Rozzio: «Nel derby una vittoria importante, ma non è finita. Dobbiamo pensare di affrontare sempre il Cesena»
«La forza del gruppo è ciò che ci contraddistingue: chiunque giochi, i risultati arrivano. Con la Carrarese vietato sbagliare atteggiamento: una squadra importante entra in campo e trita l'avversario, non possiamo passare dalle stelle alle stalle
«Lunedì sera a Cesena ho provato emozioni che solo qui a Reggio in questi anni avevo vissuto – racconta il capitano granata Paolo Rozzio a pochi giorni dall’importante successo nel derby – È stata un’altra goccia di emozioni importante per me e per i miei compagni. Siamo consapevoli che la vittoria è stata rilevante nel nostro percorso ma non abbiamo ancora raggiunto il traguardo perché mancano ancora dieci partite. Era importante andare a +7 dal Cesena, ma dopo una partita così dispendiosa a livello emotivo e mentale bisogna intrepretare bene la prossima con la Carrarese altrimenti si rischia di passare dalle stelle alle stalle e non vogliamo che accada».
Com’è andato il rientro dopo l’infortunio?
«Bene, ma non nascondo di aver pensato al problema alla gamba. Ero tranquillo perché venivo da una settimana di allenamenti senza problemi, ma il pensiero che potesse succedere qualcosa c’era. Devo dire comunque che la gamba non mi ha dato neanche mezzo problema in 95 minuti».
L’adrenalina ha dato una mano?
«Quella c’è quando entri in campo perché ti godi l’atmosfera, ma dopo il fischio iniziale pensi alla partita e il contesto un po’ sparisce anche se cori, esultanze e insulti si sentono. Devo dire che c’è stata una bella coreografia da parte dei loro tifosi e da parte dei nostri. Personalmente penso sia stato più bello dei due derby col Modena dell’anno scorso».
Prima della gara di Cesena nell’ambiente si percepiva un po’ di preoccupazione considerati i tanti assenti e i giocatori a mezzo servizio: alla fine stata la vostra forza morale a fare la differenza?
«La forza del gruppo è il punto fondamentale quest’anno. Chiunque giochi, i risultati arrivano comunque: questo aspetto è importantissimo per chi vuole vincere il campionato. La gara di lunedì poi si preparava da sola: siamo stati bravi a caricarci ma allo stesso tempo non troppo perché si rischia di arrivare al momento clou privi di energie».
Mister Diana non si è intimorito davanti al Cesena e ha confermato una formazione offensiva sin dal primo minuto: lo avete recepito questo messaggio?
«Questo è un messaggio che tende a dare sempre. Nella sua filosofia, il migliore modo per difendersi è attaccare. Immaginavo che non saremmo andati lì ad aspettarli, però devo anche dire che mi aspettavo più pressione alta da parte loro. Noi comunque siamo stati bravi a non forzare e cercare subito il gol, poi il Cesena è rimasto basso e ci ha permesso di girare tantissimo la palla. Nel secondo tempo, con il vantaggio, chiaramente il discorso è cambiato».
Laezza, Rozzio e Cauz dietro hanno fatto il loro dovere costringendo Toscano a sostituire Corazza e Shpendi…
«Si, però sono saliti Ferrante, Udoh e Chiarello: avevamo davanti una squadra importante e forte, fisicamente molto prestante. Comunque devo dire che abbiamo interpretato la gara in modo giusto e non abbiamo avuto fretta quando loro ci aspettavano nella loro metà campo nel primo tempo. Queste partite si risolvono con un episodio».
Vi sentivate forti?
«Noi ci sentiamo forti, è inutile nascondersi. Nel quotidiano bisogna allenarsi pensando di affrontare sempre il Cesena, perché tre punti sono sempre tre punti contro chiunque».
Domenica contro la Carrarese servirà uno sforzo mentale più che fisico?
«Assolutamente sì. È proprio in queste partite che si rischia di fare brutte figure e perdere punti. I sette di vantaggio sono tanti ma non tantissimi. Una squadra forte che vuole raggiungere un obiettivo importante domenica entra in campo e trita l’avversario, altrimenti saremmo dei mediocri. Si può perdere per mille ragioni, ma non perché l’approccio mentale è sbagliato…».
Gli apuani hanno rialzato la testa dopo aver passato un momento difficile…
«La Carrarese l’abbiamo analizzata oggi in allenamento per la prima volta: il mister ha detto che oltre alle quattro vittorie consecutive, è una squadra che si difende bene, magari con poca intensità, ma con grande esperienza. Forse ci farà giocare male, ma ricordo bene dall’andata che ci sono giocatori importanti quindi sarà una partita molto tosta».
Quello dell’andata fu uno dei pareggi più amari?
«Sicuramente sì, prendere gol all’ultimo minuto o forse meno brucia: furono due punti persi. Per questo dico che non contano solo le ultime partite, tutte danno punti che possono tornare utili».
Nelle ultime gare la Reggiana ha subìto gol evitabili: sono questi i particolari ancora da aggiustare?
«A volte ci sono situazioni in cui sei messo bene e prendi gol lo stesso e penso all’imbucata di Ancona a inizio secondo tempo, arrivata dopo una loro giocata difficile da prevedere. Noi sicuramente dobbiamo migliorare nella comunicazione in campo e capire come affrontare certi momenti della gara».
Il calendario dice che restano 6 gare in casa e 4 in trasferta: può essere un vantaggio?
«Sicuramente è meglio averne di più in casa che fuori perché il nostro pubblico è sempre stato fondamentale. Per questo dico anche che in Serie B due anni fa se ci fossero stati i tifosi qualche punticino in più lo avremmo conquistato…».
Ora ti aspetti una presenza ancora più importante di tifosi allo stadio?
«A noi bastano quelli che ci sono di solito perché sono numerosi e si fanno sentire. Penso comunque che l’entusiasmo della vittoria di Cesena porterà ad avere una bella cornice».
In questa stagione ancora zero gol fatti per il capitano…
«Ma va bene anche così se poi si vince il campionato. Quest’anno come difensori ne stiamo facendo meno rispetto alla scorsa stagione, ma cerchiamo sempre di migliorarci».
Però la Reggiana ha la migliore difesa del campionato…
«Il primo obiettivo per un difensore è proprio questo, essere la migliore difesa. Fare gol è un qualcosa in più».
Sei al settimo anno a Reggio: cosa rappresenta questa stagione per te?
«In questi anni ne ho passate davvero tante, momenti belli e brutti se ripenso al Siena, al fallimento, alla Serie D e poi alla promozione in Serie B… È successo di tutto e riuscire a vincere ancora sarebbe il raggiungimento di un sogno per chiunque indossa la fascia da capitano ed è qui da sette anni».
Ieri sera la squadra ha staccato un attimo la spina e ha festeggiato il carnevale con una festa in maschera: qual era quella più bella?
«Io ero travestito da Buzz Lightyear, la mia compagna da Woody e anche la nostra bambina era a tema Toy Story: non so chi ha vinto perché siamo andati via prima della fine, ma sicuramente le nostre erano tra le più belle. Questi sono momenti importanti e belli per noi visto che molti hanno famiglia e non sempre si riesce a passare del tempo insieme fuori dal campo».
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