Goretti: «Siamo ancora "work in progress". Dobbiamo lavorare sulle motivazioni e ricreare lo spirito del gruppo»
«Ho capito di essere nel posto giusto. Zamparo? Stiamo trattando il rinnovo, ma su di lui ci sono anche altre società. Girano tanti nomi: Magrassi attaccante importante, ma ho preso informazioni solo per Udoh. Cessioni? Nessuno l'ha chiesta»
A un mese esatto dalla sua presentazione, il direttore sportivo granata Roberto Goretti oggi è tornato a prendere la parola davanti alla stampa riunita nella sede del club per fare il punto della situazione in vista dell’inizio del campionato.
«Sono al lavoro da un mese e sto cercando di capire le dinamiche e le situazioni che si possono presentare da qui alla fine e preparo un piano per presente e il futuro – ha sottolineato Goretti in apertura - Questa squadra nasce dopo la retrocessione del 2021: erano rimasti 6 giocatori importanti per la categoria come Venturi, Rozzio, Libutti, Rossi, Radrezza e Zamparo e da quella base, aggiungendo altri tasselli importanti, è nata una squadra molto importante con tanti giocatori con accordi biennali. In un clima di grande concentrazione ha disputato un ottimo campionato finito a Teramo con 86 punti. Ora la situazione è diametralmente opposta: abbiamo una rosa praticamente completa e la mia scelta, oltre che riconfermare un allenatore che aveva dato un’identità precisa, è stata quella di riportare a Reggio anche i tre protagonisti che mancavano: Lanini, Cremonesi e Libutti. Tranne Radrezza, i componenti della passata stagione sono ancora presenti. Ad oggi quindi dobbiamo lavorare molto sulle motivazioni e sullo spirito del gruppo perché devono essere ricreate le condizioni per far sì che la Reggiana possa fare il meglio quest’anno e lavorare anche per il futuro. Siamo “work in progress”, monitoriamo tutte le situazioni giorno per giorno, occasione per occasione sapendo quali sono gli obiettivi da raggiungere».
Pensa ci siano ancora scorie da eliminare nella testa dei giocatori?
«No. Dico solo che la squadra degli 86 punti si è fermata a Teramo perché dopo non è andata avanti e lo si è visto ai playoff e anche nella prima uscita di Coppa Italia. Credo si debba valutare attentamente dal punto di vista umano e motivazionale la strategia da applicare e il percorso da far seguire alla squadra».
La situazione di Zamparo è un problema da gestire per lei?
«Assolutamente no, è una risorsa per la società e un giocatore importante per quello che ha fatto l’anno scorso. A lui è stato proposto un rinnovo biennale e il giocatore ha espresso la volontà di rimanere alla Reggiana e stiamo lavorando in questa direzione. Vedremo se ci saranno le condizioni per prolungare: ci sono offerte abbastanza concrete da parte di altre società e faremo una valutazione tecnico-finanziaria per stabilire quella che sarà la nostra decisione».
Come mai ha deciso di proporre il rinnovo adesso e non più avanti?
«Perché ritengo la sua situazione, assieme a quella di Cigarini, un caso al di fuori del contesto generale. In questo momento particolare abbiamo 21 giocatori in scadenza nel 2023: sono tutti a disposizione della Reggiana e da professionisti dovranno dare il massimo fino al prossimo 30 giugno. Tutti quanti devono mettere la Reggiana in cima alle loro priorità: credo che non ci debbano essere problemi ad aspettare l’inverno per parlare di rinnovo. Se qualcuno non è disposto ad andare avanti così può alzare la mano e insieme troveremo sicuramente un’altra soluzione».
A parte Radrezza, altri giocatori hanno chiesto di essere ceduti?
«Nessuno. A Reggio si sta bene ed è evidente, c’è stato un clima di grande armonia nella scorsa stagione. In vista del futuro dobbiamo considerare l’aspetto tecnico, umano e motivazionale».
La Reggiana potrebbe quindi perdere giocatori che fin qui hanno fatto la storia come Rossi e Rozzio?
«Rossi e Rozzio sono giocatori importanti, hanno vinto i playoff ed erano nel gruppo che è retrocesso e ha sfiorato il ritorno in Serie B l’anno scorso. Nel gruppo ci sono altri giocatori importanti come Cigarini, Cremonesi, Luciani e così via. Io credo che essendo cambiato il responsabile della gestione tecnica loro debbano azzerare il passato come noi dovremo azzerare gli 86 punti. Tutti i giocatori sotto contratto li considero alla stessa maniera: se non se la dovessero sentire di continuare, insieme troveremo una soluzione».
Lei è preoccupato?
«Io sono sempre ottimista e allo stesso tempo preoccupato. Ci sono giocatori in uscita con i quali ho parlato ed espresso la mia idea dopo essermi confrontato con l’allenatore che ha scelto un sistema tattico che li può penalizzare».
In quale reparto sta cercando ulteriori rinforzi?
«L’anno scorso chi ha giocato sempre è stato Contessa perché era senza alternative, sicuramente l’intenzione è quella di prendere un quinto di sinistra. A centrocampo abbiamo perso Radrezza e Cigarini mancherà i primi mesi quindi almeno un giocatore lo prenderemo: Rossi e Muroni possono giocare da regista, credo quindi che servirebbe qualcuno in grado di portare gol, intensità o recupero palla. Vedremo quale caratteristica privilegiare e se prenderne uno o due rinforzi».
