Il "Mapei Stadium-Città del Tricolore" si appresta a cambiare volto. Ma i tifosi granata non la prendono bene...
Entro l'estate è atteso il restyling della facciata della Tribuna Ovest, progetto top secret affidato all'artista reggiana Olimpia Zagnoli. Tra i supporter granata c'è il timore che il Tricolore, simbolo di Reggio, possa essere accantonato...
Una voce che circolava tra i tifosi ha trovato conferma: il “volto” dell'impianto di Mancasale, il pannello che è posto sulla facciata esterna della Tribuna Ovest, presto sarà rinnovato.
Come anticipato ieri mattina dal Resto del Carlino, l'opera di ammodernamento è stata commissionata da Veronica Squinzi, figlia di Giorgio fondatore dell'impero Mapei, all'artista reggiana classe ‘84 Olimpia Zagnoli. «Sarà una sorpresa positiva per la città e rispettosa della tradizione», commenta al Carlino il segretario generale del Sassuolo Andrea Fabris. Nessun commento invece da parte di Olimpia Zagnoli, ma nelle prossime settimane è prevista una conferenza stampa volta a svelare il progetto di restyling che dovrebbe debuttare entro l'inizio dell'estate.
Tra i tifosi, specialmente sui social, serpeggia il malumore e soprattutto il timore che il Tricolore simbolo di Reggio, che ancora oggi campeggia sopra la tribuna, possa essere accantonato o messo in secondo piano, così come la scritta “Reggio Emilia - Città del Tricolore”.
Di seguito il testo del messaggio che circola sui social diffuso dalle principali pagine dei supporter della Regia
L'ultimo simbolo di quello che abbiamo fatto, l'ultimo baluardo di reggianità di un'opera messa in piedi grazie al nostro amore verso la Reggiana e verso la nostra città sta per cadere e a noi reggiani non viene nemmeno lasciato intendere da cosa verrà sostituito.
È poco, è quasi nulla ormai di quanto noi granata meriteremmo di avere é una foto su un muro che ricorda il nome del nostro stadio “Reggio Emilia Città del tricolore”. Meriteremmo uno stadio nostro, avremmo meritato una politica che avesse cercato di coinvolgere forze imprenditoriali sane, che avessero dato lustro alla nostra squadra e alla nostra città e di pari passo allo stadio che avevamo contribuito a creare.
A nessun tifoso al mondo, neanche al nostro peggior nemico avremmo invece augurato di avere una classe politica che spalanca le porte a una multinazionale per promuove il suo prodotto nella nostra provincia provando a conquistare il mercato.
Avremmo voluto vedere qualcuno alzare la mano e schierarsi dalla nostra parte, la parte della Reggiana, la parte di Reggio Emilia. Lo avremmo tanto desiderato allora e proviamo a chiederlo anche oggi, consapevoli che ormai lo stadio è loro.
Consapevoli che muoversi contro i potenti può portare a conseguenze. Consapevoli che come sempre saremo noi e solo noi, a provare a difendere l´orgoglio della nostra squadra, della nostra città.
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