foto Silvia Casali
foto Silvia Casali

Dopo la pesante sconfitta contro il Sassuolo, il capitano granata Paolo Rozzio - tornato in campo dopo 139 giorni di assenza nel finale di gara - analizza il momento difficile della Regia, tra errori da correggere, fiducia da ritrovare e la volontà di non mollare mai.


«Prendere cinque gol fa sempre male - sottolinea amareggiato il difensore classe '92 - Possiamo solo continuare a imparare dai nostri errori per puntare al nostro obiettivo, che non ci deve mai sfuggire di mente. Ci spiace per noi e per la nostra gente là fuori, che ha fatto valere le proprie ragioni. Ad ogni modo, non è ancora finito nulla e abbiamo altre partite da giocare per raggiungere la salvezza, perciò abbiamo ancora la possibilità di ripagare i tifosi conquistando il nostro obiettivo. Ci dispiace perché fino al 2-1 siamo stati anche in partita. Purtroppo commettiamo sempre gli stessi errori e con un Sassuolo di un’altra categoria, li paghi a caro prezzo. A un certo punto cerchi comunque di non “mandare in vacca” la partita e di prendere meno gol possibili per non fare una figuraccia».

In un momento del genere cosa conta di più?
«Conta tutto in questo momento. Di confronti ne facciamo quotidianamente, anche perché il gruppo è sano e fatto da ragazzi fin troppo intelligenti. Dopo un risultato del genere, bisogna resettare il prima possibile, anche perché tra cinque giorni ci aspetta un’altra gara importante. Il nostro percorso non è finito: ci sono ancora delle belle partite da affrontare e non possiamo mollare adesso».

Come hai vissuto il clima surreale di una gara giocata in un silenzio quasi tombale?
«È sembrato di rivivere le partite che si giocavano durante il periodo del Covid, in cui c’era poca spinta da parte del pubblico. La mancanza della nostra gente ha inciso, ma eravamo coscienti di quello che facevano i nostri tifosi. Visti i cinque gol presi può sembrare una barzelletta, ma non ci siamo fatti distrarre perché noi dovevamo pensare solo alla partita, senza farci prendere da altre situazioni».

A livello fisico come è stato il rientro?
«La caviglia stava bene, ma ovviamente non avevo minuti nelle gambe. Il mister mi ha comunque chiesto disponibilità anche per sostituire Meroni, che era già ammonito. A livello fisico, non posso stare a pensare troppo a tornare come ero prima, anche perché forse tornerò in quelle condizioni all’ultima giornata, ma devo comunque continuare a lavorare e dare il massimo quando il mister mi chiamerà in causa».

Nonostante il risultato, sei riuscito comunque a provare una certa emozione tornando in campo?
«Diciamo che dopo quattro mesi di infortunio non è bello rientrare sul 4-1 per gli avversari, ma sinceramente sarei entrato anche sull’8-1 perché è il momento di mettere da parte i propri interessi personali. Dispiace perché la partita è stata approcciata molto bene, ma poi, quando concedi certe occasioni ad avversari superiori, la paghi molto di più».

C’è da dire che anche nelle annate precedenti siete comunque riusciti a ripartire e a centrare l'obiettivo dopo aver subìto dei brutti schiaffoni nella fase finale del campionato…
«Sì, anche nella stagione scorsa abbiamo subìto una brutta sconfitta in casa col Cosenza, poi abbiamo reagito e ci siamo salvati col Modena. Non dico che possiamo salvarci all’ultima giornata con la Juve Stabia, ma possiamo farlo anche prima. Proprio perché veniamo da una brutta sconfitta, non dobbiamo mollare proprio adesso: ci sono troppi punti in palio e possiamo ancora farcela».

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