La disperazione di Meroni per l'occasione mancata all'ultimo minuto - foto Silvia Casali
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Meroni: «Siamo dispiaciuti e arrabbiati per la sconfitta. Ci sta soffrire, ma non dobbiamo avere paura»

«La stanchezza può farsi sentire, ma nel finale siamo stati noi i più pericolosi. Il percorso è ancora lungo e abbiamo la forza per andare avanti: proveremo a invertire la rotta già contro il Bari e per farlo bisogna pensare solamente a lavorare»

30.10.2024 01:00


«Siamo dispiaciuti ed arrabbiati perché ci tenevamo a fare bene, volevamo fare punti importanti soprattutto in casa per riscattare la sconfitta di Palermo - ha sottolineato il vice capitano granata Andrea Meroni dopo il secondo stop consecutivo contro il suo ex Cosenza - Abbiamo fatto un primo tempo in cui siamo stati un po’ contratti e abbiamo sofferto la loro pressione. Mentre, secondo me, nella ripresa c’è stata una bella reazione da parte della squadra con diverse occasioni non sfruttate. Peccato per il primo tempo, ma può capitare. Dobbiamo essere bravi e lavorare in futuro per essere più compatti».

Il primo tempo della Reggiana può essere una conseguenza della stanchezza dovuta alla partita contro il Palermo?
«Non lo so. Diciamo che la stanchezza può farsi sentire, ma anche loro, come noi, arrivavano da una partita giocata da poco. La stanchezza si fa sentire verso la fine, ma noi nel finale ci abbiamo provato di più nonostante le energie venissero a meno».

Perché la squadra è stata così altalenante all'interno della gara? 
«Ho visto che delle volte ci siamo allungati e si sono creati degli spazi che il Cosenza ha sfruttato. Quindi potevamo concedere meno spazi, specialmente quando andiamo in difficoltà dobbiamo lavorarci. Dobbiamo ricompattarci di più anche a centrocampo. Ci sta soffrire, ma quello non dev’essere un problema e non bisogna avere paura, accettando la bravura dell’avversario».

Nel finale sei stato protagonista con un colpo di testa: c’era la deviazione del portiere reclamata dai tuoi compagni?
«Secondo me ha preso la parte alta della traversa, ma non ricordo bene. Dovrei rivedere l'azione…».

Fin qui hai accumulato undici presenze da titolare su undici partite: ora che manca Rozzio, senti di avere ancora più responsabilità?
«Diciamo che le responsabilità ci sono a prescindere dai miei compagni. All’interno di un gruppo cerco sempre di prendermi le mie. Paolo è fondamentale e rientrerà. La responsabilità per fare questo sport, ci vuole».

Credi che la Reggiana, nonostante l’età molto giovane, abbia la forza di lasciarsi alle spalle questa sconfitta?
«Ne sono convinto. Magari il pallone pesa un po’ di più per qualcuno, però mancano ancora tante partita da giocare. Solamente con il lavoro e la fiducia nel gruppo alla fine si riesce a fare tutto e sono sicuro che il nostro valore verrà fuori».

Come si può ripartire e ritrovare la Reggiana di inizio stagione oppure quella che ha battuto il Frosinone?
«Quando arrivi da una sconfitta è sempre difficile da digerire. Abbiamo intrapreso un percorso e mancano ancora tante partite al traguardo, quindi sarebbe un peccato pensare solo che abbiamo perso. L’unico modo per invertire questo trend è pensare solamente a lavorare. Cercheremo, già da Bari, di invertire la rotta per cercare di essere meno altalenanti».


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