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Il patron Romano Amadei: «Quest'anno il vento è girato dalla nostra parte. Il futuro del club? Io non scappo»

«Dopo Cesena ho capito che era l'anno buono, poi il calcio è strano... Diana? Ha dimostrato il suo valore ma le critiche vanno accettate, bisogna tacere e andare avanti. Un giocatore simbolo? Dico Libutti. Alfredo ora ha altri pensieri...»

18.04.2023 14:00

Romano Amadei, solitamente schivo alle interviste e ai riflettori, si è concesso di scambiare qualche battuta con la Gazzetta di Reggio all'indomani della storica promozione in Serie B della Reggiana. Non era presente a Olbia, dove invece ha fatto la sua comparsa il figlio Alfredo, ma ha seguito la partita dallo chalet posto a due passi dalla sede di Immergas dove, per festeggiare, lo hanno raggiunto l'amico don Evandro Gherardi e il vicepresidente Giuseppe Fico.

«Lo scorso anno è andata come è andata, avevo detto che non avrei voluto più fare i playoff perché non sai mai come vanno a finire - sottolinea il patron - Abbiamo imparato a nostre spese che in Serie C bisogna mettersi dietro 19 squadre, perché 18 non bastano. Quest'anno però il vento era dalla nostra parte… l'Entella ha persino sbagliato il rigore. Quando ho capito che era l'anno buono? Dopo la vittoria di Cesena ho pensato che eravamo molto vicini… ma il calcio è strano se ripenso ai rigori sbagliati da Montalto o Rosafio». Inevitabile una battuta su Aimo Diana, grande protagonista in panchina nella cavalcata verso la Serie B che si è tolto qualche sassolino dalla scarpa subito dopo il trionfo di Olbia. «Il nostro allenatore è fatto a modo suo - spiega Amadei - In questi mesi la fiducia della società non è mancata. Le critiche? Fanno parte del gioco, bisogna tacere e andare per la propria strada. Ricordo quando chiese apertamente che gli comprassimo un giocatore, poi ha capito che aveva tutto ciò che serviva e ha dimostrato il suo valore». Nessuna anticipazione sul possibile approdo in granata del figlio Alfredo, presidente di Immergas già impegnato nel mondo del calcio con il Lentigione. «Lo so cosa pensano i tifosi di Reggio - conclude Romano - Se il calcio restasse in mano alla famiglia Amadei sarebbero tutti più tranquilli. Di sicuro io non sono scappato prima e non lo farò adesso. Se qualcuno può fare meglio ben venga. Alfredo oggi ha altri pensieri: il Lentigione non va bene come vorrebbe…».

In chiusura un elogio nei confronti di Lorenzo Libutti, già beniamino dei tifosi e amatissimo da tutti i compagni di squadra. «Non faccio valutazioni tecniche - conclude Amadei - Ma se devo dire un nome… dico Libutti. Io guardo sempre al comportamento e lui mi ha colpito per la sua professionalità e per il fatto che ha accettato la panchina e si è fatto trovare pronto quando chiamato in causa. Con una squadra formata da persone così, nessun traguardo è impossibile».

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