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Colombo amareggiato: «Ci siamo condannati da soli»

02.03.2015 23:30
Colombo_sala_stampa copia Alberto Colombo in sala stampa è scuro in volto e non trova le parole per spiegare il pareggio della sua Reggiana contro il Santarcangelo, terzultimo della classe. «E' difficile capire il perché di questo calo - puntualizza il trainer granata - nel momento in cui la partita si è indirizzata sul binario giusto abbiamo smesso di giocare. Ci siamo fatti paura da soli, tenendo palla al limite dell'area: a un certo punto ho anche pensato di perdere. Per un'ora abbondante si è vista la vera Reggiana, poi si è capovolta la situazione, è mancata la giusta personalità nel momento decisivo».   La Reggiana è andata in confusione dopo il gol di Ruopolo... «Abbiamo abbassato il palleggio rischiando troppo. In teoria dopo il gol dovevano esserci più spazi, non so bene cosa sia subentrato nella testa dei miei giocatori». Nel primo tempo i granata hanno amministrato senza rischiare troppo... «Quattro o cinque palle gol sono arrivate, davamo l'impressione di essere padroni del campo. Nella ripresa ci sono stati dei momenti in cui dovevamo rifiatare, però vedevo i movimenti giusti che erano mancati a Piacenza. Bastava mantenere la giusta pazienza e non smettere di giocare il nostro calcio». Perché è entrato Parola è in seguito è uscito Giannone? «Giannone non ne aveva più, restava largo sulla destra in posizione isolata, dopo è entrato Petkovic al quale ho chiesto di stare vicino a Ruopolo per poter poi sviluppare la manovra sulle fasce. Parola è salito poiché mi avevano chiesto il cambio a centrocampo». Questo pareggio fa più male alla testa o alla classifica? «Fa più male a noi, ci sono ancora tante partite da giocare prima del termine e la classifica ci vede ancora in terza posizione». Perché contro le ultime si fatica sempre? «Anche le altre formazioni di vertice come Pisa ed Ascoli non hanno avuto vita facile contro le ultime, noi non siamo da meno. Non vuole essere un alibi, però non c'è nessuna squadra perfetta in questo girone». Giocare la prossima partita contro L'Aquila è un bene per il morale della squadra? «Tutte le partite sono difficili, non ci deve essere differenza nell'approccio da una gara all'altra».

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