Eberini: «Continuiamo con la striscia positiva senza pensare ai punti persi per strada»
La conferenza stampa del tecnico granata alla vigilia di Reggiana-Teramo
Il penultimo match casalingo del 2017, ultima gara del girone d'andata, vedrà opporsi Reggiana e Teramo, due formazioni separate solamente da 5 punti in classifica ma con ambizioni sulla carta molto diverse. Per la prima volta dopo diverse settimane, Sergio Eberini potrà girarsi verso la panchina e pescare qualche carta in più da schierare a partita in corso...
Mister, l'infermeria si sta finalmente svuotando?
«Avremo qualche elemento in più che ci darà soluzioni diverse. Ora siamo sereni dal punto di vista della disponibilità prepartita, poi durante la gara vedremo quello che accadrà».
Manfrin e Rosso potranno eventualmente scendere in campo?
«Si allenano assieme ai compagni da due settimane, quindi sono disponibili. L'unico problema è il minutaggio che potranno supportare: in caso di bisogno comunque sono due alternative pronte».
Genevier invece?
«Oggi valuteremo la sua disponibilità. Non è un calciatore giovanissimo, sarà lui a dirci come sta e se può giocare».
Una settimana dopo, il pareggio di Padova fa ancora rabbia per gli unidici punti che vi separano dalla vetta?
«No, io penso che quando si dà il massimo in campo tutto è soddisfacente. C'è grande rammarico per l'inizio a rilento del campionato ma non possiamo ancora guardare indietro, ci dobbiamo invece concentrare sulle partite che verranno e andare avanti con grande determinazione. Durante la sosta ci sarà un momento di ulteriore lavoro perché lì dovremo correggere le carenze di questa squadra».
I tifosi si aspettano una vittoria facile domani, dopo le ultime prestazioni...
«Purtroppo non sarà cosi, il Teramo è molto bravo a difendersi e ripartitre, ha un modulo che ci darà sicuramente fastidio. In panchina c'è un ottimo allenatore come Antonino Asta, centrocampo e difesa sono dotati di ottimi elementi, il che spiega perché abbiano perso così poche partite finora (solo 4, ndr) pareggiandone ben nove».
Non c'è il rischio che qualche giocatore vada in campo rilassato dopo 7 risultati utili consecutivi?
«No, la nostra ossatura di base fa in modo che tutti siano stimolati a lavorare bene sempre, anche i più giovani, seguendo le direttive degli allenatori e dei giocatori più importanti».
La squadra non potrebbe risentire di ulteriori cambi a centrocampo domani?
«Non credo, oramai sappiamo come dobbiamo giocare. Ci potrebbero essere dei problemi in alcune situazioni mancando un po' di fisicità in mezzo al campo ma sopperiremo a questa carenza con attenzione e volontà».
Che Teramo sarà quello che scenderà in campo al "Città del Tricolore"?
«A differenza di molti altri nostri avversari, i biancorossi cercano di giocare a calcio senza buttare via la palla. Spetterà a noi dargli filo da torcere nella fase offensiva. Dovremo stare attenti in mezzo perché hanno un centrocampo ben miscelato, con tre giocatori con capacità complementari tra loro».
Le partenze molto forti che si vedono ultimamente in casa sono merito dei suoi insegnamenti?
«Se costringiamo l'avversario a subire subito abbiamo chiaramente un vantaggio enorme ma non è merito solamente della capacità degli allenatori, conta avere anche un po' di fortuna. Bisogna pensare positivo, poi non so quanto durerà ancora questa striscia: noi cercheremo di portarla avanti il più possibile, magari anche dopo la sosta...».
A due mesi di distanza ci può dire quale è stato il suo discorso d'insediamento nello spogliatoio?
«Non posso dirlo tutto altirmenti ci sarebbero delle parole da censurare... Ho solo sottolineato ai giocatori che il mio ruolo è quello di allenatore con tanti anni di gavetta che ha vestito questa maglia e sa cosa vuol dire giocare di fronte la pubblico di Reggio. Ora è importante che si sia risvegliato l'ambiente, forse anche i tifosi avevano bisogno di un allenatore che rispecchiasse i valori della città e sono contento di averlo fatto ed essere protagonista di questo momento».
Quali sono esattamente i valori a cui fa riferimento?
«I reggiani hanno bisogno di vedere gente che sgobba e cerca sempre di ottenere il risultato. A Padova sono rimasto impressionato dai nostri ultras che per 95 minuti hanno urlato e cantato senza sosta: secondo me è anche grazie a noi se hanno così tanta energia, ora non dobbiamo tradirli continuando a scendere in campo con questa mentalità».
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