Salerno e il mercato: «Abbiamo fatto uno sforzo importante. Vogliamo riportare la Reggiana dove merita»
«Arrighini e D'Angelo erano i nostri unici obiettivi: se non fossero arrivati non avremmo preso nessun altro. La società ha bisogno dei suoi tifosi, di uno stadio pieno e che tutti ci stiano accanto»
A prendere la parola durante la conferenza stampa di presentazione degli ultimi rinforzi granata Arrighini e D’Angelo che si è tenuta questa mattina presso la sede di via Brigata Reggio è stato il presidente Carmelo Salerno, il quale ho sottolineato a più riprese l’importanza dello sforzo compiuto dalla società per cercare di regalare alla città la Serie B.
«Ringrazio i soci per avere fatto un ulteriore sacrificio per migliorare la Reggiana, Doriano (Tosi, ndr) per avere trovato i giocatori e anche i loro procuratori per avere mantenuto la parola data – ha sottolineato Salerno – Se non fossero arrivati loro due non avremmo preso nessun altro. Arrighini e D’Angelo erano gli unici giocatori che interessavano al mister: li abbiamo aspettati, le condizioni sono cambiate mille volte da dicembre quando abbiamo iniziato a trattarli e se alla fine sono qua è grazie anche alla loro volontà. Sono loro che hanno scelto di venire alla Reggiana. Alla fine, sono stati accontentati tutti: le società di provenienza, i procuratori e i due giocatori… noi un po’ meno a livello economico. La città di Reggio e i tifosi granata devono essere felici per quello che abbiamo fatto».
Da cosa nasce questo ulteriore sforzo?
«Da una chiacchierata fatta con il mister e con il direttore abbiamo capito che si poteva aggiungere qualcosa alla squadra. Entrambi volevano solamente questi due giocatori: come attaccante Arrighini ci poteva completare mentre a centrocampo le caratteristiche di D’Angelo sono diverse da quelle di tutti gli altri centrocampisti. Se non fosse arrivato nessuno, per il mister non ci sarebbero stati problemi. Noi ci siamo messi a disposizione e abbiamo fatto uno sforzo economico enorme ma ben diverso da quello dello scorso anno: in B c’era l’esigenza di intervenire, quest’anno invece c’era la nolontà da parte nostra di migliorare ancora di più. Ce la vogliamo giocare fino alla fine: non è scontato vincere ma ci piacerebbe molto. Inoltre, questi sono due giocatori importanti anche per il futuro che speriamo sia in B, non solo per il presente».
Era un segnale che volevate dare alla città?
«Un segnale lo avevamo già dato in estate o a novembre quando si è infortunato Rozzio e abbiamo preso Cremonesi, o quando si è infortunato Venturi e abbiamo preso il quarto portiere. Cerchiamo di mettere a disposizione dello staff tecnico tutto quello che serve per vincere. Siamo contenti del lavoro del mister e del direttore, la squadra è importante e Arrighini e D’Angelo ci possono dare una mano a continuare sul nostro percorso. Credo che tutta la città debba essere orgogliosa di questo. La trattativa è stata lunga e difficile ma non ci siamo arresi. Hanno rifiutato offerte dalla categoria superiore mantenendo la parola data».
La voglia di rivalsa sulla scorsa stagione è stata una motivazione in più per investire?
«L’anno scorso ci hanno tolto qualcosa che avevamo conquistato dopo 21 anni. Quest’anno vorremmo riportare la Reggiana dove merita anche perché i tifosi non hanno potuto vedere la squadra in B. Lo faccio per loro ma anche per noi e per la città di Reggio Emilia. La società ha bisogno dei suoi tifosi, di uno stadio pieno e che tutti ci stiano accanto».
La partenza di Anastasio era scontata?
«No, ha chiesto lui di andare via e noi lo abbiamo accontentato. Per fare il posto ad Arrighini e D’Angelo erano pronti Chiesa e Sorrentino ma c’era anche un’altra opzione che poi è stata scartata: potevamo mettere fuori lista Del Pinto, invece abbiamo deciso di non farlo per rispetto nei suoi confronti anche se tornerà a disposizione non prima di marzo».
Arriverà un ultimo rinforzo sulla fascia sinistra?
«Probabilmente no, il mister ci ha detto che in rosa ci sono giocatori che possono sopperire alla sua assenza. Possiamo stare bene così».
Prevede altre partenze?
«Assolutamente no».
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