Contessa: «Gara interpretata nel modo giusto, non era semplice»
«Prima del calcio d'inizio ero un po' preoccupato, invece ho tenuto bene il campo. L'idea di tornare a Reggio c'è sempre stata, voglio riscattare i playoff del 2017 finiti troppo presto...»
«E’ stata una vittoria importante perché l’abbiamo interpretata bene nonostante il campo difficile, che da un lato era praticabile e dall’altro no - ha sottolineato il terzino granata Sergio Contessa al termine della gara vinta contro la Lucchese - Oltretutto, abbiamo affrontato un avversario forte: seppur ci siano molti giocatori giovani la Lucchese è una buona squadra».
Sei reduce da alcune settimane non al meglio della condizione. Ora come stai fisicamente?
«Devo dire che ora è tutto ok. Ero un po’ preoccupato prima della partita e sinceramente pensavo peggio, invece ho tenuto bene».
Viste le condizioni del campo, Mister Diana ha chiesto qualcosa di diverso?
«Sì, dalla mia parte nel secondo tempo il campo si è fatto più pesante. Perciò ho preferito stare più basso per non trovarmi rivolto verso la nostra porta e per non mettere in difficoltà i miei compagni».
Questa partita dimostra che non è solo una Reggiana che gioca di fioretto…
«Questo lo sapevamo. Per quanto mi riguarda, in passato ho giocato in squadre che di fioretto avevano ben poco quindi sono abituato anche a queste gare. Oggi siamo stati tutti bravi a calarci nel tipo di partita».
E’ la tua seconda volta a Reggio. La prima andò meno bene: avevi voglia di rifarti in questa piazza?
«Sì, in questi anni ho mantenuto i rapporti con il team manager Malpeli e con Rozzio e Spanò. Siamo rimasti buoni amici anche quando mi sono allontanato. Persino mia moglie era felice di tornare a Reggio e lei è una che di calcio non se ne intende proprio… Perciò nella mia testa c’era l’idea di tornare. La chiamata del ds Tosi è stata una bella sorpresa e ne ho approfittato subito. Ora da parte mia c’è la voglia di riscatto dopo i playoff nel 2017 finiti troppo presto».
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