[2023/24] Il pagellone di fine stagione - La difesa
Bardi e Rozzio punti fermi e leader del reparto, Marcandalli e Pieragnolo le sorprese più belle. Sampirisi solido, Satalino, Libutti e Szyminski pronti all'occorrenza. Romagna sfortunatissimo, alti e bassi per Fiamozzi. Pajac, stagione incolore...
Un altra stagione è giunta al termine e come di consueto (qui il pagellone 2022/23) è arrivato il momento di tracciare un bilancio relativo alle prestazioni dei protagonisti in campo con la maglia della Reggiana valutate nell'arco delle 41 gare ufficiali disputate tra agosto 2023 e maggio 2024. Abbiamo diviso i giudizi attribuiti ai calciatori per reparti: il voto riportato non è una media delle valutazioni ricevute dopo ciascuna gara.
Partiamo dalla difesa, reparto che ha subìto 50 reti (45 in Serie B, settima miglior difesa, e 5 in Coppa Italia Frecciarossa): al “Città del Tricolore” la Regia ha incassato 24 gol in campionato, solamente 21 in trasferta a testimonianza del miglior rendimento della squadra di Nesta lontano da casa. L'apporto offensivo della difesa è quantificato con 7 gol segnati sui 47 totali realizzati.
FRANCESCO BARDI Due anni di panchina al Bologna non hanno scalfito le qualità del portiere livornese. Oltretutto, difendere la porta di una squadra che ha come obiettivo la salvezza ti espone obbligatoriamente a subire tanti tiri degli avversari. Che sia tra i pali o in uscita, meglio nella prima voce, Bardi risulta quasi sempre decisivo, riuscendo a mettere una pezza con grandi interventi ai buchi lasciati dalla fase difensiva granata. Nove porte inviolate, due rigori parati e per larghi tratti del campionato il miglior portiere della Serie B come numero di parate fatte. Un infortunio alla caviglia lo ha tolto dal campo per 7 partite, ma stringendo i denti è riuscito a rientrare in tempo per il derby col Modena, festeggiando in campo l’aritmetica salvezza anticipata. VOTO 8
Presenze: 32 Minuti giocati: 2805 Reti subite: 37 Rigori parati: 2 Clean sheet: 9
GIACOMO SATALINO E chi se lo sarebbe aspettato? Forse nemmeno lui, che in estate era dato come terzo portiere alle spalle anche di Sposito. Invece, dopo il grande esordio in Coppa Italia di inizio novembre con la sconfitta ai supplementari contro il Genoa, Nesta lo butta nella mischia al posto dell’infortunato Bardi nella delicata sfida di Ascoli. Da quel momento, sarà titolare altre otto volte, con un paio di ottime prestazioni con Spezia e Catanzaro condita da qualche passaggio a vuoto. Nel complesso è bravo a non far rimpiangere Bardi e si toglie la soddisfazione di giocare a testa altissima il derby col Parma. VOTO 6,5
Presenze: 10 Minuti giocati: 931 Reti subite: 13 Clean sheet: 4
RICCARDO FIAMOZZI Parte male, malissimo, con diverse amnesie difensive. Come si suol dire, “mangia” un po’ di panchina, ma con la mancanza di alternative nel suo ruolo, la grande fiducia che Nesta ripone in lui e un carattere abbastanza risoluto, l’ex terzino dell’Empoli riconquista la maglia da titolare, riuscendo a farsi perdonare qualche sbavatura e infilando discrete prestazioni, soprattutto nella metà campo avversaria, con tre assist e un gol, quello che apre le danze a Bari, a chiudere un’azione nata sulla corsia opposta. In generale, però, difficilmente lascia il segno. Da dimenticare il finale di stagione, nel quale colleziona anche il goffo fallo da rigore che permette al Parma di acciuffare il pareggio. VOTO 5,5
Presenze: 32 Minuti giocati: 2347 Assist: 3 Gol: 1
