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Eberini: «Ripartiamo dalle nostre certezze, in attacco serve la svolta»

Il neo tecnico granata presenta la sfida di domani pomeriggio col Gubbio

28.10.2017 14:45

«La prima settimana è servita per conoscere i ragazzi e ho condiviso il lavoro con La Rosa e Tedeschi, mettendomi un po' da parte - ha spiegato questo pomeriggio mister Sergio Eberini nella sala conferenze di via Mogadiscio - Non c'era modo e tempo di fare altre scelte: insieme abbiamo cercato di inculcare una mentalità più aggressiva, lavorando molto sulla fase finale dei tre attaccanti».

È più una questione di testa che di gambe?
«Sì. Spero di avere trasmesso il messaggio giusto, i giocatori sono coscenti di stare attraversando un momento non bello però bisogna fare punti il prima possibile per rasserenarci e poi sprigionare le buone potenzialità tecniche a disposizione».

L'infermeria dà una mano a scegliere la formazione...
«Spanò è fuori, sta facendo delle terapie per cercare di tornare il prima possibile. Lo stesso discorso vale per Rosso e Rozzio...».

In attacco però si possono fare diverse valutazioni...
«In avanti effettivamente c'è abbondanza. Ho cinque uomini per tre ruoli: tra stasera e domattina penseremo cosa sia più giusto fare anche valutando la settimana appena trascorsa e come i ragazzi hanno risposto agli allenamenti».

Quindi si continua con il 4-3-1-2?
«Per ora sì. Gli infortunati non ci permettono di cambiare la difesa e a centrocampo c'è una sola alternativa, comunque penso che le caratteristiche dei giocatori siano adatte a questo modulo. Cianci ci potrebbe permettere di schierare due punte o altre soluzioni diverse, ma al momento non è al 100%, quindi abbiamo lavorato molto su quei cinque atleti che fanno parte del reparto offensivo».

La Reggiana deve ripartire dalla difesa?
«Sì, dovremo prestare attenzione alla fase difensiva senza però rinunciare ad attaccare. Siamo una squadra molto tecnica, quindi non è sempre facile difendersi».

I granata forse sono venuti a mancare nell'uno contro uno in queste prime partite?
«Secondo me non è questo il problema. Dobbiamo creare maggiori spazi nella linea avanzata: domenica scorsa contro la Fermana si è giocato in spazi ristretti che non permettevano di sfruttare bene il campo. Serve maggiore ampiezza di gioco».

Cosa bisogna temere del Gubbio?
«Quella rossoblù è una squadra molto pratica, simile alla Fermana: si chiude bene in difesa e pratica un calcio semplice appoggiandosi spesso a Marchi e sfruttando le ripartenze veloci di De Silvestro e Casiraghi. Dovremo prestare molta attenzione senza rinunciare a comandare le redini della partita».

Com'è stato il primo impatto con La Rosa e Tedeschi?
«Ho un buon rapporto con entrambi. Devo essere la persona che mitiga i loro ardori giovanili e interviene quando c'è qualcosa che non va. Ogni tanto ci siamo fermati a valutare la situazione: la cosa migliore da fare è appunto continuare con questo modulo, puntando sulle nostre sicurezze in difesa e a centrocampo sperando di ritrovare la via del gol».

I giocatori come hanno reagito al suo arrivo in panchina?
«C'era un po' di diffidenza all'inizio, per questo motivo ho cercato di parlare con tutti loro dando serenità a chi ora sta attraversando un momento difficile. In campo li ho visti lavorare con tanta determinzaizone anche se hanno subìto un po' il passaggio da una tipologia di gioco come quella che c'era prima ad una più organizzata imposta da La Rosa e Tedeschi. Quando tutti i compiti e i ruoli saranno chiariti, riusciremo a fare bene».

Ha già individuato i problemi da risolvere?
«In questa prima settimana ho lavorato su quelle che erano le mie impressioni dalla tribuna: manca qualcosa negli ultimi metri, bisogna semplificare il gioco ampliando le soluzioni a disposizione in attacco. Un altro problema riguarda l'infermeria: una volta recuperati tutti gli infortunati potremo cercare altre strade se quella già intrapresa non porterà ai risultati sperati».

Martedì è stato emozionante rientrare nello spogliatoio di via Agosti?
«Sì, sono riaffiorati tanti ricordi del passato. Facchin mi ha rubato l'attaccapanni...».

Questa notte riuscirà a dormire?
«L'impegno di domani è importante ma è tutta la settimana che ci prepariamo a questa partita e la responsabilità non mi spaventa. Sarà certamente il giorno più difficile dei miei ultimi 20 anni ma prendo la cosa con serenità».

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