Marchio e ripescaggio i temi caldi dell'estate granata
L'asta per il brand "AC Reggiana 1919" è attesa entro metà giugno. Le società "virtuose" di Serie C rischiano di lasciare a bocca asciutta la Reggio Audace
La primavera si è presa un periodo di pausa, ma l'estate è alle porte e con essa il calcio giocato farà spazio alle tante vicende extra campo che accompagneranno i tifosi granata fino agli albori della prossima stagione sportiva.
MARCHIO. Lo stato passivo di AC Reggiana 1919 approvato dal giudice Stanzani Maserati nei giorni scorsi ammonta a circa 4 milioni di euro, quindi l'asta dello storico marchio granata si fa sempre più prossima. La metà di giugno è il periodo più accreditato per l'inizio della procedura che i soci della Reggio Audace auspicano si possa concludere in breve tempo. Sul piatto ci sarebbero circa 60mila euro, una cifra superiore alle valutazioni stimate dalle perizie tecniche commissionate in altri casi simili avvenuti negli ultimi anni che parlano di valori intorno ai 30mila euro, ma tale offerta potrebbe non essere accettata in un primo momento portando così ad un prolungamento ulteriore dei tempi. «Vogliamo chiudere la pratica del marchio nei termini di inizio centenario», quindi entro settembre, aveva sottolineato il presidente Quintavalli non più tardi di un mese fa e lo stesso sindaco uscente Luca Vecchi si era espresso in favore della Reggio Audace ipotizzando l'acquisizione del marchio da parte del Comune di Reggio Emilia nel caso la base d'asta non dovesse abbassarsi in tempi congrui.
RIPESCAGGIO. Vincere i playoff non garantisce a nessuna società l'automatico inserimento nel prossimo organico della Serie C, questo è bene ribadirlo, bensì l'ingresso in una graduatoria che potrebbe portare in un secondo momento al ripescaggio in Lega Pro. Il condizionale è d'obbligo perché ad oggi regna ancora grande incertezza sul numero dei posti disponibili nella prossima stagione anche al netto di quanto sta accadendo in Serie B con la delicata situazione del Palermo che potrebbe produrre un effetto a cascata. Il Consiglio Federale della FIGC che si è tenuto oggi, per quanto riguarda i ripescaggi in Lega Pro, non ha fatto altro che ratificare quanto approvato negli scorsi mesi, sottolineando che "qualora entro il 24 giugno 2019 si verifichi una carenza di organico (60 i club previsti in Serie C, cifra difficile da raggiungere al momento) ... la riammissione è riservata alle sole retrocesse dalla Serie C stessa ed avverrà secondo una graduatoria stabilita in base al miglior punteggio secondo una serie di coefficienti inseriti per garantire l’omogeneità, visto il differente numero di squadre partecipanti nei tre gironi. Sono previste comunque una serie di preclusioni, legate a sanzioni per illecito sportivo e per mancati pagamenti nei termini prescritti". In parole povere viene nuovamente riconosciuta la priorità alle retrocesse "virtuose" dalla Serie C, uniche squadre che avrebbero il diritto di essere reintegrate nel campionato di terza serie, ma nel caso tale situazione non dovesse verificarsi la Lega Pro potrebbe dunque attingere alle società di Serie D presenti nella graduatoria che sarà stilata al termine dei playoff seguendo dei criteri con un diverso peso proporzionale: classifica finale al 50%, tradizione sportiva al 25% (il possesso del marchio AC Reggiana non dovrebbe essere fondamentale), numero medio spettatori degli ultimi 5 anni al 25%. I club dovranno poi versare un contributo straordinario alla FIGC e depositare una fidejussione a garanzia degli emolumenti in base al campionato (si parla di circa 300mila + 300mila euro ma tali cifre potrebbero variare). Anche in questo caso insistono una serie di preclusioni: presenza di precedenti ripescaggi, sanzioni per illecito sportivo o per violazione del divieto di scommesse. "Tutti i dettagli saranno pubblicati nei prossimi Comunicati Ufficiali", viene sottolineato al termine della nota diffusa dal Consiglio Federale in merito ai criteri dei ripescaggi. Da valutare anche se sarà presa in considerazione l'alternanza tra una seconda squadra di Serie A (ammesso che ve ne siano altre oltre alla Juve Under 23), un club di Serie D, uno di Serie C e così via daccapo come accaduto nelle ultime stagioni. Insomma, la questione è molto delicata e sarà certamente sviscerata con più calma e auspichiamo anche con più chiarezza nel corso delle prossime settimane ma per mettere la parola fine a questo spinoso argomento si potrebbe anche dover attendere il mese di agosto.
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