LORENZO LIBUTTI Per lui basterebbero le parole di Alessandro Nesta: «Tra gli errori più grossi che ho fatto quest’anno, ci metto di aver sottovalutato Libutti». Perchè Lorenzo, ormai entrato a far parte della famiglia granata a tutti gli effetti, non è solo un ragazzo d’oro, sempre disponibile, sorridente e fin troppo autocritico, ma anche un calciatore che dopo la stagione da protagonista tre anni fa, si è ripetuto in Serie B, giocando molto meno ma uscendo sempre con la pagella immacolata da note negative. Che giochi nel suo ruolo di terzino destro, o in emergenza a sinistra o addirittura da braccetto della difesa a tre, “soldatino Libu” risponde sempre presente. E quel gol annullato al Parma... Una garanzia, in attesa del meritato rinnovo del contratto come “giocatore bandiera”. VOTO 6,5
Presenze: 21 Minuti giocati: 1136 Assist: 2
PAOLO ROZZIO Mamma mia, che stagione il capitano! Vale il discorso fatto per Libutti: l’ottavo anno in granata del “centralone” torinese trapiantato a Correggio inizia a fari spenti e indietro nelle gerarchie di Nesta. Il modulo con la difesa a quattro non lo agevola, anche se la velocità di Marcandalli, al suo fianco, lo aiuta nello sbrogliare le matasse più intricate. Tante panchine all’inizio e un fastidio inguinale lo toglie dal campo anche al giro di boa. Tuttavia, i continui problemi muscolari di Romagna fanno nuovamente guadagnare al capitano i galloni di titolare nella più congeniale difesa a tre. Da regista arretrato, salterà solo una partita per turnover infrasettimanale, poi prestazioni sempre più convincenti e attaccanti di razza “archiviati” con mestiere (solo 6 ammonizioni), in quella che è già stata riconosciuta a furor di popolo (ma anche dallo stesso Rozzio) la migliore stagione da quando veste la maglia della Reggiana. Il gol che profuma di salvezza al “Barbera” di Palermo, un misto di cuore e rabbia, è la classica ciliegina sulla torta che vale, oltretutto, anche il rinnovo. VOTO 8
Presenze: 25 Minuti giocati: 2132 Gol: 1
MARIO SAMPIRISI Tra gli ultimi arrivi del mercato estivo, il “Super Mario” granata, forte di una grande esperienza in categoria, si carica ben presto in spalla la difesa della Regia. Dapprima terzino della ribattezzata retroguardia “a tre e mezzo”, con compiti prettamente difensivi, nel cambio modulo si sposta nel più adeguato ruolo di braccetto destro, dove l’ex capitano del Monza si esalta per doti di letture difensive e anticipi. La qualità migliore, tuttavia, è quella di far sembrare facile quel che in realtà, contro avversari scafati e pericolosi, non lo è affatto. Memorabili le prove di Cremona e Bari. Poche le sbavature. Purtroppo una brutta lesione del retto femorale lo esclude dal finale di stagione nel momento più delicato, ma pur con le stampelle è sempre presente al fianco dei compagni in partita e allenamento. Ancora un anno di contratto. VOTO 7
Presenze: 26 Minuti giocati: 2128 Assist: 2
ALESSANDRO MARCANDALLI Arriva in sordina, in prestito dal Genoa, dopo l’esperienza in Serie C col Pontedera. Se ne andrà, molto probabilmente, con in tasca un biglietto per la Serie A. Lavoratore silenzioso, confidente dei propri mezzi – fin troppo, palla al piede – soprattutto nei recuperi in velocità, che abbinati ad una struttura importante proporzionata su 190 cm di altezza ne disegnano un prospetto più unico che raro. La fiducia incondizionata di Nesta arriva fin dalle prime uscite estive e non se ne andrà mai (solo tre partite saltate, di cui due per squalifica). L’allenatore granata spende parole al miele per Marcandalli, difeso a oltranza anche quando – soprattutto nella prima parte del campionato – commette qualche errore di troppo che “sporca” le comunque splendide prestazioni. Nel girone di ritorno, nel naturale percorso di crescita di un giocatore classe 2002, le sbavature diminuiscono sempre di più, fino alle ultime uscite dove risulta praticamente perfetto. A referto, oltre alle convocazioni in Nazionale Under 20, anche un gol di testa, quello del momentaneo vantaggio a Cremona. VOTO 7,5
Presenze: 38 Minuti giocati: 3213 Assist: 1 Gol: 1
