Menichini: «Poca incisività sotto porta, Riverola e Sbaffo sono lontani dalla condizione migliore»
L'analisi del tecnico granata in sala stampa
«Abbiamo creato tanto, centrato una traversa e ci siamo mangiati dei gol sotto misura - sottolinea mister Leonardo Menichini a fine gara - Potevamo e dovevamo fare meglio però di fronte avevamo un avversario molto forte. Nel primo tempo abbiamo concesso troppo campo al Gubbio per la nostra voglia di voler sbloccare subito il risultato, prestando il fianco alle loro ripartenze veloci; nella ripresa invece ci siamo assestati e abbiamo rischiato di meno».
Il problema della Reggiana rimane il gol...
«Loro difendevano con cinque uomini, non era facile trovare lo spazio per concludere. Davanti alla porta sono passate tante palle che con un pizzico di precisione in più potevano essere tramutate in gol. Sono contento per la prestazione dei ragazzi, però serviva più compattezza nella fase di non possesso e dovevamo concedere meno spazio a giocatori veloci come Ferretti e Ferri Marini».
Nel finale avete accusato molto la stanchezza...
«Abbiamo speso tante energie perché volevamo sempre impostare l'azione e tenere un ritmo alto».
Riverola resta un oggetto misterioso...
«Bisogna avere la pazienza di attendere i giocatori che vengono da lunghi periodi di inattività. Quando si gioca a determinati ritmi, se non si è supportati da una condizione atletica importante si fa fatica».
Marchi e Sbaffo quando torneranno in forma?
«Marchi ha accusato un fastidio muscolare, vediamo come si risolve la situazione in settimana. Sbaffo ha un problema al tallone, si allena poco e fa fatica a trovare una condizione importante...».
Finalmente abbiamo rivisto Maltese...
«In settimana l'ho visto lucido, però un conto è giocare in spazi stretti, un altro quano il campo si allarga. Anche con lui serve tempo, non possiamo pretendere subito un rendimento adeguato alla situazione».
Il problema degli stipendi non pagati ha inciso sulla gara?
«C'è tempo fino a domani (oggi, ndr). Io non ho visto i giocatori preoccupati, pensavano solo a vincere».
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