Viali: «Contro il Bari dobbiamo dare un segnale a noi stessi. Servono pazienza, fiducia e lucidità per 95 minuti»
«L'assenza di Ignacchiti? Ho le idee chiare. Non devono più esserci blackout come all'andata. La salvezza non arriverà perché siamo la Reggiana e basta: bisogna pedalare tanto e sbagliare poco, 8 sconfitte sono troppe e qui dobbiamo migliorare»
La pausa invernale del campionato è giunta agli sgoccioli, domani riprende la Serie B e riprende anche il cammino della Reggiana verso la salvezza. Mister William Viali è curioso di rivedere all'opera i suoi ragazzi dopo il sorprendente finale di 2024 anche perché di fronte ci sarà un Bari che naviga in zona playoff e ha l'obiettivo di “vendicare” il mezzo passo falso dell'andata.
Mister, il primo obiettivo del 2025 è dare continuità agli ultimi risultati dello scorso anno?
«Nella nostra analisi il girone d’andata è stato discreto, ma 8 sconfitte sono troppe e questo dato va migliorato nel girone di ritorno».
Finora non siete ancora riusciti a vincere più di due gare in fila…
«La partita con il Bari è una grande occasione per dare un segnale forte a noi stessi come prova di maturità. Sappiamo fare cose diverse e il salto di qualità che manca è sotto l’aspetto della mentalità: bisogna vivere per il risultato. Il girone d’andata ha dimostrato che la salvezza non arriva per grazia ricevuta, mai come quest’anno c’è tanto equilibrio e non ci salveremo perché siamo la Reggiana e basta. È necessario fare una grande pedalata e sbagliare poco».
Tra le mura amiche avete raggiunto lo stesso numero di vittorie della scorsa stagione pari a tre: le gare in casa possono essere un trampolino verso la salvezza?
«Lavoriamo per fare punti e prenderli davanti al nostro pubblico fa piacere. In casa abbiamo perso qualche gara di troppo e possiamo assolutamente migliorare».
Dopo le fatiche di Mantova vi siete riposati?
«Sì, gli allenamenti sono ripresi con grande intensità e partecipazione mentale fin dai primi giorni: da questo punto di vista non sono mai stato preoccupato dal mio gruppo, ritmo e intensità in allenamento non sono mai mancati. Sono invece più focalizzato sull’approccio alla gara: in diverse partite non abbiamo trovato continuità o abbiamo sbagliato approccio, perciò ci siamo focalizzati su questi aspetti. Dobbiamo ripartire da Mantova sotto l’aspetto dell’atteggiamento e della prestazione».
Qual è l’incognita maggiore dopo la sosta?
«Avendo finito l’anno molto bene sono curioso di vedere se ripartiremo nello stesso modo oppure no. Affronteremo una squadra forte e come in tutte le gare del girone d’andata l’anima da risultato farà la differenza».
Quali aggiornamenti ci sono dall’infermeria?
«Stiamo abbastanza bene: Girma è fermo come a fine 2024 mentre tornano a disposizione Kabashi e Cigarini».
L’assenza per squalifica di Ignacchiti vi costringerà a cambiare in che modo?
«Ci sono un paio di situazioni diverse in ballo e ho le idee chiare su come sostituirlo: siamo pronti a gestirle dall’inizio o a gara in corso».
Le dispiace essere costretto a cambiare formazione?
«D’ora in poi occorrerà cambiare spesso a causa dei tanti diffidati, quindi fa parte del gioco… Se togliamo la “bolla soporifera” di Cittadella mi è sempre stato detto che anche chi entra dalla panchina fa bene quindi ora tutti avranno l’occasione per dimostrare che la Reggiana ha più di undici titolari».
Sosa può già venire in panchina con i nuovi compagni?
«Sì è convocato. Mi devo confrontare con lui perché viene da un campionato statunitense terminato un mese e mezzo fa, quindi dovremo riallenarlo ma può già stare in squadra. È stato preso per dare una mano nella fase difensiva».
Che avversario è il Bari?
«È una squadra che mi piace perché ha un organico profondo e importante, completa tecnicamente, pericolosa sulle ripartenze e dotata di buona fisicità e forza. I numeri dicono che i biancorossi sono difficili da battere, quindi sarà una gara complicata perché ripartenza dopo una sosta medio lunga lascia sempre dei dubbi. Noi abbiamo finito molto bene quindi sono curioso di vedere se riusciremo a fare un salto di qualità mentale: la partita di domani è l’occasione per dimostrare che abbiamo imparato la lezione».
Come pensa si presenterà la squadra di mister Longo al “Città del Tricolore”?
«È una squadra completa, allenata bene da un grande professionista che predilige giocare a tre in difesa quindi 3-5-2 o 3-4-2-1, ma sapete che i sistemi di gioco sono relativi ed elastici. Il Bari è una squadra difficile da aprire e colpire e può fare male in manovra o in ripartenza».
La gara di andata è andata in scena appena due mesi fa: si aspetta grandi differenze rispetto a novembre?
«Non mi aspetto cose particolarmente differenti come tipo di squadre, ma noi ora arriviamo in un momento diverso e pretendo di vedere una partita più completa rispetto a novembre. Quella gara è lo specchio del percorso avuto nel girone d’andata: un buon primo tempo, un blackout a inizio secondo tempo, poi i ragazzi hanno dimostrato di essere attaccati alla maglia recuperando il risultato nel finale. Non devono più esserci blackout improvvisi e nelle difficoltà della gara bisogna essere bravi a sporcarsi senza rovinare la prestazione. Se siamo bravi a rimanere dentro al risultato possiamo fare bene: bisogna avere pazienza, fiducia e lucidità per 95 minuti».
Le ultime prestazioni hanno evidenziato un tipo di gioco molto chiaro da parte della Reggiana…
«Rispetto a tante avversarie che giocano in orizzontale noi siamo una squadra verticale, è oggettivo. Il possesso palla è abbastanza relativo dentro le partite: a Mantova abbiamo avuto 6-7 palle gol nette anche senza palleggio».
Giocare in casa per voi è più difficile?
«I numeri dicono che, come risultati, siamo abbastanza equilibrati: abbiamo sempre dimostrato di voler vincere in qualsiasi modo. Di uscire dalla gara è successo due o tre volte e penso a Palermo, Cittadella o Bari all’andata: la squadra deve trovare continuità anche quando l’incontro non va per il verso giusto come invece era accaduto con lo Spezia».
Qual è il suo punto sul mercato?
«Le mie considerazioni le conoscete voi e le conosce la società: lavoriamo per ottimizzare l’aspetto numerico e mi fermo qui. Il chiacchiericcio su chi parti e chi arriva è un giochino che piace ma deve restare fuori dagli spogliatoi: escono tante voci e io devo essere bravo e lucido a gestirle coi miei calciatori e non farli condizionare. L’ultima “bomba” su Vido dal mio punto di vista è antipatica ma devono essere bravi i miei calciatori ad estraniarsi da questo gioco. Io ho fiducia in loro».
Potrebbe esserci un innesto in porta?
«È una situazione da tenere monitorata e il problema è legato all’infortunio di Motta».
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