Zamparo: «Sono un tesserato e vado avanti in granata. A Reggio sto bene e vorrei prolungare il contratto»
«Non volevo creare polemiche o ricattare nessuno con le mie precedenti affermazioni, ero sincero. Le parole spese da Goretti nei miei confronti fanno piacere, ora penso solamente a lavorare sul campo poi avremo modo di confrontarci»
Luca Zamparo è un calciatore della Reggiana e ambisce a rimanere in granata anche nella stagione che ha da poco preso il via e negli anni a venire, ma c'è ancora un discorso aperto sul rinnovo del contratto in scadenza nel 2023, proprio come aveva spiegato il giocatore ai nostri microfoni a fine giugno. Le sue parole avevano fatto storcere il naso a diversi tifosi e anche a qualche dirigente, ma ora è arrivato il momento di guardarsi negli occhi e chiarire la situazione.
«Mi era stata fatta una domanda e avevo risposto sinceramente senza voler creare polemiche o ricattare nessuno quindi sono molto tranquillo - ha spiegato l'arciere martedì sera al CERE - Con il presidente ho un bel rapporto, tra noi c'è stima reciproca, ma non abbiamo parlato del mio futuro. In questi giorni mi sto allenando e se ci sarà da parlare mi chiamerà la società, io sono un tesserato e vado avanti in granata».
Ti sei guardato intorno sul mercato?
«Sinceramente no, il mio procuratore non ha chiamato altre squadre. Se sono arrivate richieste da fuori vuol dire che ho fatto una buona stagione. Io sto bene qua e, come ho dichiarato nella precedente intervista, vorrei prolungare il contratto con la Reggiana».
Sarebbe un problema rimanere in granata senza firmare il rinnovo?
«Siamo tutti professionisti, è difficile pensare di giocare in scadenza con l'incognita degli infortuni visto che anno dopo anno tanti giocatori restano senza squadra anche per colpa dei fallimenti. Dopo una stagione positiva come la mia penso sia normale cercare di sistemare la durata del contratto per cercare tranquillità. Per noi calciatori è fondamentale trovarla».
È più un problema di distanza economica o di principio?
«Di soldi non ne ho mai parlato con la Reggiana. Io penso solamente alla tranquillità che si cerca allungando il contratto. Ora sono concentrato sul campo, poi ci sarà modo di confrontarsi anche con il direttore che non ho ancora conosciuto».
Goretti si appresta a costruire una formazione ambiziosa e ha speso parole importanti nei tuoi confronti…
«La Reggiana deve fare per forza bene, quindi la squadra sarà sicuramente forte: le basi per disputare un buon campionato ci sono, proveremo a fare qualcosa di importante. Le parole del direttore nei miei confronti fanno sicuramente piacere e come dimostra la sua carriera penso sia un dirigente molto competente. Avremo modo di conoscerci umanamente anche fuori dal mondo del calcio e vedremo il da farsi più avanti».
Con che spirito si riparte?
«Io personalmente ho ancora tanti stimoli. Credo ci sia ancora del lavoro da fare e ciò mi dà carica e anche i “vecchi” che sono qui da tempo la pensano uguale. Cercheremo di inculcare la mentalità giusta ai ragazzi nuovi perché non è facile arrivare in una piazza come la nostra: proveremo a spiegare loro cosa vuol dire giocare a Reggio».
Bisognare dimenticare il passato o ripartire da quello per puntare in alto?
«Secondo me dimenticare tutto quello che è successo non ha senso. Bisogna sempre sapere da dove si è partiti a livello personale e di squadra e credo che ci siano basi molto solide dalle quali ripartire. È inutile mettere un punto e azzerare, infatti la riconferma del mister era un pensiero comune a tutti».
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