Voltolini: «Ho giocato poco, ma per me è stato un anno positivo. Non so cosa mi riserva il futuro però sono sereno»
«Il regolamento della B non aiuta, mi sto guardando intorno. In campionato abbiamo temuto di non farcela, ma alla fine grazie ai nostri valori tecnici e umani è arrivata la vittoria. Le due promozioni in B resteranno dei ricordi bellissimi»
Cresciuto nel Settore Giovanile granata e portato in prima squadra da mister Colombo nel campionato 2014/15, Matteo Voltolini si è formato calcisticamente girando l’Italia e vestendo maglie importanti come quelle di Triestina, Pisa e Fano prima di riabbracciare la Reggiana nell’estate 2019. Da allora, con la casacca granata il portiere classe ’96 ha vissuto momenti importanti e altri molto difficili da mandare giù, collezionato 22 presenze tra i pali, l’ultima lo scorso 6 maggio in quel di Salò nel match di Supercoppa. Dopo quattro anni trascorsi alle spalle del titolare Venturi, ma conditi da due indimenticabili promozioni in Serie B, per l’estremo difensore reggiano a breve torneranno ad aprirsi le porte del mercato.
«Anche se ho giocato solo due partite in campionato, l'importante era vincere alla fine e sono contento che la Reggiana ci sia riuscita - sottolinea Voltolini - In questa stagione tutti hanno dato il loro apporto per raggiungere la promozione».
Un debutto positivo in casa con il San Donato Tavarnelle, poi la terribile trasferta di Fiorenzuola: pensavi di poter ottenere altre chances dopo queste due gare?
«Purtroppo non ho avuto altre occasioni per giocare, complice anche un infortunio che mi ha tenuto fermo per un po', ma non è stato un problema. Quella con il San Donato la ricordo come una bella vittoria, sofferta, mentre la trasferta di Fiorenzuola iniziò male già dal mattino e nel viaggio verso lo stadio. Per fortuna quella batosta non ha influito sul risultato finale: a volte è meglio perdere male perché certe sconfitte danno una scossa. Dopo quel k.o. infatti ci siamo svegliati».
Una volta raggiunto il primo posto che campionato è stato per voi?
«Si sono alternati momenti in cui eravamo certi di vincere ad altri in cui è venuta la paura di perdere. Dopo la vittoria di Cesena eravamo tutti convinti di farcela e fisiologicamente abbiamo perso dei colpi. Dopo, per fortuna, con qualche vittoria nel finale abbiamo ritrovato la giusta motivazione per chiudere i discorsi ad Olbia. E io avevo la sensazione che avremmo vinto proprio lì, non so bene spiegare il perché…».
Un finale al cardiopalma, specialmente dopo aver perso la vetta pareggiando in casa con la Recanatese…
«Quando perdi qualcosa che pensavi di avere già tra le mani non è scontato ripartire. In quel momento sono subentrate la paura e l'angoscia di vedere sfumare tutto, ma se alla fine abbiamo trionfato vuol dire che abbiamo avuto valori umani, oltre che tecnici, molto importanti. E per fortuna hanno perso dei colpi anche le nostre avversarie e noi abbiamo sfruttato le loro défaillance».
Ti aspettavi la separazione tra la Reggiana e mister Diana nonostante la promozione?
«Ho sentito tante voci su Diana, ma non mi aspettavo questo epilogo: evidentemente sono state fatte scelte diverse. Devo dire che con lui ho avuto un ottimo rapporto, è una persona solare che aiuta a fare gruppo e ci ha dato una grossa mano a vincere il campionato».
Come ti sei trovato con i preparatori dei portieri che ti hanno allenato in questi anni?
«Mi sono trovato bene sia con Razzano che con Bizzarri. Ogni preparatore porta idee diverse a ha metodi di lavoro differenti che aiutano a migliorare in tanti gesti atletici e a crescere in qualche cosa. Entrambi sono stati ottimi mister dei portieri che ricorderò sempre con piacere».
Il 30 giugno scadrà il contratto che ti lega alla Regia: sai già cosa succederà dopo?
«Ancora non so cosa mi riserva il futuro. Ho avuto modo di confrontarmi con Bizzarri e con Goretti e mi hanno fatto capire che certe scelte verranno prese in base al numero di giocatori “over 23” tesserabili (al massimo 18, ndr) e io da questo punto di vista sono svantaggiato. Anche per questo motivo ho già iniziato a guardarmi intorno per vedere se ci sono proposte che possono fare al caso mio e per non farmi trovare impreparato».
Nel tuo palmarès hai collezionato due promozioni in Serie B con la Reggiana: ce n'è una che vale più dell'altra?
«La prima nel 2020 ai playoff è stata decisamente inaspettata perché a inizio stagione gli obiettivi erano altri, la seconda invece è arrivata dopo avere vinto il campionato. Nella seconda promozione il trionfo è stato più meritato, poi non capitava da quasi 20 anni di vincere un campionato a Reggio. Entrambi però resteranno dei bellissimi ricordi».
In questi quattro anni c’è stato un compagno al quale sei rimasto particolarmente legato?
«Fare un nome solo non è possibile. Mi sono sempre trovato bene con tutti, specialmente con gli altri portieri. A inizio stagione erano rimasti cinque giocatori arrivati dopo la ripartenza in Serie C del 2019: non era scontato che tanti atleti vestissero la stessa maglia così a lungo».
Nel prossimo campionato in Serie B quali errori non dovranno commettere squadra e dirigenza?
«L’esperienza del campionato 2020/21 tornerà sicuramente utile. Il presidente e la società hanno vissuto quei momenti e sapranno meglio di tutti cosa andò storto e cosa ci sarà da fare affinché non ricapiti, poi il direttore Goretti ha le idee chiare. Credo che la prossima stagione potrà terminare in maniera differente».
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