La spensieratezza di Sbaffo: «In granata lascerò il segno»
Dopo il lungo stop per infortunio l'eclettico centrocampista granata è tornato fra i protagonisti
Uno dei più grandi rimpianti della Reggiana è quello di non essere riuscita ad attingere con continuità al talento di Alessandro Sbaffo, giocatore arrivato al fotofinish in agosto ma determinante in campo nella manciata di presenza sinora collezionate in maglia granata.
Sbaffo è un giocatore recuperato o serve ancora tempo?
«Non sono al 100%, qualche dolore ancora lo avverto in partita. Vengo da 4-5 settimane di allenamenti consecutivi, una cosa mai capitata finora in stagione. Il mio recupero deve essere graduale: più gioco con continuità e prima tornerò in condizioni ottimali».
A Bolzano hai giocato una buona gara...
«A me sembra che la Reggiana abbia fatto molta fatica. Diciamo che sono stati due punti persi: non mi interessa la prestazione individuale, era più importante vincere. Sono solo contento perché ho giocato 80 minuti».
Domenica contro il Lumezzane che tipo di partita vi aspetta?
«Sinceramente non sto guardando gli avversari in questo periodo. Penso solo a me e alla squadra...».
Ti abbiamo visto giocare in tante posizioni: qual è il tuo ruolo preferito?
«A centrocampo ho ruotato in quasi tutti i ruoli. Se dovessi scegliere giocherei da trequartista, però mi trovo bene anche a fare la mezzala come pretende il mister».
C'è affiatamento con i compagni di reparto?
«Ci vuole tempo, siamo una squadra che ha riniziato da capo solo da poche settimane. Sono cambiati gli uomini e le modalità di lavoro, l'intesa non può essere immediata...».
Fuori dal campo invece?
«Lì c'è intesa con tutti. Qua a Reggio ho trovato gente che tiene alla maglia: ci sono stati periodi di confronto e ho avuto la fortuna di conoscere persone innamorate del proprio lavoro. Per me è un piacere essere in questa società».
Nessun rimpianto dunque per aver declinato l'offerta del Parma lo scorso agosto?
«Non conoscevo tanto le dinamiche di mercato. Io ho accettato di venire a Reggio e sono contento: per me questa è un'annata difficile però penso che il momento più importante della stagione debba ancora arrivare. Ora mi concentro su questi ultimi mesi per chiudere al meglio il campionato. Sono venuto per un anno in prestito con l'intenzione di lasciare un segno importante sul campo e a livello umano».
Forse deve ancora arrivare anche il momento più importante della tua carriera?
«Sicuramente potevo raccogliere più risultati negli anni precedenti. Le scelte che ho fatto erano molto istintive, ma è inutile pensare al passato, io vado avanti per la mia strada senza rimpianti. Nella vita sono realizzato, ora mi sento al posto giusto nel momento giusto, voglio solo stare bene e avere continuità. La società e l'allenatore hanno fiducia in me e sono convinto di poter dare una grande mano alla squadra».
Quanto sono cambiati i modi di lavorare tra Colucci e Menichini?
«Colucci resta una persona molto importante perché mi ha fatto cambiare il modo di vedere le cose. A livello calcistico ci ha insegnato moltissimo e qualcuno deve solo ringraziarlo se si trova in una categoria superiore ora. A livello di lavoro sul campo non c'è una regola precisa: la squadra si è comportate bene quando sono arrivati i risultati».
Qual è il tuo obiettivo per questa stagione?
«Personalmente voglio stare bene e trovare continuità in campo: se l'avrò sarà meglio per tutti. L'obiettivo della squadra deve essere quello di lottare fino all'ultimo per la promozione; il campionato lo si gioca per vincere. Se gira la squadra ne giova anche il singolo: nel girone d'andata la Reggiana ha fatto grandi cose e infatti qualche giocatore si è ritrovato in Serie B...».
Quali sono le tue passioni fuori dal campo?
«In questo momento ho due figlie piccole che occupano tutto il mio tempo libero. Squadra del cuore? Ho tifato Juve fin da bambino come mio padre, però con gli anni sono diventato un amante del bel calcio in generale senza simpatie particolari».
(Nella foto: Sbaffo in azione a Bolzano © ac reggiana 1919)
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