Magalini: «I playoff si vincono se c'è entusiasmo. Spanò? Il rinnovo è sul tavolo del presidente»
«Con l'AlbinoLeffe sarà una partita giocata a viso aperto. Il mio rinnovo? È presto per parlarne»
Il protagonista a sorpresa della classica conferenza infrasettimanale nella sede di via Mogadiscio è stato il direttore sportivo Giuseppe Magalini che ha sostituito Paolo Rozzio sulla sedia granata sotto i riflettori e davanti ai microfoni della stampa.
«Abbiamo deciso che nelle ultime due settimane cercheremo di lasciare i giocatori in serenità - ha subito precisato l'uomo mercato granata - Gli atleti rilasceranno dichiarazioni solo dopo le partite, come di consueto».
Direttore, avete preso questa decisione per proteggere i giocatori nella fase più delicata della stagione?
«Non dobbiamo proteggere nessuno, si tratta semplicemente di una valutazione fatta a 360 gradi da giocatori e società, poi con l'inizio dei playoff torneremo alla routine normale. Si tratta di due settimane diverse dal solito, non ci vedo niente di particolarmente strano».
Parlando di attualità, ora che la famiglia Piazza è proprietaria al 100% del club è cambiato qualcosa per voi dipendenti?
«Ora che è una notizia certa siamo contenti, ma avevamo già avuto nei mesi passati un feedback in questo senso da parte della proprietà».
È già iniziata la programmazione in vista della prossima stagione?
«Abbiamo iniziato a parlarne, stiamo programmando il ritiro e le strategie da adottare: diciamo che siamo in una fase molto avanzata di pensiero ma non oltre il tempo massimo. Ognuno si sta occupando delle proprie competenze, poi arriveremo a chiarirle con la proprietà».
Anche l'ipotesi Serie B è sul tavolo?
«Io ho una linea di lavoro ben definita, se ci fosse bisogno di deviarla verso l'alto non ci sarebbero problemi di sorta».
Lei sarà il punto fermo come direttore sportivo anche il prossimo anno?
«Non ho ancora avuto conferme in questo senso da parte del club. Sicuramente l'assetto tecnico è già preparato, poi dopo credo che ci saranno modi e tempi giusti per parlare di tutto ciò con il presidente».
Invece per quanto riguarda i rinnovi dei giocatori in scadenza come Spanò, Narduzzo, Lombardo e quelli dello staff tecnico?
«Sugli aspetti tecnici ho le mie idee e pensieri. Quella di Spanò è una situazione del tutto particolare che si trova già sul tavolo del presidente. Ad oggi non ci sono i tempi per parlare degli altri contratti: in tutta sincerità prima dobbiamo arrivare alla fine della nostra stagione, questo è il mio pensiero».
Venendo al rettangolo verde, come sta la squadra in vista della trasferta di Bergamo?
«Rozzio sta facendo di tutto per essere in campo lunedì, così come Crocchianti che oggi dovrebbe tornare ad allenarsi regolarmente. Bastrini ha fatto un esame ieri e attendiamo i risultati completi della risonanza entro oggi: ha un problema muscolare non indifferente, secondo me recuperarlo per i playoff sarebbe un ottimo risultato...».
Siete riusciti a capire cosa non ha funzionato nell'ultimo mese?
«Secondo me abbiamo accusato una flessione generale dovuta a tanti fattori: dopo un periodo di stabilità prolungata ci sta che ci sia un cambiamento; la sfortuna ha avuto il suo peso, la squadra poi doveva rifiatare dopo una rincorsa importante. Forse siamo stati meno bravi rispetto a prima, sono calate l'intensità e la qualità nel palleggio ma non dobbiamo cercare giustificazioni se non siamo riusciti a raggiungere il Padova».
La partita di lunedì ha dimostrato che non si può mai rinunciare a Carlini...
«Se è stato fatto riposare è perché evidentemente ne aveva bisogno. Quando Carlini in campo dà il 110% riesce sempre a fare la differenza. Peccato solo per quel palo colpito nella ripresa...».
Quali insidie nasconde invece la prossima partita contro l'AlbinoLeffe?
«Quella seriana è una squadra in grande salute, ha valori importanti e ha ritrovato di recente il percorso smarrito. I lombardi non sono certamente arrendevoli, a mio avviso assisteremo ad una partita giocata a viso aperto. Spero che la Reggiana possa ripetere il secondo tempo di lunedì contro il Bassano quando abbiamo dato un segnale di risveglio importante».
Insidie di tipo tecnico ce ne sono?
«Se giocheremo da vera Reggiana non ce ne saranno».
Ai playoff quali pensa che siano le avversarie più scomode da evitare?
«Ci sono almeno sette o otto squadre di livello importante: Trapani, Catania e Lecce nel girone C; Alessandria, Viterbese, Pisa e Siena nel girone A. Noi siamo al livello di queste formazioni, poi ovviamente ci saranno delle sorprese. Sarei felice se potessimo arrivare ai playoff con entusiasmo perché spesso fa la differenza visto che i valori si azzerano negli scontri diretti. Sono convinto che ce la potremo giocare con tutti, dobbiamo lasciarci alle spalle la delusione per non essere riusciti a superare il Padova».
Per arrivare sino in fondo diventa indispensabile conquistare il secondo posto in campionato?
«Sarebbe un grandissimo traguardo perché dà un beneficio importante: potremmo preparare poche gare con i tempi giusti, rimettere in ordine la condizione fisica e mentale».
Qualificarsi come terzi sarebbe invece una delusione?
«No, sarebbe comunque un risultato importante che soddisfa e gratifica. Avremmo solamente meno vantaggi: due partite in più da giocare la domenica e il mercoledì con pochi giorni in mezzo per rifiatare».
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