Diana: «In campo c'era paura, ma abbiamo portato a casa i tre punti. Nonostante le difficoltà c'è stato impegno»
«Verranno momenti in cui giocheremo meglio, ma ora dobbiamo tirarci su da soli da questa situazione. Siamo tra le prime e si può solo peggiorare. I cambi affrettati? Ho voluto dare un segnale e far capire che c'è poco da aspettare»
Aimo Diana guarda al bicchiere mezzo pieno cioè ai tre punti che riportano un po' di serenità in casa granata al termine di una settimana difficilissima, ma riconosce che il “paziente” Reggiana non è ancora guarito dopo l'1-0 all'Ancona.
«I tre punti fanno sempre bene, non è stato facile, ma alla fine siamo riusciti a portarli a casa - le prime parole del tecnico bresciano in sala stampa - Non mi è mai capitato di vincere senza tiri in porta ma mi è capitato di perdere senza averne subiti. Diciamo che questo tipo di vittoria è una cosa nuova per noi e siamo stati bravi a sfruttarla».
In campo si aspettava di trovare una Reggiana così in difficoltà?
«Mi aspettavo una squadra più dominante e volitiva in grado di mettere sotto l’avversario per tutti i 90 minuti, ma purtroppo non è stato così. Al di là della battuta… mi aspettavo una squadra impaurita. Credo sia uscita fuori l’umanità, siamo persone che nelle difficoltà mostrano le proprie debolezze. Ci può stare dopo quanto successo a Fiorenzuola. Prepariamoci perché quella sarà una partita paletto che verrà tirata fuori sempre quando le cose non andranno bene. Perciò dovremo essere sempre pronti a questo. In ogni caso dobbiamo comunque guardare la classifica, tutto il resto è fuffa. A volte abbiamo giocato bene e non abbiamo vinto, oggi invece da squadra impaurita abbiamo comunque ottenuto i tre punti. Ora siamo tra le prime e si può solo peggiorare: sta di fatto che dobbiamo tirarci su da soli da questa situazione».
Le sostituzioni di Guglielmotti nel primo tempo e di Lanini a inizio ripresa sono state dettate solamente da scelte tattiche?
«Sì, Guglielmotti è andato parecchio in difficoltà e non ha fatto una bella partita. Ho preferito cambiarlo subito per dare un segnale e far capire che c’è poco da aspettare. Non c’è un caso su Davide, che ritengo un giocatore di grande generosità: oggi è uscito nel primo tempo ed era molto arrabbiato ma dopo un minuto era già lì che incitava i suoi compagni in campo. Lanini invece era un po’ fuori dal gioco perciò ho preferito toglierlo per dare spazio a gente più di gamba. Ho scelto Pellegrini perché l’ho visto bene negli allenamenti, tant’è che il dubbio lo avevo già prima della partita».
La prestazione di Pellegrini è stata l’emblema di una Reggiana che vuole portare a casa i tre punti nonostante la sofferenza…
«Sì, nonostante le difficoltà c’è stato impegno e voglia di dimostrare. Verranno momenti in cui giocheremo meglio. Ci sono squadre che pur giocando bene, non hanno vinto il campionato e squadre che lo hanno vinto giocando male. Io mi attengo alla classifica che resta sempre il nostro focus principale. Solo all’interno di noi stessi potremo cercare di trovare le caratteristiche necessarie per giocare meglio. Per fare un esempio, noi venivamo da un 5-0 e siamo in scesi in campo impauriti, mentre l’Ancona veniva da quattro sconfitte e ha giocato senza paura. Questo significa che la partita di Fiorenzuola è ancora nelle nostre vene e ci lascerà sempre qualcosa».
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