MARKO PAJAC Esperienza in categoria e mancino educato: viene da un brutto infortunio al ginocchio, ma ad inizio stagione le aspettative sul terzino croato arrivato dal Genoa sono altissime. Aspettative tradite da un ritardo di condizione perenne che ne limita l’utilizzo col contagocce. A metà campionato, l’ex Genoa sembra uscire dal tunnel dopo 45 minuti giocati alla grande contro il Como, ma un fallo incosciente che genera il pareggio della FeralpiSalò lo ricaccia indietro nelle gerarchie di Nesta. Solo sul finire di stagione torna ad assaggiare il campo, giocando paradossalmente la sua migliore partita fuori ruolo, in piena emergenza, da braccetto di sinistra della difesa a tre contro il Modena. Ma non basta per cambiare il giudizio… VOTO 5
Presenze: 13 Minuti giocati: 328
EDOARDO PIERAGNOLO Il rovescio della medaglia della pessima stagione di Pajac: aver scoperto nel giovane di proprietà del Sassuolo una vera e propria forza della natura. La metà campo avversaria è il suo habitat naturale: quando c’è da attaccare, specie nell’uno contro uno, il terzino mancino classe 2003 non si tira indietro, lo dimostrano i tre assist e soprattutto i quattro gol segnati, un bottino eccellente per un debuttante tra i professionisti. Per larghi tratti del campionato, soprattutto nell’ultima, più opaca parte, “palla a Pieragnolo” sembra essere l’arma in più (se non l’unica, talvolta) della fase offensiva granata. La fase difensiva resta un tallone d’Achille su cui lavorare, anche se i progressi nel corso del campionato sono evidenti, agevolati anche dal cambio di modulo. Stagione dominante, coronata da uno dei più bei gol dell’anno, quell’esterno sinistro al volo da pochi passi finito sotto l’incrocio, che vale il blitz esterno per 3-2 a Venezia. VOTO 7,5
Presenze: 36 Minuti giocati: 2816 Assist: 3 Gol: 4
FILIPPO ROMAGNA Titolare designato ad inizio stagione, si toglie anche la soddisfazione di scendere in campo più volte con la fascia da capitano, quando Rozzio deve sedersi in panchina. Poi, com’era facilmente prevedibile, si palesano alcuni fastidi muscolari, complice anche l’azzardo di farlo giocare due partite ravvicinate nel giro di tre giorni, e il difensore in prestito dal Sassuolo deve alzare bandiera bianca. A metà stagione torna a giocare, ma ancora il Pisa, come all’andata, è fatale al talentuoso ed elegantissimo difensore granata, che rientra, stringendo i denti, solo nella debacle col Cosenza sostituendo l’infortunato Sampirisi. Risultato? Altro affaticamento muscolare e nuova e ultima chance contro il Parma, prima dell’uscita anzitempo per una ginocchiata alla coscia sinistra. Sfortunato quanto determinante quando è stato in campo. VOTO 6
Presenze: 15 Minuti giocati: 1219 Assist: 1
PRZEMYSLAW SZYMINSKI Mister affidabilità. Arriva in prestito dal Frosinone e potenzialmente è un titolare, ma di fatto rimane riserva di lusso e difensore factotum della falcidiata retroguardia granata. Il centrale polacco viene dirottato a destra quando ancora la Regia gioca a quattro, svolge egregiamente il suo compito anche da braccetto e non sfigura nemmeno da regista arretrato in piena emergenza. Non si ricordano errori particolarmente gravi, nel complesso si conferma un professionista serio sempre utile alla causa. VOTO 6,5
Presenze: 21 Minuti giocati 1195
NON GIUDICABILI. Alex Sposito ed Edoardo Motta: nessuna presenza per i due giovani portieri granata. Il primo si è allenato tutta la stagione assieme a Bardi e Satalino accomodandosi spesso in panchina senza però avere l'opportunità di mettersi in mostra sul rettangolo verde, il secondo ha fatto la spola tra la prima squadra e la Primavera soprattutto nel lungo periodo di assenza dell'estremo difensore ex Bologna.
dati: transfermarkt.it e fbref.com
foto: Silvia Casali
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