Kargbo: «Vogliamo continuare a scrivere la storia della Reggiana»
L'attaccante classe '99 mette nel mirino il Vicenza: «Sabato dobbiamo vincere e riprendere il cammino verso la salvezza»
Protagonista assoluto nella cavalcata della Reggiana verso la Serie B la scorsa estate, in questa stagione Augustus Kargbo sta faticando a mettersi in mostra e a rendersi utile alla causa granata complice una serie di infortuni che non gli ha ancora permesso di trovare la forma ottimale.
«All’inizio non è stato facile - racconta l'attaccante della Sierra Leone – Quando sono arrivato ho avuto subito un problema al piede poi siamo stati colpiti dal Covid. La settimana dopo il rientro con il Monza ho subito una lussazione alla spalla a Cosenza e da quel fastidio è derivato il problema muscolare delle ultime partite. Adesso però sto bene e devo continuare a lavorare».
Cos'è successo contro la Spal? La Reggiana del primo tempo e quella della ripresa sembravano lontane parenti…
«Nel primo tempo abbiamo faticato molto ma dobbiamo ancora analizzare la partita col mister. Nella ripresa siamo riusciti a fare il nostro gioco e penso che possiamo ripartire da lì».
A Ferrara è arrivata la tua seconda ammonizione per simulazione. Ti senti un po’ bersagliato dagli arbitri?
«Non lo so. Magari è il mio atteggiamento in campo a penalizzarmi perché non mi voglio mai fermare quando invece dovrei stare calmo. Non voglio parlare degli arbitri, qualsiasi cosa facciano a me va bene, sia che fischino o meno a mio favore. Comunque io non entro in area e cado apposta, lo faccio solo se c’è un contatto e non posso proseguire l’azione».
Che impatto hanno avuto i nuovi arrivati?
«Ardemagni, Del Pinto e Yao si sono inseriti benissimo nel gruppo. Condividiamo tutti gli stessi obiettivi, ci fa piacere che siano qui con noi. Conoscevo solo Ardemagni come nome, ma non come giocatore».
Quale spiegazione vi siete dati per questo momento così difficile in campionato?
«Le nostre difficoltà derivano anche dall’assenza prolungata di giocatori importanti, adesso però stanno tornando tutti e dobbiamo riprendere il cammino interrotto per raggiungere la salvezza».
Avete mai avuto il timore o la sensazione di non essere all’altezza della categoria?
«Mai. Siamo convinti di avere le qualità e la forza per poterci salvare. Tanti di noi sono al primo anno in B ma non vuol dire che non siamo all’altezza. In alcune situazioni credo manchi l’esperienza che invece altri avversari hanno, specialmente chi arriva dalla Serie A. A parte contro la Reggina, noi abbiamo sempre provato a giocare con le nostre idee».
Sabato la partita col Vicenza è da non sbagliare…
«Già lunedì sera al rientro in pullman abbiamo parlato di sabato. Abbiamo ben presente in testa che sarà una partita importantissima e vogliamo affrontarla nel migliore dei modi, come se fosse una finale. Allo stesso modo sappiamo che questa gara non determinerà l’esito della stagione».
Qual è stato il tuo impatto con la Serie B?
«Ho capito subito che è tutto molto diverso rispetto alla C. I difensori qui sono più forti e più veloci nella lettura dell’azione. Alcune giocate facili che facevo la scorsa stagione lunedì sera non mi sono proprio riuscite. Adesso sto trovando la condizione fisica giusta e posso ancora migliorare e provare a mettere in difficoltà i difensori».
Cosa hai pensato dopo il tuo primo gol contro il Monza?
«Ero contento di avere fatto gol e di avere anche vinto la partita. Quando segni e vinci prendi più fiducia e noi vogliamo ripartire e vincere già da sabato contro il Vicenza».
Invece cosa hai pensato dopo il debutto in Serie A con il Crotone?
«Quelle sono emozioni difficili da descrivere, specialmente per un ragazzo come me partito dal nulla. Da bambino sogni di arrivare a quei livelli: io non ci sono ancora arrivato ma voglio tornare a giocarci».
Ti torna mai in mente il gol in finale segnato al Bari?
«A casa ho la foto, ma non conta più nulla. Purtroppo, il calcio è fatto così: adesso nessuno pensa più a quello che è successo ma a come siamo messi in classifica. Noi vogliamo continuare a scrivere la storia della Reggiana partendo dalla salvezza».
Quale sensazione ti ha lasciato l’eliminazione a tavolino dalla Coppa Italia che ti ha visto tuo malgrado protagonista?
«Io non sapevo nulla e quando è uscita la notizia ho dovuto chiamare tante persone per capire cosa fosse successo. L’ho vissuta molto male sapendo che la squadra è stata squalificata per colpa mia. Non è stato il migliore inizio che volevo fare…».
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