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Colombo: «Contro il Grosseto serve ritrovare la fiducia nei nostri mezzi»

23.01.2015 17:00

Dopo il pesante ko rimediato in casa dell'Ancona, la Reggiana domani torna al Città del Tricolore dove ospiterà il Grosseto. Alberto Colombo recupera due pedine importanti come Ruopolo e Siega, assenti la settimana scorsa nelle Marche.   Mister, l'infermeria si sta finalmente svuotando? «Sì, a parte i lungodegenti Parola, De Giosa, De Biasi e Ricci, tutti gli altri giocatori sono a disposizione». I granata hanno smaltito la batosta di Ancona? «Abbiamo cercato di non far pesare troppo la sconfitta e di far capire ai ragazzi che l'atteggiamento in certe situazioni deve essere diverso. Al Del Conero c'è stato più un calo di sfiducia che fisico, ho visto della rassegnazione in campo dopo il primo gol dorico. Questo nostro girone nasconde molte insidie, non c'è una vera e propria ammazza campionato». Dopo una battuta arresto, la Reggiana ha sempre rialzato la testa... «E' vero, abbiamo sempre trovato il modo di riscattarci. Domani avremo di fronte una squadra che a livello di nomi e di qualità è alla pari con le prime della classe; una formazione che sulla partita singola può creare dei problemi a chiunque. Per vincere dobbiamo ritrovare la vecchia Reggiana che in casa era più sicura di sé e aveva un altro ritmo». Giannone si è inserito di più? E Vacca? «Logicamente sì. Giannone, se è il giocatore che conosciamo, può accrescere il valore di questo organico però spetta a lui mettersi a disposizione della squadra. Vacca, con solo tre allenamenti alle spalle, deve ancora affinare il rapporto con i compagni. E' una riserva di lusso che ci permette di incrementare la qualità della rosa e che aggiunge una sana competizione a centrocampo». Cosa teme di più del Grosseto? Il punto di penalizzazione galvanizzerà i toscani? «I biancorossi hanno un'organico di primo livello, giocano molto bene a calcio sebbene concedano qualcosa di troppo dietro. Sono in una posizione difficile in classifica, ma hanno tutti i mezzi per uscirne. Abbiamo lavorato per mettere in difficoltà la loro difesa a tre, però molta differenza la farà la testa, non la tattica». Quando gli avversari giocano con quattro elementi offensivi schierati, la Reggiana va in difficoltà: è questo il nostro punto debole? «Quando ci bloccano le fasce ci sono difficoltà nel proporre il gioco con i due difensori centrali e così arrivano meno rifornimenti per il centrocampo. Abbiamo lavorato per dare delle alternative ai nostri giocatori, ma devono anche essere loro a trovare la giocata giusta». I due punti persi all'andata gridano ancora vendetta... «Sì, ma più per demerito nostro che per merito del Grosseto. Allora la situazione era molto diversa: la formazione toscana era stata assemblata da poco e non aveva trovato la giusta condizione atletica, a noi invece mancava un'identità di gioco ben definita».    

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