Blanco si presenta: «La Reggiana è la squadra migliore per me. A Cremona possiamo toglierci delle soddisfazioni»
«Giocando sulla trequarti posso crearmi lo spazio per calciare, crossare o fare assist, ma mister Nesta mi può alternare anche come quinto di centrocampo. La Reggiana ha grande potenziale e pratica un bel calcio, dipende tutto da noi»
Presentazione ufficiale per Álex Blanco: dopo due stagioni e mezzo al Como, l'atleta spagnolo classe ‘98 è arrivato a Reggio a titolo definitivo per dar man forte alla squadra di Nesta e tra pochi giorni allo “Zini” di Cremona potrebbe esserci il suo debutto in granata.
Blanco, quando si è presentata per la prima volta l'opportunità di venire alla Reggiana?
«Direi tre settimane fa, quando ho giocato qui con il Como. Ne avevo parlato con il mio procuratore e con il ds Goretti, inoltre conoscevo già alcuni ex compagni come Nardi e Kabashi: mi avevano detto che la Reggiana è una buona squadra, inoltre gioca in uno stadio bellissimo e sta costruendo il centro sportivo nuovo e la qualità della società vista da dentro devo dire che è molto buona. Avevo altre richieste ma ho scelto la squadra migliore per me».
Conoscevi già la Reggiana?
«Quando mi hanno offerto di andare al Como, sinceramente non lo conoscevo. La Reggiana in Spagna la si conosce di più e l'anno scorso ho guardato diverse partite e sono rimasto colpito dalla tifoseria: vedere più di 10mila persone allo stadio in Serie C è tanta roba…».
Nesta quanto è famoso in Spagna?
«Molto, è stato uno dei più forti difensori dell'Italia. Lo si può paragonare a Puyol: sono due leggende. Come allenatore devo dire che ha grande personalità e un carattere forte e questo mi piace perché in Serie B c'è bisogno di tecnici così visto che il livello di questo campionato si è alzato».
Perché due anni fa hai deciso di lasciare la Spagna per venire in Italia?
«Volevo cambiare stile di calcio dopo aver giocato nelle prime due divisioni spagnole. A Como mi hanno offerto un progetto nuovo che mi è piaciuto e così ho iniziato una nuova avventura. All'inizio non è stato semplice adattarsi, ma in Italia mi trovo bene».
A Como non c'era più spazio per te?
«Con Fabregas in panchina stavo giocando di più ma sapevo che il Como voleva fare tanti acquisti, io invece volevo fare un passo avanti nella carriera perciò ho deciso di iniziare una nuova avventura a Reggio. Sono molto carico e contento di essere qua».
Quali sono le tue caratteristiche principali?
«Sono arrivato in Italia come esterno o ala, ma da due anni a questa parte mi sono adattato a fare il quinto di centrocampo o il trequartista che sono i ruoli dove il mister mi vuole alternare. Giocando sulla trequarti mi piace partire da destra perché posso crearmi lo spazio per calciare, crossare o fare assist. La velocità è il mio punto forte».
C'è un giocatore in particolare al quale ti ispiri?
«Da piccolo mi piacevano David Silva e Iniesta, ora guardo molto Theo Hernández del Milan perché gioca nel mio ruolo. Però non mi baso su di loro, penso solo a fare il meglio».
L'obiettivo della squadra sai già qual è?
«Non abbiamo parlato di playoff o playout, ma ho visto che la squadra per come è strutturata ha un grande potenziale. La Reggiana pratica un calcio che per me va benissimo visto che mi piace essere protagonista con la palla. Io sono qui per dare una mano, dobbiamo andare avanti giocando con umiltà. Sabato c'è stata una grande delusione, anche io ho sofferto in pancina. Nel girone di ritorno le partite sono sempre più difficili, ma dipende tutto da noi».
Che partita ti aspetti tra pochi giorni contro la Cremonese?
«Secondo me è una delle migliori del campionato ed è tra le favorite per la promozione venendo dalla Serie A. Ma se noi pensiamo soprattutto a quello che dobbiamo fare con la palla e senza potremo uscire da Cremona con una soddisfazione. L'ultima partita è servita a tutti da lezione, dobbiamo andare là concentrati».
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