Quintavalli: «Non ho perso la speranza, ma non potevamo fare risultati migliori in così poco tempo»
«L'anno prossimo primo posto obbligatorio? Ogni campionato è una sfida, vogliamo sempre puntare sulle nostre forze e sulla nostra mentalità»
Al termine della netta affermazione dei granata contro il Pavia, davanti a microfoni e telecamere è intervenuto anche il presidente Luca Quintavalli, facendo il punto della situazione sulla stagione della sua squadra.
Com'è per un dirigente di Serie D assistere a situazioni come quella del Pro Piacenza in Serie C (sconfitto 20-0 a Cuneo con soli 7 giocatori in campo, ndr)? Non avete pensato che un posto del genere era meglio darlo a squadre come Reggiana o Modena?
«Ci abbiamo pensato eccome, ma la situazione reale è questa al di là del blasone che possono avere certi club come Reggiana o Modena. Noi dobbiamo solo pensare a fare un campionato di livello con ambizione e con l'obiettivo di una categoria che non è quella che stiamo vivendo. Un club come il nostro con un pubblico così importante sta praticamente giocando una Serie C con una lettera diversa».
Un suo commento su questa Pergolettese che sta ammazzando il campionato e sul Modena oggi contestato dai tifosi?
«Ho saputo di una brutta prestazione del Modena. Questo mi fa ipotizzare che ci siano tensioni diverse, magari legate allo spogliatoio, cosa che noi non abbiamo. Qui si è creato un buon gruppo, con il mister che per questi giocatori è sempre stato una figura di riferimento. Su questo piano sta lavorando bene. Chiaro che le prestazioni non hanno portato i punti che speravamo ma non voglio guardare né il Modena né la Pergolettese, che indubbiamente è stata protagonista di una svolta positiva. Faccio a loro i miei complimenti per quanto hanno fatto fino ad ora».
Come dirigenti siete un po' scontenti della classifica?
«Non vorrei essere folle ma finchè la matematica mi dice che non saremo mai primi, io ci credo e voglio vincerle tutte. Certamente si poteva fare di più, ma al tempo stesso se vedo il budget a disposizione, un club e una squadra così unita, sono comunque contento di quanto ottenuto fino ad oggi».
Molti dicono che questo è l'anno della pazienza, ma il prossimo deve essere quello della vittoria. È una sfida che vi spaventa?
«Ogni campionato è una sfida. Lo è quest'anno e lo sarà il prossimo. Ci sono state tante pressioni e lo sappiamo tutti: la nostra imprenditoria non viene da questo ambiente e qualcuno potrebbe quindi darci dei "dilettanti del calcio" ma non potevamo fare risultati migliori in così poco tempo, tenendo anche conto che ci sono club che hanno speso di più. Vogliamo continuare con questa perseveranza, puntando sempre sulle nostre forze e sulla nostra mentalità».
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