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Vavassori in direzione Reggio: «Non iscriverò la Pro Patria»

Mentre in casa Reggiana si attendono notizie sugli sviluppi societari e sulle conferme del dg Ferrara e di mister Colombo, da Busto Arsizio arriva la netta presa di posizione di Pietro Vavassori, patron della Pro Patria, retrocessa fra i Dilettanti e coinvolta, con alcuni suoi tesserati, nello scandalo calcioscommesse. «La mia permanenza alla Pro Patria stavolta è finita per davvero - dichiara Vavassori a La Provincia di Varese - Ho messo in vendita la società tre anni fa e nessuno si è fatto vivo, solo insulti nei miei confronti. Siamo stati dileggiati in continuazione e questo ha creato un clima ostile nei confronti della Pro Patria, la dimostrazione è stata la pochezza delle sponsorizzazioni. Sono io quello che dovrebbe essere risarcito. Da parte mia ho messo energie e soldi, ancora qualche settimana e la mia esperienza finalmente finirà, una volta per tutte». «Pago tutto fino al 30 giugno, faccio fronte a tutti i debiti che la società ha in corso consegnando una società pulita, pronta per essere gestita solo per la stagione che verrà - prosegue Vavassori - Ho sempre creduto nella salvezza, fin da gennaio avevo messo un premio salvezza, tanto era forte la convinzione. Tutti scrivono che la Pro è un patrimonio della città di Busto, ma dove sono stati in questi anni tutti quelli che dicono sempre di volere bene alla Pro? Mi pare che, senza qualcuno dall’esterno, nessuno di Busto si sia mai preoccupato della Pro». Ancora tutto tace sul fronte societario granata: l'accordo Barilli-Vavassori sembra comunque imminente, con l'ingresso dell'imprenditore milanese all'interno della Reggiana con una sostanziale quota azionaria.  

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