Aiman Napoli: «Ho rischiato di abbandonare il calcio, la Reggiana era un'occasione da non perdere»
L'attaccante classe '91 arriva dal Renate
«Sono contento di essere qui, era da inizio luglio che mi allenavo per farmi trovare pronto con questa nuova maglia - ha confessato il neo attaccante granata Aiman Napoli durante la presentazione avvenuta in via Mogadiscio questa mattina - I tifosi sui social mi hanno già dato fiducia, spero di ripagarla al più presto in campo».
Aiman, quali sono le tue caratteristiche?
«Sono un giocatore che corre tanto durante la partita e mi piace fornire assist ai compagni quasi più che fare gol».
Alle spalle hai una storia molto particolare...
«Nel settore giovanile dell'Inter ero una delle promesse assieme a Balotelli e dopo due stagioni in B a Crotone e Modena avevo buone possibilità di andare in Serie A, tanto che mi arrivarono i complimenti di Conte, ma una brutta malattia (artrite reumatodie, ndr) mi ha fermato per due anni. All'inizio ero bloccato a letto e c'era il rischio che potessi morire, ma grazie alla mia forza di volontà e probabilmente anche ad un miracolo sono riuscito a tornare in campo e riprendere la mia carriera prima a Prato poi a Pisa tra alti e bassi e infine negli ultimi due anni al Renate».
Proprio con le pantere sei tornato sui livelli di un tempo...
«Negli anni passati lontano dal calcio ho capito quanto fossi stato fortunato in precedenza e anche per questo nel 2015 sono ripartito da una piccola realtà a due passi da casa, dove mi sono tolto grandi soddisfazioni soprattutto nell'ultima stagione. Ora ho un'altra grande opportunità con la Reggiana e di questo ringrazio il Signore: spero di tornare nel calcio che conta con la maglia granata e dimostrare tutto il mio valore».
Mister Menichini ha avuto un ruolo importante nel tuo trasferimento alla Reggiana?
«Quando avevo 19 anni a Crotone mi faceva giocare sempre e grazie a lui stavo per approdare in Serie A, a Pisa invece abbiamo sfiorato la finale playoff per la Serie B. Negli ultimi anni ci siamo tenuti in contatto un paio di volte per telefono ma non penso che mi abbia voluto a Reggio solo per affetto...».
L'ex tecnico granata Luciano Foschi ti ha parlato bene della piazza?
«Mister Foschi è una persona eccezionale ed un grande allenatore, al Renate l'anno scorso ha fatto un miracolo e posso solo ringraziarlo per avermi valorizzato. Appena è uscita la voce di un interessamento della Reggiana mi ha esortato ad accettare subito la destinazione per via della piazza straordinaria quale è Reggio, dei tifosi calorosi, dello stadio e della grande organizzazione e serietà della società».
Sei ancora legato ai campioni dell'Inter con cui hai avuto modo di condividere lo spogliatoio?
«Mi sento spesso con Obi, Belec e Santon, meno con Balotelli da quando ha lasciato l'Italia. Un po' li invidio per le carriere che hanno avuto, ma a quei tempi si prestava meno attenzione al settore giovanile: ricordo quando Mourinho venne a parlarmi di persona dicendomi che avrebbe voluto farmi giocare ma c'erano altri 9 attaccanti in rosa da valorizzare per poi rivendere sul mercato».
Commenti