Nesta: «Mi piace quando si alza la tensione. I derby vanno giocati con i nervi e con il cuore»
«Il Modena è una squadra forte che ha trovato la sua dimensione, noi andiamo là per fare il nostro calcio: non voglio vedere barricate. Troppi infortuni? Non è normale, stiamo cercando di venirne fuori ma ora bisogna tenere botta»
Mister Alessandro Nesta di derby in carriera, da calciatore, ne ha vissuti molti e sa benissimo cosa serve in queste particolari occasioni. A settembre c'è stato il “battesimo” nel derby dell'Enza, domani oltre Secchia è prevista un'altra probante sfida contro un avversario più quotato come il Modena. Ma la sua Reggiana non parte certamente battuta, nonostante le molte defezioni…
Cigarini, Kabashi e Gondo fuori: è normale che si siano fermati tutti assieme?
«Non è normale. Purtroppo i nostri si fanno spesso male a coppie, negli stessi ruoli. Abbiamo cambiato metodo di lavoro, probabilmente qualcosa non ha funzionato quindi stiamo ragionando per uscire da questa situazione. Ora è il momento di tenere botta…».
Sono infortuni leggeri?
«Qualcuno ne avrà per una settimana, qualcuno per dieci giorni e qualcuno di più. Speriamo di recuperarli entro Natale».
La Reggiana ha perso il suo asse centrale…
«È un’annata strana: abbiamo subìto due crociati in 10 giorni, ci sono tanti infortuni muscolari… Quando giocavo io si rompevano tanti crociati, oggi invece tante squadre di B e di A hanno infortuni per lo più muscolari. Dobbiamo vedere se questo tipo di lavoro che in tanti fanno in questo momento porta problemi e come risolverlo».
I tre recuperati Romagna, Pettinari e Szyminski possono essere già schierati?
«Nell'emergenza potrebbero essere messi dentro, ma partiranno dalla panchina».
Da un punto di vista mentale, questo Modena-Reggiana come lo vive da allenatore?
«Per me è importante anche perché a Frosinone non c'erano veri derby e a Perugia quando ero là io la Ternana era in Serie C. Quest'anno ho tanti derby, e quando si alza la tensione a me piace. I derby vanno giocati con i nervi, bisogna gestire le emozioni e giocare con il cuore mettendo dentro agonismo e spirito di sacrificio superiori».
Come si prepara?
«A inizio settimana mettiamo a posto la gara precedente poi a metà settimana prepariamo quella successiva, quindi all'inizio abbiamo pensato all'Ascoli poi al derby che è una partita speciale».
Il Modena che avversario è?
«È una squadra forte e si vede che è in Serie B da più tempo: ha un gruppo di categoria, ha trovato la sua dimensione e ha un buon livello oltre ad un ottimo allenatore che gli dà organizzazione e gioco. Poi ha grandi individualità in diversi giocatori».
A chi si riferisce?
«A Manconi, Tremolada e Palumbo: hanno un talento diverso che può fare la differenza, così come ce l'abbiamo noi. Lo ripeto, si vede che sono in Serie B da più tempo perché hanno una struttura solida di squadra e ruoli ben definiti dentro il gruppo. Questo è il percorso che deve fare la Reggiana: salvare la categoria per poi riconfermarsi ogni anno e crescere».
Giocare davanti a 15mila spettatori darà ulteriore carica?
«Più gente c'è e più bisogna essere contenti e carichi. Spero che i ragazzi si divertano: noi facciamo intrattenimento e vogliamo regalare emozioni».
Le tre sconfitte del Modena sono tutte arrivate al “Braglia”: vuol dire qualcosa?
«No, alcune delle gare perse le ha dominate. Ogni partita in B fa storia a sé…».
Vietato accontentarsi del pareggio?
«Assolutamente, non accetto di mettermi lì a fare la barricata. Abbiamo fatto partite buone e sbagliate ma riguardando le gare credo che la strada fatta sia giusta. In alcune partite siamo stati troppo passivi e ho sbagliato anche io. Quando vedo la squadra che pressa, propone e crea la cosa invece mi rassicura».
Tatticamente che match si vedrà?
«Noi andiamo là per fare il nostro calcio, non dobbiamo mai perderlo perché ci porta vantaggi. L'atteggiamento difensivo a volte può cambiare, ma l’identità di gioco deve restare sempre quella perché per me la nostra non è male».
Il patron Amadei pare accontentarsi di un pareggio...
«Vediamo. In campo bisogna spingere…».
La classifica, ora che i recuperi si sono conclusi, è quella definitiva: se la aspettava così?
«Ho solo il rammarico per il secondo tempo sbagliato con il Bari e per non avere vinto con l'Ascoli. Senza voler offendere nessuno, la scorsa settimana non c'è stata partita… Tutte le altre sono giuste, sconfitte e vittorie».
C'è grande equilibrio…
«Siamo tutti li vicini, tanti possono cadere nel baratro o andare su. Spetta a noi scegliere il cammino che avremo da qua a fine anno. Ci serve uno step ulteriore per fare più gol e diventare più cattivi. Dipende semplicemente tutto da noi…».
Il ds Goretti si aspettava qualcosa in più da alcuni giocatori…
«Non so, faremo le valutazioni a fine anno. I nostri giocatori sono responsabili, possiamo tutti fare meglio e a fine anno trarremo le conclusioni».
Anche secondo lei Varela può fare la punta centrale?
«Per come giochiamo noi fa fatica sulla trequarti, ma sa allungare la squadra e a Genova ha fatto bene da prima punta segnando un gol, con l'Ascoli è arrivato un assist. Lui deve andare lungo, là davanti».
Anche secondo lei mancano diversi gol dai centrocampisti?
«Da un po’ tutti penso. Dobbiamo fare di più in tutti i reparti».
Sul mercato quale reparto vorrebbe potenziare?
«Prima del derby non ne parlo, il ds sa cosa ci serve e ci penserà lui».
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