Ghiringhelli: «Teramo squadra fastidiosa ma non vogliamo deludere le aspettative dei tifosi»
«Fisicamente ora sto bene, spero di poter segnare presto qualche gol»
L'unico terzino destro di ruolo presente nella rosa della Reggiana porta il nome di Luca Ghiringhelli: l'esterno classe '92 arrivato nell'estate del 2016 dal Pavia ha già collezionato 52 presenze in maglia granata, 17 in questa stagione, ma il numero delle reti messe a segno è fermo a quota due...
«Ora sto meglio fisicamente e penso che si veda bene sul campo - ha sottolineato Ghiringhelli in conferenza stampa - Speriamo arrivi presto anche per me il momento di fare gol: prima serviva di più non prenderne e farne fare a qualcun altro, adesso sarei ben contento di poter esultare...».
Soprattutto a destra ma anche a sinistra hai sempre dato il tuo contributo: sono previsti recuperi in settimana per fare un po' rifiatare la difesa?
«Manfrin si allena in gruppo da diversi giorni, non è al meglio fisicamente dopo un mese e mezzo di stop però il suo è un rientro importante che dà alternative dietro e non ci fa vivere la settimana con l'ansia che qualcuno si possa fare male. Speriamo di recuperare anche Bastrini e Rozzio dopo la sosta in modo da avere tutte le alternative pronte in difesa».
Reggiana-Teramo sabato sera mette in palio punti importanti visto che ci sono molti scontri diretti al vertice...
«Lo sappiamo, ma il Teramo sarà un avversario scomodo da affontare perché perde poco e fa tanti pareggi. Sappiamo anche che questa partita ci può dare una spinta in più, ma non è da sottovalutare la forza dei biancorossi».
Quella abruzzese è l'unica squadra, assieme al Renate, che è stata capace di sconfiggere il Padova...
«Abbiamo rivisto alcuni spezzoni di quella partita ed altre giocate dal Teramo per studiare determinati movimenti e giocate. Se hanno battuto la capolista vuol dire che la qualità di certo non manca».
Cosa ci puoi dire sul Teramo?
«È una squadra che gioca con il 3-5-2, adottato da tante altre nostre avversarie. Ci sono parecchi giocatori che si conoscono da tanto tempo e hanno un mister tosto e preparato come Asta che ho avuto modo di conoscere quando allenava la Primavera del Torino».
Qualche singolo in particolare da tenere d'occhio?
«Il capitano Speranza in difesa dà una mentalità importante alla squadra, Ilari in mezzo al campo è prezioso e in avanti Bacio Terracino arrivato dal Lumezzane è un esterno interessante».
I tifosi sabato allo stadio si aspettano un bella sorpresa di Natale...
«Speriamo di fargli e farci un bel regalo in modo da passare le feste più sereni».
Cos'è cambiato per voi nelle ultime 7 partite rispetto al difficile inizio di stagione?
«All'inizio della serie positiva abbiamo avuto un pizzico di fortuna in certi episodi che hanno iniziato a girare bene. Con le prime vittorie è poi arrivata la fiducia ma siamo stati bravi noi a non abbatterci completamente prima, a reagire e fare quadrato nello spogliatoio ritrovando la serenità: potevamo rialzarci solo con le nostre gambe».
Sulla tua fascia oltre a Bovo ora gioca anche Cianci: come cambia il tuo lavoro con lui in campo?
«Con Bovo l'intesa è perfetta perché giochiamo assieme da più di un anno ed entrambi cerchiamo di dare una mano a Pietro (Cianci, ndr) in fase di non possesso perché a volte è fuori posizione, non essendo il suo ruolo naturale, ma ha fame e una voglia incredibile di migliorare e crescere e poi ascolta molto i consigli che gli si danno. Adesso ovviamente non c'è grande sintonia, ma l'affiatamento non potrà fare altro che migliorare».
Secondo te per migliorare la rosa granata che rinforzi servono a gennaio?
«Non sono valutazioni che spettano a noi giocatori ma alla società, in questo momento seppur in pochi abbiamo trovato il nostro equilibrio, stiamo facendo bene e pensiamo solo al campo. Chiunque dovesse arrivare comunque sarà ben accetto, c'è bisogno di gente nuova perché siamo pochi e magari con caratteristiche diverse dalle nostre per permetterci di cambiare modo di giocare in certe partite».
Tu sei molto legato ad Alessando Cesarini: a cosa pensi sia dovuta la sua "rinascita" nelle ultime settimane?
«Ha attraversato un periodo difficile dovuto all'infortunio, poi quando la Reggiana è cresciuta intorno a lui ne ha giovato. Non si può pensare che possa essere l'unico salvatore della patria, ha bisogno che tutta la squadra giochi bene per fare la differenza. I risultati che sono arrivati lo hanno aiutato a stare più tranquillo».
Il rinnovo e la paternità non hanno influito sulle sue prestazioni?
«Che il rinnovo gli abbia dato maggiore serenità è innegabile, ma lui è un professionista e sa che ci sono anni in cui bisogna arrivare a scadenza e comportarsi come se nulla fosse. La paternità sicuramente è un altro sitimolo in più: diciamo che c'è stata una serie di fattori positivi che si sono concatenati».
Per Altinier invece cos'è cambiato?
«Anche per lui una serie di fattori positivi collegati tra loro ha fatto la differenza, poi non dimentichiamoci che per gli attaccanti di razza non fare gol dopo un po' diventa un peso importante. Tutta la squadra è cresciuta e l'ha aiutato a tornare un giocatore importante».
(Foto © AC Reggiana 1919)
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