E' iniziato il nuovo ciclo granata. Vavassori: «A Reggio gli ingredienti giusti per fare bene». Barilli: «Termina il mio progetto»
Si è tenuta nella serata di martedì presso la sala stampa dello stadio Città del Tricolore la conferenza stampa di introduzione al futuro assetto societario granata. Va ben specificato che si è trattato di un "antipasto", poiché di nero su bianco non vi è ancora nulla, ma i soggetti interessati hanno voluto per correttezza presentarsi davanti ai microfoni per ribadire il loro intento. Oltre al presidente Alessandro Barilli vi erano i soci di minoranza Gianfranco Medici e Stefano Compagni, il vice presidente Sisto Fontanili, il direttore generale Raffaele Ferrara e infine l'ospite più atteso, Pietro Vavassori. «Oggi siamo qui perché si chiude un ciclo - ha esordito Barilli - probabilmente è durato un anno più del dovuto. Il progetto iniziale prevedeva il rafforzamento della società affinché diventasse credibile con il potenziamento del settore giovanile e della logistica; l'aspetto sportivo era in secondo piano, ma ciò non giustifica gli scarsi risultati sul campo negli anni passati. L'ultima stagione è stata faticosa ma piena di soddisfazioni, quella che si appresta ad iniziare sarà ancora più importante poiché inizia una nuova fase. Ho messo la Reggiana nelle mani di chi vuole bene alla Reggiana (i soci Mectiles Compagni e Medici, ndr) e di uno che ha scelto Reggio nonostante avesse mille altre opportunità (Vavassori, ndr). Termino il mio progetto iniziale cominciato cinque anni fa rimettendo il mandato da presidente dal 1º luglio. In futuro amministratore? Sarebbe logico e professionale se fosse così, ma sono a completa disposizione delle decisioni degli altri soci». Pietro Vavassori ama scherzare, questo lo si è capito sin dalle sue prime apparizioni in città quasi un anno fa, è così ha fatto anche questa sera davanti alla stampa e alla TV. Tra una battuta e l'altra però l'imprenditore milanese ha ribadito diversi concetti chiave: «La società è iscritta al prossimo campionato, l'accordo fra le persone presenti oggi è in via di definizione, mancano solo alcuni dettagli che saranno completati nei prossimi giorni. Se siamo qui stasera è perché volevamo rassicurare la città e i tifosi. Io sono un semplice imprenditore appassionato di calcio, non sarò nel consiglio direttivo ma darò una delega al dg Ferrara. Mi piace fare calcio con un progetto incentrato soprattutto sul settore giovanile: vedere Spanò crescere fra i giovanissimi e divenire una pedina fondamentale della Reggiana mi ha fatto commuovere. In questa città e in questa società ci sono tutti i presupposti per fare bene».
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