Il punto di vista

E' ancora presto per fasciarsi la testa...

08.09.2015 08:00

Sì, è vero, non è stata la partenza che tutti noi ci aspettavamo. La prima uscita della Reggiana di Colombo è stata tutt’altro che esaltante e, alla fine, dobbiamo dire grazie al giovane portiere Perilli se il risultato finale non è stato addirittura peggio di qualsiasi previsione. Su dove arrivino i demeriti dei granata e, al contempo, i meriti del Padova (a proposito, bella squadrina l’undici di Parlato) si può aprire un dibattito infinito e al momento non è quello che mi interessa fare. L’aspetto sul quale voglio porre l’attenzione è uno in particolare: rispetto alla passata stagione l’ossatura della squadra è rimasta più o meno la stessa ma Colombo, per svariati motivi che proveremo ora a capire, ha cambiato completamente il modo di giocare, almeno da quello che si è visto in campo nei primi 90 minuti della stagione. Contro il Padova non si sono viste le solite combinazioni sulla fascia che l’anno scorso hanno fatto brillare gli occhi al pubblico del Città del Tricolore ma i granata hanno giocato prevalentemente in funzione del forte centravanti che quest’anno hanno a disposizione, Rachid Arma. Meno gioco palla a terra e più lanci lunghi a cercare la punta centrale; scelta senza dubbio condivisibile avendo a disposizione uno degli attaccanti più esperti e prolifici della terza serie in questi ultimi anni e forse, anche a causa del cambio di uomini sulle corsie esterne. Non c’è più un certo Mignanelli - che con Siega si trovava alla perfezione - ed anche sulla destra è da verificare se qualcuno sarà all’altezza del compito. Fatto sta che, ieri, abbiamo visto una Reggiana diversa da quella che avevamo lasciato, con gli esterni d’attacco poco coinvolti nella manovra e i centrocampisti intenti a cercare in più occasioni la sponda vincente dell’ariete Arma. Purtroppo, però, la giornata non era delle migliori e gli uomini di Colombo hanno commesso molti errori in fase d’impostazione, sbagliando diversi passaggi e molti lanci in direzione appunto dell’attacco. Morale della favola? Se la strada che il mister ha scelto di percorrere è questa, ci vorrà tempo per vedere la vera Reggiana ed è pertanto inutile fasciarsi la testa prima di subire il colpo; ci vuole tempo per assorbire i nuovi meccanismi, tempo per trovare la condizione fisica ideale, tempo ai nuovi arrivati per trovare l’intesa con i compagni. Forse già a Lumezzane vedremo i primi passi avanti ma anche se questi non dovessero arrivare subito non disperiamo: questa squadra ha tutto per disputare un campionato da protagonista e non sarà certo la perdita inaspettata di uno come Vacca a minare le nostre sicurezze o le nostre aspettative. Anche la passata stagione è iniziata con un risultato negativo (a Forlì) e poi sappiamo tutti com’è andata a finire… A differenza dell’anno scorso però - quando nessuno aveva nulla da perdere e Colombo poteva lavorare senza pressioni -  in questa stagione i granata avranno tutti i riflettori puntati addosso ed è qui che il tecnico granata dovrà lavorare maggiormente: mentalità da grande squadra e cinismo nel risolvere le partire più difficili e rognose. Poi ci penseranno i vari Arma, Nolè, Giannone…

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