Cigarini: «Pareggio giusto che fa bene. Da Bolzano in poi qualcosa è cambiato, ma possiamo fare ancora di più»
«Quello con il Como è un punto che serve soprattutto a livello mentale poiché è arrivato dopo essere andati sotto. La mia assenza a Bari? Dispiace, ma non importa: la Reggiana non vive sulle individualità come prima, ora c'è un gruppo vero»
Luca Cigarini è tornato in campo dal primo minuto a quasi due mesi dall'ultima volta - in mezzo un infortunio e diverse panchina - ed è soddisfatto del pareggio ottenuto dalla sua Reggiana contro il Como.
«Non sono mai andato via, eh - attacca il “Ciga” - Battute a parte, ho visto una bella Reggiana anche se nel primo tempo abbiamo subìto molto il Como, che è una squadra costruita per vincere e comunque sulla carta più forte di noi. Nel primo tempo li abbiamo aspettati troppo, dando poca pressione: questo ci ha costretto a difenderci negli ultimi 25-30 metri e siamo andati in svantaggio meritatamente. Nell’intervallo ci siamo guardati negli occhi e da lì nella ripresa la situazione si è ribaltata ed è andata molto meglio. Direi che a conti fatti, è un risultato giusto perché alla fine le due squadre hanno vinto un tempo a testa».
Hai cercato il gol su punizione e ci sei andato vicino…
«Con l’Ascoli ho preso la traversa, oggi è andata fuori di poco: speriamo che la prossima sia la volta buona. Al di là di questo, sono contento di essere rientrato e credo di aver dato il giusto contributo alla squadra come la squadra lo ha dato a me. Quando rientri da un lungo stop devi sempre ripartire bene e si sa che gli allenamenti non ti danno quello che ti può dare una partita vera. Sono abbastanza soddisfatto di come è andata oggi».
Come hai visto la squadra sotto il profilo fisico?
«Direi che abbiamo reagito bene. Forse questa è stata una delle poche partite senza infortuni. Questo significa che stiamo facendo un ottimo lavoro dal punto di vista fisico».
Pensi che la Reggiana sia riuscita a trovare la mentalità da salvezza che cercava?
«Non saprei, ma sicuramente la nostra mentalità è cambiata perché è positiva e se ne stanno accorgendo tutti. Ultimamente stiamo viaggiando su una media importante, sia come prestazione che come risultati. Dalla partita col Südtirol in poi qualcosa è cambiato, ma sono convinto che possiamo fare ancora di più».
Alla fine i pareggi come questo servono nel corso di un campionato?
«Due anni fa abbiamo perso un campionato per due punti cioè per due pareggi. Quindi servono eccome, soprattutto se ti devi salvare. Questo è un punto che ci serve soprattutto a livello mentale, anche perché l’abbiamo ottenuto dopo che siamo andati sotto».
La classifica rimane strettissima…
«Lo sappiamo ma c’è anche da dire che fino a qualche mese fa eravamo nella zona rossa. L’importante è entrare in campo per vincere sempre, poi arriveranno anche quei pareggi che ci andranno anche bene. Per esempio, il pareggio a Pisa ci ha lasciati un po’ con l’amaro in bocca perché abbiamo subìto gol a cinque minuti dalla fine, oggi invece credo che sia stato un punto giusto».
Il cartellino giallo che hai rimediato nella ripresa ti farà saltare la prossima gara col Bari…
«Mi spiace ma al tempo stesso credo non sia importante. La Reggiana non vive sulle individualità come magari succedeva prima, ora c’è un gruppo vero. Sono sicuro che chiunque giocherà, farà la sua parte».
Da centrocampista, cosa puoi dire sul nuovo compagno Reinhart?
«Si sta allenando con noi da diverse settimane e deve entrare pian piano nei meccanismi di squadra. Sinceramente non lo conoscevo ma spero ci dia una grossa mano e che dimostri di essere un giocatore da Reggiana».
Speri di giocare ancora per tanti anni?
«Non ci penso ancora, voglio solo giocare e divertirmi. Finché c’è entusiasmo, non vedo perché non dovrei proseguire. Poi ovviamente non dipende solo da me ma anche dalla Reggiana. Sono sicuramente contento di quanto fatto fino ad oggi, ma non voglio fermarmi qui».
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