Genevier: «Marzo sarà un mese decisivo, sentiamo la società al nostro fianco»
«Quanto sta accadendo fuori dal campo non ci preoccupa. Il Padova? La classifica dice che ha dieci punti in più di noi...»
Dopo il match di Vicenza osservato dalla tribuna, la gara contro il Mestre poteva essere l'occasione giusta per rivedere all'opera Gaël Genevier però il maltempo ha deciso di rinviare di altri 7 giorni il rientro in campo del metronomo francese. «Ho recuperato bene - ha spiegato il capitano della Reggiana, protagonista oggi pomeriggio davanti ai microfoni della sala stampa di via Mogadiscio - La sosta forzata mi ha fatto riposare un po' di più, cosa che ogni tanto non fa male...».
Domenica a Fermo tornerai titolare davanti alla difesa?
«Soltanto lo staff tecnico può rispondere a questa domanda. Io sono pronto».
Dopo un avvio di stagione titubante, nelle ultime uscite hai strappato applausi a ripetizione. È cambiato qualcosa nel tuo modo di giocare?
«Direi di no. Magari qualcuno si aspettava qualcosa che io non ho: ci sono stati alti e bassi, però credo di essermi sempre avvicinato alla prestazione che chiedeva l'allenatore».
La squadra come sta dopo due settimane di allenamenti in via della Canalina?
«Credo che allenarsi sul sintetico sia stata la scelta migliore perché ci ha permesso di dare ritmo alle sedute. Tornare in via Agosti in questo periodo sarebbe stato un rischio, avremmo pensato di più a non farci male anziché a correre forte...».
A San Benedetto avete strappato un pareggio prezioso, a Vicenza tre punti importantissimi: alla Reggiana è finalmente passato il "mal da trasferta"?
«In passato molte cose potevano andare diversamente, ora però stiamo facendo bene ma dobbiamo dare continuità a questo andamento esterno perché quando si punta in alto i risultati positivi fuori casa non possono mancare».
Siete pronti per affrontare la Fermana?
«Abbiamo studiato a fondo i giallobù. Lo staff come sempre sta preparando molto bene la partita, in settimana abbiamo lavorato alla grande e questo è un aspetto molto positivo».
Tutto quello che sta succedendo fuori dal campo vi preoccupa?
«Noi giocatori abbiamo solo il compito di pensare a quello che succede in partita, cosa già non semplice di suo. La nostra testa è puntata solo verso il campo, sappiamo però che la società ci è vicina e questo ci dà una grossa mano per raggiungere il nostro obiettivo».
Quale sarebbe?
«Fare il meglio posssibile, perché il Padova ad oggi ha 10 punti in più di noi, quindi dipende ancora tutto da loro. Se i patavini saranno bravi fino alla fine allora vinceranno il campionato, noi però dovremo sempre essere perfetti e non sbagliare una partita. Adesso le cose si complicano perché tutte le avversarie vendono cara la pelle...».
In caso di risultato positivo a Fermo mettereste ulteriore pressione al Padova, impegnato nel posticipo di lunedì sera...
«Spero sia così! Giocare con l'obbligo di vincere è sempre complicato e per loro lo sarà ancora di più perché il Bassano è in grande forma».
C'è qualcuno che vi fa tenere i piedi per terra nello spogliatoio?
«Siamo tutti concentrati su quello che c'è da fare: a marzo si decidono i campionati, magari noi ci giocheremo qualcosa anche in aprile con uno scontro diretto, però il mese appena iniziato è importante. Non c'è bisogno che qualcuno ci ricordi di tenere i piedi per terra».
I tanti impegni ravvicinati, anche infrasettimanali, e l'arrivo del caldo potranno essere un ostacolo?
«Al contrario, penso che giocare in mezzo alla settimana sia un aspetto positivo: gli allenatori faticano a scegliere 11 titolari, con così tante partite ravvicinate si alza ancora di più il livello della squadra. I cambianmenti di tempo sono sempre particolari, i primi caldi daranno filo da torcere ma si tratta di una situazione che penalizza entrambe le squadre».
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