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Viali: «Sconfitta inspiegabile. È inaccettabile commettere certi errori e accontentarsi dell'equilibrio...»

«Questo stop mi preoccupa: era una partita troppo importante, potevamo recuperare invece siamo andati in confusione. Nell'atteggiamento e nel capire i momenti dobbiamo crescere. Prendiamoci le nostre responsabilità e pensiamo alla Juve Stabia...»

21.12.2024 21:00

«Questo risultato non ha nemmeno una spiegazione tattica - sottolinea amareggiato mister William Viali dopo il brutto k.o. di Cittadella - Era una partita da non perdere e anzi, c’erano tutti i presupposti per provare a vincerla. Poi all’improvviso abbiamo spento la luce e con una palla di 60 metri abbiamo subìto gol e da lì la partita si è sporcata. È un risultato assolutamente negativo perciò non ci sono spiegazioni. Abbiamo fatto un errore netto sul primo gol, ma fa parte del gioco e c’era tutto il tempo per raddrizzarla, perciò si è provato a cambiare qualcosa. Dal primo al secondo gol è inaccettabile commettere certi errori. Il terzo non lo considero neanche perché ormai mancava un minuto ed era ormai tutto relativo…».

Eppure nel primo tempo almeno si era ancora sullo 0-0…
«Nell’intervallo ero arrabbiato perché secondo me c’era tutto per spingere. La partita pareva in mano, ma sembrava quasi che ci accontentassimo. Nella ripresa siamo ripartiti e abbiamo avuto un paio di occasioni a tu per tu con il portiere in cui bisognava rompere l’equilibrio. Poi quando abbiamo preso gol siamo andati in confusione e questa è una cosa che reputo inaccettabile».

Come è possibile aver visto un’ottima Reggiana a Cremona e due settimane dopo la sua peggiore versione a Cittadella?
«È difficile da spiegare anche perché la squadra non sembrava talmente in difficoltà da arrivare a un risultato del genere. Volevo che i giocatori facessero di più per vincerla e prima dell’azione del primo gol del Cittadella non mi sembrava che avessimo particolari problemi che ci potessero impedire di giocare la partita in un certo modo. In una gara così importante bisogna prendersi le proprie responsabilità e pensare che fra quattro giorni ci sarà un’altra partita ugualmente importante».

Si aspettava una partita di questo genere?
«Onestamente mi aspettavo una gara più sporca. C’erano i tempi e gli spazi per fare certe giocate, soprattutto nel primo tempo. Siamo stati un po’ sporchi tecnicamente nelle giocate, nell’uno contro uno e nelle scelte di finalizzazione. In un paio di contropiedi a inizio ripresa abbiamo sbagliato l’ultimo passaggio e la conclusione, quindi secondo me c’erano sicuramente le possibilità per fare meglio».

Dal punto di vista dell’atteggiamento cosa è mancato?
«Questo atteggiamento non è bastato per fare risultato. Ho visto una squadra che ha lottato ma non ha mostrato la foga agonistica di voler vincere a tutti i costi. Sembrava quasi ci fossimo accontentati dell’equilibrio visto in campo. Avevamo la partita in mano perciò dovevamo provare a vincere».

La conferma di Kabashi è legata solo all’infortunio di Reinhart?
«No, è stata una scelta legata alle caratteristiche della partita. Kabashi è un giocatore di temperamento e mi aspettavo una gara viva da quel punto di vista. Elvis è un giocatore strutturato e forte di testa e ha fatto una discreta partita».

La classifica inizia a diventare preoccupante, anche se un po’ tutti stanno sulla graticola…
«Al di là della classifica che è comunque corta, io sono preoccupato della sconfitta. Era una partita troppo importante. Ci sono tappe fondamentali all’interno di un percorso e se non riesci a vincere una gara del genere, almeno non devi perderla».

A fine partita siete andati tutti sotto la curva dei tifosi per chiedere scusa…
«Abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Andiamo sotto la curva quando otteniamo risultati importanti, perciò per coerenza lo abbiamo fatto anche dopo questo brutto risultato. Era giusto andare a prenderci i nostri fischi per una prestazione troppo negativa».

Si rimette tutto in discussione dopo una partita di questo tipo?
«Non voglio soffermarmi troppo sull’aspetto tecnico-tattico. Credo sia più una questione di presenza dentro il campo e di gestione di certi momenti. Per una squadra che si deve salvare, ci sono situazioni che non puoi sbagliare. A livello di presenza in campo abbiamo sbagliato, perciò ci siamo fermati nel nostro tentativo di fare un salto di qualità».

Dovrà lavorare principalmente sull’aspetto mentale?
«Assolutamente sì. Al di là dell’aspetto tecnico-tattico, le squadre che si vogliono salvare devono cercare di rimanere sempre aggrappate al risultato. Può capitare di prendere gol, ma in una partita in cui non succede nulla non si possono prendere due gol in dieci minuti. Dobbiamo imparare a vivere bene certi momenti. La nostra è una squadra che nell’atteggiamento e nel capire i momenti deve imparare ancora a fare un certo salto di qualità».

A questo punto è sicuro che ci saranno interventi significativi nel mercato di gennaio?
«Ho talmente tanti pensieri che quello del mercato è l’ultimo. Non mi interessa parlare di quest’argomento».

Ha parlato con qualcuno della società?
«Ho parlato solo con qualcuno che ho incrociato e posso dire che siamo tutti chiaramente dello stesso stato d’animo».

Tra quattro giorni arriva la Juve Stabia: basteranno per preparare la partita?
«Mi devono bastare per forza quattro giorni per preparare questa partita perché non c’è altra strada».

 

 

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