Spanò: «Il derby si vince con la testa, non con i muscoli. Vogliamo regalare emozioni importanti ai nostri tifosi»
Sul campionato: «Non ci siamo mai rassegnati, dobbiamo continuare ad andare avanti un passo alla volta»
Il capitano Alessandro Spanò è pronto ai nastri di partenza per affrontare il Modena per la sesta volta da quando veste la maglia granata: il bilancio è positivo con 4 successi (diventati 3 dopo la radiazione del club di Caliendo) e una sola sconfitta, quella dell'andata.
Quali sono le sensazioni a pochi giorni dal derby?
«Stiamo cercando di mantenere altissima la concentrazione senza eccedere nelle pressione che potrebbe gravare sulla squadra. Dobbiamo restare tranquilli, questa partita si prepara già da sé: domenica scenderanno in campo due squadre con una storia centenaria alle spalle in una cornice di pubblico di ben altra categoria. Sappiamo l'importanza che ha questa sfida per i tifosi, faremo di tutto per accontentarli».
Al "Braglia" bastò un episodio per condannarvi alla sconfitta...
«Prima del gol di Ferrario fu Zamparo a fallire l'occasione per portarci in vantaggio: queste partite si decidono sulla singola giocata e sul singolo episodio, non bisogna mai abbassare la guardia. Credo che assisteremo ad una battaglia in campo, dovremo essere bravi a indirizzare l'incontro dalla nostra parte il prima possibile, ma anche un gol allo scadere andrebbe bene se risultasse decisivo».
I più giovani vi hanno chiesto dei consigli?
«Le emozioni possono giocare brutti scherzi, perciò abbiamo fatto capire loro che partite del genere non condizionano una carriera e vanno vissute impegnandosi come sempre alla stessa maniera».
Il Modena crede ancora nel primo posto, è così anche per voi?
«Nell'ambiente si respirava aria di rassegnazione già dopo il primo derby, io invece ho sempre detto che il nostro campionato non era finito e lo ribadisco anche ora. Nelle ultime settimane ha pagato il fatto di ragionare una partita alla volta, dobbiamo continuare a farlo tenendo i piedi ancorati al terreno sapendo di essere artefici del nostro percorso».
C'è un episodio particolare che ti lega ai precedenti derby con i canarini?
«Niente di specifico, ma mi piace ricordare la partita vinta in rimonta nel 2016 con i gol di Giron e Guidone. I derby sono partite che vengono vissute intensamente e quando si porta a casa il risultato la gioia più grande è quella di avere emozionato una città intera».
L'ultimo confronto al "Città del Tricolore" fu deciso dal gol di Cesarini, ma è stato cancellato dalla storia...
«Quello dello scorso anno è stato un campionato particolare, segnato da vicende societarie spiacevoli per entrambe le città. Per fortuna ora possiamo rigiocare una partita del genere che va al di là della categoria nella quale militiamo».
Con le prime della classe avete sempre faticato...
«Qualche passo falso lo hanno fatto tutti, ma c'è chi a differenza nostra si è impantanato contro le formazioni di bassa classifica. La nostra forza deve essere quella di non sottovalutare o sopravvalutare mai nessuno, ma imprimere il nostro gioco e capire che tutte le gare sono fondamentali da qui alla fine».
C'è qualche giocatore del Modena che ti preoccupa maggiormente?
«Non mi piace parlare di singoli. Sappiamo che quella gialloblù è una squadra importante, non vogliamo sottovalutare nessuno: siamo consapevoli della loro forza ma anche della nostra e li attenderemo nel nostro stadio per giocarcela».
Cosa vi potrà mettere in difficoltà allora?
«Se devo essere sincero non sono le componenti tecniche, fisiche o tattiche che potrebbero metterci in difficoltà, ma la testa. Se saremo più bravi mentalmente ad arrivare per primi sulle seconde palle i centimetri e i muscoli in meno non faranno la differenza».
Domenica vi aspettate un pubblico da Serie A?
«Non so quanta gente verrà, sperò però di assistere ad uno spettacolo ancora più bello rispetto all'andata. Curva, Tribuna e finalmente anche i Distinti si riempiranno per darci una mano. Invito tutti i tifosi di Reggio e dintorni a fare una passeggiata con la famiglia allo stadio, sarà una giornata da ricordare».
Commenti