Gli eroi granata - Spanò: «A Reggio sono cresciuto molto, dedico la promozione alla città»
«La conquista della B chiude un percorso iniziato nel 2014. La squadra riunita in cerchio sotto la Curva è l'immagine di questa stagione»
Alessandro Spanò in questi trionfali playoff ha lottato dal primo all'ultimo minuto senza mai prendere un attimo di pausa, siglando contro il Novara la prima rete stagionale che è valsa la conquista della finale. Mercoledì sera il capitano ha concesso poco o nulla agli avanti del Bari, alzando la meritata Coppa che vale l'approdo in Serie B. E, come se non bastasse, l'indomani ha indossato giacca e cravatta per raggiungere un altro importantissimo traguardo.
«Sono arrivato a Reggio nel 2014 che ero un ragazzino e qui sono cresciuto e maturato tanto - sottolinea il capitano granata, intervistato dalla Gazzetta di Reggio - La promozione in B è la perfetta conclusione di un percorso iniziato sei anni fa. Solamente nel pomeriggio dopo la laurea ho iniziato a smaltire la tensione accumulate negli ultimi due giorni: è stato tutto bellissimo e sono veramente felice di avere vissuto queste emozioni».
Il discorso di Spanò prima della finale ha dato la carica giusta ai compagni: «Fin dal primo giorno di ritiro eravamo consapevoli delle nostre qualità e di voler provare a fare il massimo possibile. Sono uno che parla poco, ma nel pomeriggio della finale all'Hotel Airone prima della partita ho detto ai miei compagni che ci sarebbe stato un solo risultato possibile a fine partita e che avremmo festeggiato tutti insieme». La fotografia della stagione: «L'immagine simbolo di questa stagione è quando ci siamo seduti tutti in cerchio, nella semifinale e poi nella finale - spiega Spanò a tuttob.com - Quello è l'emblema della stagione vissuta come squadra, un gruppo unito che ha saputo condividere tanti momenti e che ha meritato di raggiungere questo obiettivo». La dedica finale: «Come Alessandro dedico la vittoria alla famiglia e agli amici più stretti. Un'altra dedica invece da capitano la faccio a tutta Reggio Emilia perché dopo questi anni passati insieme si meritava di poter tornare in B».
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