Diana: «Abbiamo preso un pugno in faccia, ora è necessario reagire. Rispondiamo sul campo alle giuste contestazioni»
«Ai ragazzi ho detto che la paura esiste e bisogna saperla affrontare, aiutandosi a vicenda. Ognuno di noi deve chiedere qualcosa in più a se stesso, a cominciare da me. Andiamo a prenderci i tre punti con la Fermana senza pensare all'Entella»
Scontato il turno di squalifica, mister Aimo Diana è pronto per tornare a prendere le redini della squadra. Ora però inizia un altro campionato lungo appena 270 minuti che vede la Reggiana inseguire l'Entella. I granata devono sperare in un passo falso dei liguri ma innanzitutto ritrovare i tre punti, a partire dal match casalingo di domani sera (calcio d'inizio alle ore 20:30) contro la Fermana.
«La positività è quella che ho cercato di dare - sottolinea il tecnico granata alla vigilai della sfida contro i gialloblù marchigiani - Chiaramente abbiamo preso un bel pugno in faccia ma dopo qualche giorno di dolore “calcistico” abbiamo rimesso a posto i cocci e iniziato a lavorare sulla partita successiva. Il destino non è nelle nostre mani ed è colpa nostra, ora bisogna fare il meglio possibile. Noi come staff dobbiamo far sentire alla squadra che siamo i primi a crederci, così come la società: diamo questo input e togliamo la tensione che per qualcuno può essere paura. Ai ragazzi ho detto che la paura è un sentimento umano che esiste, bisogna saperla affrontare e combatterla aumentando la concentrazione e sbagliando il meno possibile perché fin qui gli errori ci sono costati tanto. Bisogna andare sulla fiducia io ne do tanta alla squadra. Domani dobbiamo vincere e prendere i tre punti, come arriveranno non lo so. Facciamo pochi discorsi da bar e andiamo avanti per fare la nostra partita e basta…».
L'Entella sulla carta ha la gara più difficile delle tre…
«Ho smesso di guardare cosa possono fare gli altri. In primis ci siamo noi e dobbiamo vincere la nostra gara. Dico solamente che si fa fatica a vincerle sempre, non vedo squadre che creano tante occasioni da rete. L'Entella ha subito tanto col Pontedera poi ha fatto gol alla fine, noi invece siamo poco lucidi e poco attenti tecnicamente. Non possiamo avere rimpianti quindi dobbiamo cercare di vincere la nostra partita».
Cosa si aspetta dalla Fermana?
«La Recanatese è venuta qui per fare la sua partita e con tre tiri in porta ha pareggiato con un grande gesto tecnico, cosa che a noi non è riuscita. Anche la Fermana verrà qui per giocarsela, noi dovremo essere pronti ad affrontarla. Le motivazioni nostre devono essere superiori alle loro. Guardo i numeri e vedo che concediamo poco agli altri, ma siamo noi che chiudiamo poco le nostre giocate…».
Recupera qualcuno per la sfida di domani?
«Ritornano i due squalificati, gli altri stanno bene. Ora è necessario ritrovare le energie e rimettersi dentro senza grandi pensieri. Sappiamo che andiamo incontro a un grande malumore, siamo stati contestati giustamente ma siamo rimasti in silenzio perché bisogna cercare di rispondere sul campo. Siamo professionisti pagati per fare questo lavoro, la società ci ha chiesto di ottenere un risultato importante e noi dobbiamo fare di tutto per portarlo a casa. Se non ci riusciamo non si può essere contenti…».
Rossi quindi è a disposizione?
«Sì, ha smaltito la febbre e si allena da quattro giorni con noi. Domani è sicuramente a disposizione».
La squadra come sta dal punto di vista emotivo?
«Finita la partita con la Recanatese sapevamo di avere passato il testimone ad altri: la cosa che dispiace è che ci sono state tutte possibilità per tenerlo tra le nostre mani. Mi auguro ci sia una risposta nervosa importante domani, al di là di tutto l'ambiente esterno che ha malumori e non ci apprezza molto. Dobbiamo reagire: in passato quando l'abbiamo fatto abbiamo portato a casa dei risultati, ora bisogna fare la stessa cosa. Non c'è altra strada da percorrere».
Dopo il gol del vantaggio con la Recanatese, la squadra ha dato l'impressione di voler gestire il risultato…
«Molto probabilmente i ragazzi danno questa sensazione ma non credo che vogliano gestire. Sabato ho seguito la partita dall'alto e anche io ho avuto questa sensazione e mi sono arrabbiato. Nel primo tempo con la Recanatese dopo il vantaggio non abbiamo continuato a vigore e c'era qualche giocatore sottotono, nel secondo tempo siamo partiti meglio subendo però il gol all'inizio. Poi però abbiamo avuto tutte le opportunità per vincere così come capitato in altre partite. Questo è il dispiacere perché avremmo avuto punti in più meritatissimi…».
Come ha affermato il direttore sportivo Goretti, per avere un rigore a favore questo deve essere nettissimo…
«Quello su Guiebre era clamoros, come magari c'era il gol non dato al Pontedera a Chiavari… ma la Serie C, finché non verrà introdotto il VAR, non sarà una competizione pari agli altri campionati. Qui gli arbitri non sono aiutati. Però dico che dobbiamo pensare a noi, i rigori prima procuriamoceli poi pensiamo a farli».
Si aspetta qualcosa in più da parte dei leader dello spogliatoio?
«I ragazzi so cosa mi possono dare e cosa danno sempre. Questa settimana sono stati pungolati da varie parti, giustamente o meno, e hanno sempre qualcosa dentro da dare. Nei momenti negativi vissuti in questi due anni hanno sempre risposto presente e credo che lo faranno anche adesso. Non mi aspetto niente di più da loro se non concentrazione, attenzione e voglia di vincere. Ognuno di noi deve chiedere qualcosa in più da se stesso a cominciare da me: devo essere da esempio».
Come si recuperano gli attaccanti?
«In attacco si conclude poco e con poca precisione, gli attaccanti devono ritrovare questo innanzitutto perché le occasioni ci sono sempre. Alla squadra ho detto che il campionato dura un anno, ci sono stati momenti in cui avevamo tanti infortunati quindi hanno giocato degli altri e abbiamo portato a casa i risultati. Ci sono stati momenti in cui avevamo tanti squalificati, quindi hanno giocato degli altri e abbiamo portato a casa il risultato. Ora forse qualcuno non ha una condizione psico-fisica ottimale, ma non si deve preoccupare: ci sono gli altri. Unione di gruppo, fiducia di gruppo e aiuto nel compagno: chi ora si sente un po' scarico per vari motivi deve pensare che si può supportare a vicenda con i compagni».
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