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Libutti: «Stiamo disputando buone gare, il gruppo è speciale e coeso. Proveremo a sgambettare il Sassuolo»

«Giocare poco non è un problema, accetto le decisioni del mister e cerco sempre di imparare dai compagni. Rozzio? È la persona più speciale che abbia mai incontrato nel mio percorso, ci mancherà tanto. Speriamo di dedicargli qualcosa di positivo...»

26.11.2024 19:30

In campionato ha accumulato solamente 7 presenze (5 da titolare) e meno di 500 minuti in campo, ma per i compagni e i tifosi granata Lorenzo Libutti è uno dei giocatori che meglio rappresenta lo spirito della squadra e della società.

«Quella di Cesena è stata una partita difficile, contro una squadra molto forte, e se avessimo avuto più fortuna forse avremmo vinto però ci teniamo stretto il pareggio che per noi è molto importante - ha sottolineato il difensore classe '97, protagonista dell'intervista settimanale presso la sede dello sponsor granata Transcoop - Ogni partita può andare in vari modi, sia in negativo che in positivo, ma siamo soddisfatti di aver fatto una bella prestazione. Non è facile perché abbiamo nuovi compagni e soprattutto abbiamo cambiato anche il mister, però penso che stiamo facendo sempre delle buone gare e che con il tempo si vedrà sempre di più il nostro lavoro».

Le prestazioni ci sono sempre, però perché di registrano così tante differenze all'interno della stessa partita?
«Il campionato è difficile e a volte bisogna accettare la bravura degli avversari. Sinceramente è stato bello vedere dalla panchina la partita contro il Catanzaro poiché ho visto un gruppo compatto e che si aiuta a vicenda: quello è lo spirito che si sta creando. Siamo un gruppo speciale, che si vuole bene e ogni giorno lavora duramente. Sarebbe bello se ogni tanto aveste la possibilità di venire a vedere tutta la settimana con noi perché ci sono tanti rapporti, speciali, dietro ciò che vedete nella singola partita».

Il rigore non fischiato su Gondo secondo te ci poteva stare?
«È un episodio dubbio e dalla panchina pensavamo fosse rigore visto il calcio che ha preso da dietro Gondo. Ma per gli arbitri non è mai facile tener dietro a delle partite come i derby in cui c’è tanta tensione. Sicuramente ciò che vediamo noi dal di fuori è diverso da ciò che si vede dalla telecamera».

Cosa hanno significato per te i pochi minuti giocati al “Manuzzi”?
«Ero un po' preoccupato perché entrare a quei ritmi, in una partita di quel tipo, non è facile. Però ho cercato di essere lì al cento per cento: basta poco per buttare via il lavoro perfetto, o quasi, fatto dai compagni».

Non pensi di meritare un minutaggio maggiore?
«Già far parte di un gruppo così importante e in una categoria così importante penso sia troppo. Onestamente non me lo sarei mai aspettato di vivere delle stagioni in Serie B, e a me va bene così. Accetto tutte le decisioni del mister e cerco di imparare tanto dai compagni perché, nel mio ruolo, devo migliorare in tutto».

Alla vigilia della trasferta di Cesena mister Viali aveva detto che state cercando di costruire l'anima della squadra: secondo te questo si sta verificando? 
«Giustamente il mister sta lavorando molto anche su questo aspetto, su come gestire le pressioni. Ha sicuramente tanta esperienza, ha giocato in Serie A e sa di cosa sta parlando quindi dobbiamo prendere il più possibile da lui. L’anima ce l'abbiamo sempre avuta: da quando sono arrivato, sei anni fa, ogni anno ho trovato sempre un gruppo coeso. Quando ci sono ragazzi più esperti che accolgono i nuovi sempre con positività, facendoli sentire a casa, non possiamo parlare di fortuna. Dopo diventa per merito loro se questo gruppo continua ad essere così unito».

Avevi già giocato un campionato da protagonista in Serie B: che differenza noti tra la stagione 2020/21 e quella attuale? 
«Era l’anno del Covid con tutte le gare a porte chiuse e non lo considero molto come campionato di Serie B, poiché il pubblico, per noi, fa tanto. Magari se avessimo giocato con i tifosi a sostenerci avremmo ottenuto più punti. Però devo dire che la qualità migliori sempre di più anno dopo anno, il livello si alza».

Rozzio dovrà essere operato: cosa ti senti di dirgli? 
«Forse è la notizia più brutta che poteva capitare. Ci siamo sentiti proprio questa mattina e ieri è passato al campo per salutarci, era presente a Cesena in stampelle ed è sempre con noi. Sicuramente ci mancherà tanto in campo, posso dire che è la persona più speciale che abbia mai incontrato nel mio percorso. So che lui c'è sempre per me e per tutti gli altri: non capisco come riesca a comprendere prima di tutti come risolvere una giornata no di un compagno. Tornerà ancora più forte e speriamo di dedicargli qualcosa in questo periodo».

Venerdì sera affronterete il Sassuolo…
«Sarà una partita sentita, da tutti, ma verrà affrontata come le altre gare. Stiamo cercando il modo giusto per fargli male e proviamo a mettercela tutta. Sappiamo che il Sassuolo è una delle squadre più forti del campionato però questa deve essere una motivazione in più per affrontarli e provare a fargli uno sgambetto. Poi, visto che Rozzio si opera domani, speriamo di dedicargli qualcosa di positivo. Ma sarà una gara speciale anche per il nostro team manager Malpeli, visto che ha giocato in passato per i neroverdi…».
 

 

 

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