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Salerno: «Viali è stato inseguito a lungo, sono felice che sia qui con noi. Vedo le premesse per migliorarci»

«Negli anni la Reggiana è cresciuta molto, ringrazio gli sponsor che sono rimasti al nostro fianco anche nei momenti più bui. La Serie B è un campionato difficilissimo quindi è un patrimonio da difendere, servono l'aiuto e il sostegno di tutti»

26.06.2024 19:15

Nel giorno della presentazione di mister Viali non poteva mancare il presidente Carmelo Salerno, presente al suo fianco e al fianco del nuovo ds Pizzimenti nella splendida cornice del CERE dove la Reggiana ha voluto dare ufficialmente il via al nuovo corso dell'area tecnica.

«Tra qualche giorno ripartiremo con la stagione 2024/25 e lo faremo con mister Viali che ringrazio per avere accettato la nostra proposta - ha esordito Salerno - Sono almeno tre anni che lo inseguiamo e finalmente siamo contenti di essere riusciti a convincerlo nel venire a Reggio. Con un nuovo direttore sportivo e un nuovo allenatore, sarà tutto nuovo per la Reggiana. Sarà inoltre la sesta stagione sportiva per noi soci a Reggio Emilia, la mia settima personale al fianco di Amadei. Ho vissuto cinque anni importanti a Reggio e con orgoglio ricordo da dove siamo partiti, dalla Serie D, poi abbiamo riportato in Serie B la Reggiana con due promozioni senza dimenticare l'anno maledetto con il Covid e due importanti campionati in Serie C. In questi cinque anni abbiamo fatto crescere la Reggiana sotto tutti i punti di vista». 

Il presidente è tornato a porre l'accento sulla crescita del club che passa dal centro sportivo di Via Agosti e sulle tante iniziative sociali in cui si è resa protagonista la Reggiana, grazie anche all'importante aiuto degli sponsor: «Il primo anno a Reggio ci allenavamo in 7-8 campi diversi in giro per la città poi siamo stati ospiti di un centro sportivo per tre anni (a Cavazzoli, ndr) - ha ricordato Salerno - L'anno scorso finalmente ci siamo trasferiti in un campo vero che è lo strumento di lavoro per eccellenza di una squadra di calcio. Il Centro Sportivo che abbiamo costruito deve ancora essere concluso e ci vorrà del tempo, ma siamo cresciuti grazie al lavoro di tutti, inoltre siamo diventati punto di riferimento a livello sociale per il territorio, abbiamo portato avanti iniziative con Unimore, la Questura, le scuole… Da Gravina in giù ci riconoscono un valore sociale importante sul territorio, grazie all’aiuto di tutti: del Comune e degli sponsor che sono la linfa vitale della Reggiana. Gli sponsor non ci hanno abbandonato durante il Covid e sono tutti tifosi della Reggiana e ci sostengono sempre nei momenti bui. Ci apprestiamo ad affrontare dopo 25 anni il secondo campionato consecutivo in Serie B: il livello tecnico è altissimo e alcune gare sembrano di Serie A a partire dal pubblico, anzi a volte sono più belle. Lo affronteremo con la consapevolezza che noi qui ci sappiamo stare e con lo stesso entusiasmo e la stessa determinazione degli ultimi cinque anni. Ci sono tutte le premesse per fare meglio dell’anno scorso».

La salvezza per la Reggiana deve continuare ad essere l'obiettivo finale ma può diventare anche un punto di partenza: «Come detto più volte la Serie B è un campionato difficilissimo ma deve anche essere un patrimonio per Reggio, così come lo è per altre città, e nei prossimi tre, quattro o cinque anni dovremo pensare a salvarci - ha sottolineato Salerno - Ogni anno ci sono sorprese positive e negative. Il primo risultato da raggiungere è quello di tenere con noi questo patrimonio. Tutto quanto viene dopo la salvezza è un premio per lo staff tecnico e per noi come società che investiamo molto». Infine il presidente ha ribadito nuovamente l'importanza della coesione che ci deve essere tra i soci e il territorio: «Non è scontato che la città accolga i soci come hanno fatto con noi - ha concluso Salerno - In altre piazze anche più titolate vedo contestazioni feroci e penso a Bari con la squadra che ha visto sfumare la promozione in Serie A per pochi secondi e poi nel campionato successivo è stata contestata. Da noi questo non può succedere: facciamo calcio, Amadei da più di 40 anni, ma come sapete bene lavoro a Modena e non ho interessi economici in città. Lo facciamo per una passione che ci ha fatto spendere tanti soldi, per questo motivo dico che ci serve l'aiuto e il sostegno di tutti».

 

 

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