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La tattica di Ascoli-Reggiana. Possesso palla rapido, sacrificio, ottima tenuta atletica: granata quasi perfetti

24.03.2015 18:00
PRIMO TEMPO Cinque cambi rispetto al match infrasettimanale contro il Gubbio, per Alberto Colombo. Tra i pali c’è il ritorno di Feola che vince il ballottaggio con Messina, in difesa al centro De Giosa è preferito a Sabotic, Parola e Angiulli rientrano dopo la squalifica a centrocampo (panchina per Maltese). Nel tridente di attacco Tremolada è il sostituto dell’infortunato Giannone, Siega torna in prima linea, dopo l’ultima gara giocata in mediana, Ruopolo confermato al centro. Reggiana subito in partita senza alcun timore reverenziale contro la capolista, che all’andata aveva battuto i granata con una prova di spessore. Al Del Duca è tutt’altra musica, Vacca e compagni macinano gioco fin dai primi istanti, sorprendendo per ritmo e qualità l’Ascoli. La rete del vantaggio è la miglior sintesi della copertura totale del campo nella manovra offensiva: da un cross di Andreoni sulla fascia destra, palla respinta dalla difesa e conclusione vincente del terzino del lato opposto (Mignanelli). I granata non accennano a rallentare o a limitarsi a controllare il match, ma mantengono iniziativa e possesso palla, anche ai difensori centrali viene chiesto di innescare le azioni con passaggi rasoterra ben calibrati. In fase difensiva sono spesso gli stessi centrocampisti a chiamare il pressing alto alla squadra, costringendo i bianconeri di casa a limitarsi al lancio lungo spesso casuale. Dopo il gol del pareggio, concesso con una lettura errata di una palla inattiva, i granata non si scompongono e ricominciano, trascinati da Vacca e Parola in zona nevralgica, un rapido giro palla che porta ad una serie di conclusioni pericolose senza tuttavia trovare il nuovo vantaggio. Nell’ultima parte del primo tempo la Reggiana, probabilmente anche per le difficoltà di un acciaccato Ruopolo nel consueto lavoro di sponda, arretra qualche metro per colpire in velocità e in ripartenza l’Ascoli, in particolare con le proverbiali accelerazioni di Siega. SECONDO TEMPOL’inizio della ripresa è la fase meno brillante dell’undici di Alberto Colombo, ovviamente anche per merito dell’Ascoli che con l’ingresso di Chiricò trova maggior compattezza, la Reggiana perde un minimo le distanze giuste tra i reparti, bravi De Giosa e Spanò a disinnescare diversi cross provenienti dalla fascia sinistra granata. Arriva il primo cambio, Maltese sostituisce un altalenante Tremolada, adattandosi al ruolo di esterno destro di attacco. Dal 20’ in poi Siega e compagni riprendono con decisione le redini del match, forti anche di una condizione atletica invidiabile. Petkovic rileva Ruopolo, condizionato dai problemi alla schiena, nulla cambia tatticamente. Le squadre si allungano nell’ultima parte del match, l’Ascoli tenta di ribattere colpo su colpo, ma non c’è paragone rispetto all’efficacia e la lucidità della manovra, sono ancora i granata a costruire in velocità altre occasioni da gol. Il risultato non si sblocca, termina una bella partita, una Reggiana convincente, a tratti entusiasmante, non premiata dai tre punti ma che può guardare al prosieguo del torneo con tanta fiducia.

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