letture e nelle analisi, noi ci siamo preparati bene sulle cose da fare meglio e siamo consapevoli che ci aspetta una gara sicuramente complicata».

Quale atmosfera si respira nello spogliatoio da primi in classifica?
«Chiaramente l’ambiente è positivo ma tranquillo. Siamo consapevoli che la classifica con sette punti è importante ma relativa. Ci deve alimentare la consapevolezza che con questo percorso, se continuiamo così, possiamo ancora crescere e migliorare».

Che sensazioni prova ad allenare la capolista?
«Fa piacere soprattutto per la gente: ci siamo resi conto che gli appassionati di questa maglia da tanti anni vivono di ricordi e confronti, fa piacere quindi poter dare questa piccola soddisfazione ai nostri tifosi. Ho la fortuna o la sfortuna di essere arrivato a questi livelli dopo una gavetta clamorosa e so di esserci arrivato nel momento giusto: ora ho grande equilibrio e non mi scompongo, ci convivo con la serenità giusta. Sono consapevole che la stampa giustamente cavalcherà i picchi positivi o negativi, varrà per tutte le squadre, mentre noi dovremo stare nel mezzo di queste montagne russe rimanendo lì con grande lucidità».

Nelle prime tre giornate non vi è mai capitato di inseguire l’avversario…
«Sì, però fino a martedì sera non ci era mai capitato di difenderci così bassi negli ultimi 20 minuti del primo tempo. Sono tutti step da scoprire spero il più in là possibile, ma a Genova in Coppa Italia dopo essere andati sotto abbiamo provato a pareggiare creando situazioni importanti».

Cosa le piace di più di questa Reggiana?
«La mentalità e l’atteggiamento, perché la tattica non vince le partite. Anche domani a Pisa l’ago della bilancia lo farà l’attaccamento e la voglia di non mollare mai».

È stupito dal livello di organizzazione di gioco e dell'intesa tra i giocatori che avete raggiunto in poco tempo?
«La velocità con cui una squadra mette in atto idee nuove secondo me è legata alla predisposizione mentale del gruppo più che al lavoro dell’allenatore. Questa squadra ha dimostrato di avere grande atteggiamento, di saper mettere in atto cosa prepariamo e di farlo con grande consapevolezza. Elogiare un gruppo prima di una partita non è di buon auspicio, quindi pretendo che domani la Reggiana abbia la stessa predisposizione a voler fare le cose».

Cosa manca alla sua squadra per essere la Reggiana di Viali?
«Manca il lavoro: dopo 45 giorni sarebbe presuntuoso dire che la squadra fa le cose perfettamente. Neanche a maggio capiterà, ma credo nei percorsi e dico che c’è ancora tantissimo da fare. Stiamo mischiando chi è arrivato all’ultimo momento con chi c’è dall’inizio e la sosta si presenta al momento giusto perché dovremo quasi ricominciare daccapo sotto tutti i punti di vista per amalgamare il gruppo».

Il primo esonero in Serie B (Pirlo, ndr) dopo appena tre giornate cosa significa?
«Sono consapevole che può capitare e non mi meraviglia più niente: bisogna essere pronti a qualsiasi situazione. Dire che è sbagliato non compete a noi addetti ai lavori, dobbiamo stare alle regole del gioco».

Pensare di fare un campionato ambizioso è sbagliato?
«Io ho cercato di parlare di ambizione con i miei giocatori già all’inizio della stagione. La Serie B è un campionato complicato, l’ambizione prima di tutto deve essere personale nei 23-25 singoli giocatori e ognuno di loro deve ambire a qualcosa di eccezionale come a salire di categoria, a finire la carriera ad alto livello e così via. Questa ambizione deve essere messa a disposizione di tutti gli altri, ma parlare di obiettivi dopo 15 giorni per me è assurdo. A cinque gare dalla fine con il Cosenza nella passata stagione ero a un punto dai playout, poi la vittoria a Reggio ha spostato in maniera netta la stagione… Per questo motivo dico che dobbiamo vivere i momenti».
 

 

 

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