L'esultanza del "Ciga" dopo il gol alla FeralpiSalò - foto Gianni Munarini
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Cigarini: «Ho ancora voglia di giocare, il futuro non lo vedo dietro una scrivania. Sogno la Serie A in granata...»

«Stagione positiva per me e per la Reggiana, ora è importante consolidare la categoria e penso che Nesta sia l'allenatore giusto per puntare in alto. Il rinnovo? Ho parlato con la società e sappiamo cosa vogliamo, è solo questione di tempo»

15.05.2024 17:30

Quella tra Luca Cigarini e la Reggiana è una storia d'amore iniziata nel 2021 destinata a proseguire nel tempo, di sicuro almeno nella prossima stagione. Il centrocampista classe ‘86 nell’ultimo campionato di Serie B non ha trovato molto spazio sul rettangolo verde (21 presenze) ma il suo contributo, specialmente dentro lo spogliatoio, è stato determinante nel raggiungere la salvezza e nel compattare il gruppo nei momenti più difficili.

«Il bilancio è positivo - ha sottolineato il “Ciga”, protagonista davanti a telecamere e microfoni ieri sera prima del brindisi di fine stagione in Via Emilia - Abbiamo fatto un campionato importante per quelli che erano gli obiettivi iniziali. Ci sono stati dei momenti tosti, però penso che per  il campionato fatto molto del merito è essere stati squadra, gruppo, per tutto l’anno. Questa è stata la nostra forza. A livello personale? Un giocatore deve sempre aver voglia di giocare ed io, nonostante l’età (38 anni a giugno, ndr), ho sempre voglia di giocare. Però ci sono determinate situazioni che ti permettono o meno di giocare. Io fortunatamente ero abituato a giocare tanto, però arrivato ad un certa età devi capire obbligatoriamente determinate cose. Sono molto contento e soddisfatto anche a livello personale. La soddisfazione personale, dunque, va di pari  passo con quella della squadra».

Il capitano Rozzio ha già rinnovato, ora tocca a te?
«Ho una grande voglia di giocare, per me essere all’interno della Reggiana e far parte di un gruppo è importante. Faccio questo lavoro da 20 anni a livello di prima squadra e non mi vedo al di fuori di questa “cricca” che è il calcio. Non si tratta di nessun sacrificio, ho già parlato con la società e sappiamo entrambi cosa vogliamo: è solo questione di tempo».

Il sogno nel cassetto qual è?
«Non sono scaramantico: l’obiettivo, il sogno, è quello di portare la Reggiana in Serie A. Certo c’è da capire in che vesti perché ormai il tempo stringe per me, però l’obiettivo rimane quello. I presupposti ci sono, perché per quelli che ho vissuto io sono stati anni positivi: due anni Serie C fatti così e adesso due di Serie B di fila dopo 25 anni, non era facile. Siamo in un periodo storico importante per la Reggiana e quindi dico, perché no... I tempi sono maturi, magari non l’anno prossimo, ma nel giro di qualche anno può succedere…».

In che vesti vorresti portarla a questo traguardo?
«In che vesti vedremo…. Comunque adesso per la Reggiana è importante consolidare la categoria».

Luca Cigarini ha sempre detto che sa qual è il suo ruolo… 
«Mi reputo un giocatore ed una persona intelligente. Non sono mai venuto a Reggio per fare di più di ciò che posso fare. So di essere un giocatore importante sia in campo che fuori e avendo fatto una determinata carriera devo mantenere un certo status. Non lo si dimostra solo in campo, ma anche con la persona». 

In futuro dove ti vedi? 
«Dietro una scrivania non ho mai dato il meglio di me stesso… Ora come ora direi in campo, però non si sa mai che cosa ci riserva il futuro. La mia idea è quella di proseguire da giocatore ancora per tanti anni, poi si vedrà… Sicuramente più campo che scrivania».

Quali sono stati i momenti più importanti della tua stagione? 
«In campo, siccome non faccio tanti gol, direi quello con la FeralpiSalò e quello in Coppa Italia contro il Monza. Anche se l’atmosfera del Derby, contro il Parma, è quello che ci ha fatto emozionare maggiormente. Poi ci sono stati altri momenti all’interno dello spogliatoio che ci hanno unito e rafforzato, soprattutto nei momenti di difficoltà. Però quelli vanno tenuti per noi all’interno della squadra». 

Avete chiuso con un Derby davanti a 14mila reggiani…
«Il bello del calcio è che riesce a riunire tantissime persone. Ultimamente i risultati erano positivi e magari ha influito anche sulle presenze dei tifosi, ma uno stadio così era da anni che non si vedeva. È stato molto bello e sicuramente ha fatto un certo effetto».

 Pensi che Alessandro Nesta possa essere l’allenatore giusto per la prossima stagione? 
«Penso di sì perché è stato fatto un gran lavoro. Penso che la continuità sia fondamentale e se si riuscisse a proseguire su questa strada, con questo staff tecnico e con più persone possibili che hanno vissuto qui sarebbe importante. Per me è l’allenatore giusto per ambire a qualcosa di importante».

 

 

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