Cigarini: «Sono stato ripagato dei sacrifici fatti dopo l'infortunio. La promozione in Serie B è merito di tutti»
«Non è stato facile rimanere fuori a lungo e non ho sempre giocato al top nel finale di stagione ma la conquista dell'obiettivo mette tutto in secondo piano. Questa Reggiana ha fatto vedere che il gruppo c’è, spero si cambi il meno possibile»
Quando sbarcò sul pianeta granata nel 2021, Luca Cigarini aveva già le idee molto chiare. Con un anno di ritardo il centrocampista di Rivalta è riuscito a raggiungere l'obiettivo che si era prefissato e ora all'orizzonte lo attende una sfida ancora più complicata, da affrontare ancora con la maglia granata.
«Il primo step è fatto e siamo molto contenti di queste due stagioni - sottolinea Cigarini dopo il pareggio interno con il Catanzaro che ha mandato i titoli di coda alla stagione 2022/23 - Nonostante le bastonate nei denti ci siamo sempre tirati su e quest’anno è stato l’apice. Siamo tutti felici perché sapevamo che era un obiettivo difficile ma ce l’abbiamo fatta».
Che anno è stato per te?
«È stato complicato ma anche diverso perché non avevo mai subito un infortunio del genere. Non è facile star fuori per 6-7 mesi, ma poi sono stato ripagato di tutti i sacrifici fatti perciò posso dire che è stato un anno positivo».
Come hai gestito psicologicamente il tuo infortunio?
«Facciamo questo mestiere e si sa che sono cose che possono capitare. Io fortunatamente ho avuto pochi infortuni gravi nella mia carriera e so che non è facile affrontarli. Non vivere lo spogliatoio è devastante a livello mentale. Perciò ottenere una promozione dopo questo lungo infortunio è per me un'emozione ancora più bella. Personalmente nel finale di stagione non credo di essere stato sempre all’altezza rispetto ad altri momenti, ma il raggiungimento di questo obiettivo fa passare tutto in secondo piano».
Se chiudi gli occhi, qual è l’immagine principale di questa annata?
«La festa di Olbia è stata veramente bella, anche perché è stata un po’ inaspettata. Eravamo primi ma pensavamo che l’Entella avrebbe vinto con la Recanatese, perciò l’idea era quella di giocarci il campionato all’ultima partita in casa con l’Imolese. È stato toccante vedere piangere di felicità non solo i miei compagni, ma anche tutti gli addetti ai lavori e tutti quelli che compaiono meno: è il giusto premio dopo due anni belli tosti. A livello personale, non è stato facile rimettermi in gioco in Serie C dopo anni di Serie A. Al mio arrivo c’era anche un po’ di scetticismo come era giusto che fosse, perciò c’è stata anche la soddisfazione di aver fatto ricredere tutti quelli che storcevano il naso. È una promozione che ci siamo meritati tutti, dal primo all’ultimo dopo il grande lavoro che abbiamo fatto in questi due anni e parlo anche per chi c’era nella stagione scorsa. Forse questo è il più bel mattoncino della mia carriera».
Ora arriva la Serie B, categoria in cui non hai mai giocato…
«Fortunatamente nella mia carriera ho fatto tanti anni in Serie A. Sarà bello confrontarsi in questa categoria ma sono sicuro che la Serie B sarà un campionato tosto. Abbiamo comunque la voglia di confermarci anche a questi livelli e pian piano costruire col tempo qualcosa di più importante».
Gli applausi finali che vi ha riservato il pubblico sono anche applausi di amarezza per qualcuno che se ne andrà?
«Il calcio è fatto così e spesso succede che cambino i giocatori, ma per quanto mi riguarda spero non vada via nessuno. Questo sport è fatto così: cambiano i presidenti, gli allenatori e i direttori, ma quello che abbiamo fatto ci rimarrà per sempre. La cosa bella è proprio questa: questo gruppo sarà sempre legato a questa vittoria. Penso che per fare bene in ogni categoria ci voglia un’ottima identità di squadra e un gruppo sano, fatto di uomini prima ancora che calciatori. Questa Reggiana ha fatto vedere che il gruppo c’è e proprio per questo motivo spero si cambi il meno possibile».
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