Parma-Reggiana, la cronaca del derby fuori dal "Tardini"
Il viaggio in treno e il corteo non autorizzato per le vie del centro di Parma
Il derby tra Parma e Reggiana non è durato solamente i 90 e più minuti sul rettangolo verde del "Tardini" ma è cominciato molto prima per i supporter granata che si sono dati appuntamento in stazione a Reggio.
Alle 11.15 il convoglio regionale che si è fermato in Piazzale Marconi ha raccolto il primo folto gruppo di tifosi delle Teste Quadre, circa 800, mentre il Gruppo Vandelli è partito alle 11.42. Sui vagoni, in mezzo ai tifosi e ai normali passeggeri anche una trentina di poliziotti: tanti cori e sfottò in mezzo a sciarpe e bandiere hanno animato il breve viaggio che separa le due città lungo la via Emilia.
Erano invece solo una decina quelli che hanno accolto il primo convoglio arrivato nella città ducale intorno alle 11.30, non sufficienti per trattenere i circa 300 ultras che hanno sfondato il cordone e si sono sparpagliati per le vie del centro storico lanciando alcuni fumogeni e petardi davanti al Teatro Regio e compiendo qualche atto di vandalismo ripreso da alcuni cittadini parmigiani preoccupati e poi diffuso sul web.
La presenza delle forze dell'ordine però è risultata decisiva nel bloccare l'avanzata di alcuni ultras parmigiani, nei pressi di Borgo Felino, armati di caschi, spranghe e bottiglie raccolte delle campane del vetro. Dopo questo incidente sfiorato il corteo, non autorizzato dalla Questura di Parma ma ampiamente annunciato nei gironi scorsi dai tifosi granata, è stato convogliato verso il lungo Parma dove ad attenderli c'erano gli autobus che avevano già condotto al "Tardini" gli altri reggiani rimasti in stazione. Dentro al Settore Ospiti la frustrazione per la sconfitta è stata scaricata sulle porte di alcuni toilette, sradicate probabilmente con dei calci.
Nel post partita deflusso regolare dei tifosi verso la stazione sempre scortati dalla polizia a bordo degli autobus mentre i tifosi granata che avevano lasciato la loro auto nei parcheggi scambiatori sono stati meno fortunati ed hanno dovuto attendere oltre due ore dopo il triplice fischio prima di ritornare al luogo di partenza.
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