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La tattica di Savona-Reggiana. I granata tornano al 4-3-3 ma deludono, inutile lo schieramento iper-offensivo nel finale

20.04.2015 17:00
Alberto Colombo, dopo la parentesi con la Carrarese (4-3-1-2), torna al consolidato 4-3-3 con il rientro nell’undici titolare di Giannone e Siega in prima linea (escono Alessi e Petkovic). Una novità anche in mediana, gioca Angiulli, gli fa posto Maltese, difesa confermata in blocco.   PRIMO TEMPO Fin dai primi minuti sono i padroni di casa ad avere più grinta e reattività, la Reggiana, anche a causa del vento e le cattive condizioni del manto del “Bacigalupo”, non riesce a mantenere l’iniziativa, il gioco manovrato non ha cadenze ed efficacia come nel recente passato. In campo regna l’equilibrio, il Savona gioca per lo più con il lancio lungo, anche i granata ne abusano, con scarsi risultati. Infatti le migliori occasioni di Ruopolo e compagni giungono dalla sinistra, grazie alle sovrapposizioni di Mignanelli (il più positivo), gli inserimenti di Angiulli e la verve di Siega. Sulla destra volenteroso Andreoni, ma Giannone è il lontano parente del giocatore in grado di cambiare il match sette giorni prima contro la Carrarese. Ne esce una prima frazione dominata dalla noia, dal gioco spezzettato, con i granata talvolta troppo lunghi e poco compatti; qualcosa di meglio sul finire, sempre grazie a qualche scambio in velocità in fascia mancina.  SECONDO TEMPO Nessuna variazione nell’undici della ripresa e il copione del match resta quasi invariato, anche se Giannone, l’uomo con maggiore inventiva dei granata, si rende protagonista di un paio di spunti che sembrano dare speranza. Vana, perché su una punizione decentrata dal lato destro del Savona, fatale l’ennesima amnesia su palla inattiva con il colpo di testa di Marconi in eccessiva solitudine (situazione troppo spesso penalizzante per la Reggiana), e lo svantaggio è servito. Mister Colombo corre ai ripari, dentro Petkovic per Angiulli, granata con il 4-3-1-2 con Siega retrocesso a centrocampo e Giannone trequartista centrale. Arrivano un paio di occasioni, anche se Vacca e compagni non riescono a chiudere l’avversario nella propria metà campo, né a cambiare ritmo alla partita. Poco dopo la mezz’ora gli altri due cambi: prima Alessi rileva l’infortunato Giannone, poi con Ricci al posto di Andreoni il tecnico granata tenta il tutto per tutto, schierando la squadra con un inedito 3-4-1-2 che manterrà fino alla fine. La Reggiana con la manovra ad aggirare i liguri trova corner a favore e situazioni potenzialmente pericolose, ma con il passare dei minuti è vittima della frenesia iniziando a calciare senza criterio il pallone lungo, facilitando così la retroguardia di casa. In campo non si gioca quasi più, c’è nervosismo eccessivo, l’arbitro concede un recupero esiguo, alla luce delle lunghe interruzioni, ma i rimpianti per i granata vanno ben oltre gli ultimi istanti di un match deludente.

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