Contessa potrebbe partire?
«Nessuno l’ha chiesto. Per noi è un giocatore importante al pari di altri, speriamo resti con noi».
Guiebre del Monopoli è uno dei giocatori che ha cercato?
«Cerchiamo un quinto di sinistra e lui ci interessa».
A frenare la trattativa è la richiesta economica della società pugliese?
«Sì, ci sono situazioni in cui bisogna comprare i giocatori anche in Serie C».
Proprio come la Reggiana con Zamparo?
«Sì. Se qualcuno vuole Zamparo, deve comprarlo».
L’arrivo del difensore Dossena o di altri giocatori è imminente?
«Novità imminenti non ce ne sono, questo è un periodo di riflessione per molte squadre».
Alle prossime uscite corrisponderanno delle entrate di “big” o giovani?
«Oggi non lo so dire con precisione, ma l’intenzione è quella di creare un gruppo di giocatori futuribili, un nucleo di ragazzi che possa portarsi avanti con il tempo. Se ci sarà l’occasione, non ci tireremo indietro per introdurre almeno un giocatore di spessore».
Magari qualcuno dalla Serie B?
«Per loro la stagione inizia presto: le valutazioni fatte adesso saranno diverse tra 15 giorni e dopo le prime tre partite di campionato».
Aspetterete la fine mercato?
«Sì, come è uso e costume del calcio italiano».
Le voci di mercato avvicinano alla Reggiana attaccanti come Magrassi, Marconi e Vano…
«Magrassi è un giocatore interessante per la categoria, Marconi e Vano non ci interessano mentre l’unico per il quale ho preso informazioni è Udoh. Vedremo come evolverà la situazione di Zamparo e vedremo se ci sarà la necessità di prendere qualcuno o andare avanti con le nostre forze: ad oggi abbiamo 8 attaccanti per due ruoli. A volte togliere è meglio che mettere…».
I nomi accostati alla Reggiana dai siti specializzati di mercato sono tanti…
«Io non ho un rapporto quotidiano con chi scrive per i siti e difficilmente utilizzo quel canale per pubblicizzare e, anzi, sono pronto a smentire come ho fatto con Vano e Marconi che probabilmente sono stati accostati alla Reggiana perché faceva comodo a qualcuno».
Le è piaciuto il debutto di Turk a Palermo?
«È un ragazzo molto valido, a me ha fatto una buona impressione ma le valutazioni le lascio fare all’allenatore. Ad oggi il discorso portieri, se sono tutti motivati e contenti, lo considero chiuso».
L’investimento sui giovani si è fermato a Varela o arriveranno altri ragazzi di proprietà da valorizzare?
«Lo deciderà il mercato e le opportunità che si prospetteranno. L’intenzione c’è, ma passare ai fatti non è facile. In ritiro mi è piaciuto molto Orsi e secondo me può entrare in prima squadra se continuerà a crescere. La Reggiana deve avere coraggio e dare opportunità ai giovani: bisogna cercare sempre di percorrere più obiettivi possibili e la valorizzazione dei giovani fa parte di questo percorso».
Cosa si aspetta dal girone della Reggiana?
«Non credo sia impossibile vincerlo ma neanche facile. In Lega Pro si sono sempre creati dei duelli e abbiamo degli avversari che si stanno rinforzando molto come l’Entella, che ha valorizzato i giovani per poi venderli e sta continuando su quella strada. C’è il Cesena, che si trova nella situazione della Reggiana dell’anno scorso: parte da 5-6 elementi ottimi e un budget importante e sta seguendo le linee classiche del suo allenatore vincente (Toscano, ndr): i bianconeri saranno un avversario temibile così come Ancona e Carrarese che stanno facendo un ottimo mercato. Dobbiamo però preoccuparci di noi stessi e cercare di creare passo dopo passo la Reggiana per quest’anno e per il futuro».
La Serie B è un obiettivo raggiungibile?
«L’obiettivo è chiaro, ma ne perseguiamo più di uno alla volta. La proprietà vuole fare crescere la Reggiana sotto tutti i punti di vista: la punta dell’iceberg è la Serie B che darebbe un impulso importante a tutto il resto, però avverto in tutta la società un sentimento di crescita non solo per quanto riguarda i risultati sportivi».
Allude al centro sportivo in via Agosti?
«Sì. Ho fatto un sopralluogo assieme al presidente e ho provato belle sensazioni e capito che sono nel posto giusto. Una società che investe parte del budget nelle strutture guarda al futuro. Sono nel posto giusto, ora devo dimostrare di essere il ds giusto. C’è da lavorare…».
Il mister come l’ha trovato?
«Sta bene ed è motivato. Con lui ci parlo quotidianamente, lo conoscevo già da prima e tra noi è facile creare un rapporto».
Rispetto ai vostri tempi, il calcio quanto è cambiato?
«Sono cambiate le generazioni di ragazzi, è diversa la pazienza tante volte. Ai miei tempi quando qualcuno restava in panchina pazientava, ma è cambiato anche il tessuto sociale che li ha cresciuti».
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