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Viali: «Siamo stati più precisi nelle scelte e cinici. È la mentalità che ha spostato l'episodio a nostro favore»

«Ora la classifica è un po' più serena ma ho apprezzato soprattutto il modo in cui la Reggiana è stata in campo e la consapevolezza che ha dimostrato. La squadra deve lavorare come gruppo e non come singoli: voglio fare sentire tutti protagonisti»

20.10.2024 19:15

«Innanzitutto ci tengo a sottolineare la mia vicinanza alle persone in difficoltà in questi giorni a causa delle alluvioni - ha sottolineato in apertura mister William Viali, prima di analizzare il ritorno alla vittoria della sua Reggiana - Detto questo, le sensazioni di oggi sono positive per il risultato, anche se i miei giocatori mi hanno sempre dato buone percezioni. Non mi riferisco al giocare bene o male: le cose si provano e a volte vengono bene, a volte meno. Io mi sentivo già sereno prima di fare questo risultato perché i ragazzi mi mostrano sempre grande voglia di spingere sull’acceleratore. Sappiamo che dobbiamo ancora migliorare, soprattutto nella mentalità. Ad ogni modo credo che in questa gara la prestazione ci sia sempre stata, solo che oggi la squadra era più mentalizzata e precisa nelle scelte».

Al di là dell’identità mostrata in campo, cosa le è piaciuto di questa Reggiana?
«Dopo il periodo che abbiamo passato, posso dire che in fase offensiva abbiamo fatto bene e siamo stati cinici perché alla prima occasione pulita abbiamo fatto gol. Oltretutto, il primo gol mi ha ricordato la stessa situazione di La Spezia con assist di Marras e tiro di Vido finito sul palo. In quella gara abbiamo concesso una palla e abbiamo perso la partita, poi abbiamo avuto un paio di occasioni ma non siamo stati fortunati. Oggi è stata la mentalità a spostare l’episodio a nostro favore. Se vogliamo migliorare, dobbiamo pensarla in questo modo e non credere che a La Spezia siamo stati solo sfortunati. Abbiamo spinto molto e nel finale potevamo anche arrotondare il risultato».

Anche in fase di non possesso, chiede comunque sempre aggressività ai suoi giocatori…
«Li esaspero perché voglio che abbiamo lo stesso atteggiamento su ogni palla. Dobbiamo aumentare la nostra aggressività perché questo ci permette di stare lontani dalla nostra area di rigore non dando coraggio ai nostri avversari. Quando un giocatore arriva a essere stanco tende a fare qualcosa in meno ma io cerco sempre di forzare, anche se mi rendo conto che non è sempre facile. C’è da tenere conto che ci sono anche gli avversari e a volte me lo scordo…».

Questa vittoria può cambiare qualcosa per la Reggiana?
«Ero convinto che questa partita potesse cambiare qualcosa di più a noi rispetto a loro. Questo risultato ci porta in una situazione di classifica un po’ più serena ma quello che mi è piaciuto di più è stato il modo in cui è stata in campo la squadra e la consapevolezza che ha dimostrato. Anche nei pochi momenti di sofferenza, i giocatori sono stati bravi ad avere lucidità».

In questa squadra tutti sono titolari come non lo è nessuno…
«È proprio così. Sono consapevole di come ragiono ma vorrei anche avere una squadra di 28 giocatori per farli sentire tutti protagonisti. Più tengo larga la rosa e più credo che questo possa servire per un campionato così lungo e complicato. La nostra squadra deve lavorare come gruppo, non dobbiamo essere schiavi di nessuno e nemmeno avere quei 4-5 giocatori che ci spostano il mondo. Se saremo bravi a costruire insieme tutto questo, il nostro lavoro sarà più facile».

Per ripartire dal basso Sersanti e Marras erano spesso coi piedi sulla linea laterale: l'obiettivo era quello di allargare il campo d’azione?
«Il Frosinone difendeva a quattro perciò si scivolava da un lato all’altro, di conseguenza volevamo creare problemi sulle loro pressioni e all’altezza della metà campo abbiamo fatto bene. Volevamo farlo anche dal basso, ma in questo caso loro ci hanno pressato molto e lì abbiamo dovuto verticalizzare».

Che tipo di lavoro sta chiedendo ad Ignacchiti?
«Pensavamo che il Frosinone giocasse con una linea a quattro, quindi l’obiettivo era creare inferiorità numerica sui due centrali con Girma, Vido e Ignacchiti. Loro spesso uscivano spesso sugli esterni bassi, perciò puntavo alla superiorità numerica per cercare quella via del gol che mancava da un po’. Ignacchiti ha qualità tecnica ma gli ho chiesto di fare un’aggressione da attaccante e lo ha fatto molto bene».

Cosa è successo durante il cambio di Vido con Okwokwo? La Reggiana è rimasta con l'uomo in meno per qualche istante…
«Onestamente non ho capito bene cosa sia successo, so solo che in campo eravamo in 10. Eravamo pronti per il cambio perciò ho fatto uscire Vido, ma l’arbitro ha fatto proseguire la partita quindi abbiamo dovuto chiedere all’assistente di far rientrare Vido nella successiva interruzione di gioco: è una situazione che ci ha un po’ spiazzati…».

La sua ammonizione a cosa è dovuta?
«Diciamo che ho una mimica antipatica per i direttori di gara. Ero convinto di avere ragione su un fallo, ma ho torto nella gestualità. Potevo legarmi le braccia, è una cosa di cui sono consapevole».

Cosa risponde a chi pensa che questa Reggiana sia una squadra di bassa classifica?
«Ho voglia di smentire queste voci che ci mettono nella zona bassa della classifica e il modo per farlo è con il lavoro, il gruppo e la mentalità. Quando scelgo la formazione da mandare in campo, lo faccio tenendo conto dell’aspetto tattico e psicologico. Oggi per esempio le mie scelte sono state molto influenzate dal fattore psicologico».

 

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