La tattica di Reggiana-Teramo. Spazio al quasi inedito 4-3-1-2, ma i cambi forzati costringono Colombo a modificare l'assetto
Sono tre i cambi rispetto alla trasferta di Ascoli Piceno. Sabotic rileva lo squalificato De Giosa in difesa, la defezione di Siega, sempre fermato dal giudice sportivo, porta la vera novità del match: Alberto Colombo ridisegna la Reggiana con il 4-3-1-2, inserendo Petkovic al fianco di Ruopolo e Alessi (preferito a Tremolada) nel ruolo di trequartista centrale. PRIMO TEMPO Buono l’approccio al match dei granata, che mantengono l’iniziativa con una circolazione di palla puntuale e cambi di gioco da un lato all’altro in particolare di Beppe Alessi; il fantasista cerca spazi tra le linee e sollecita a più riprese le percussioni sulla sinistra di Mignanelli. Il 4-3-1-2 disegnato dal tecnico della Reggiana è di fatto un quasi-inedito, salvo una manciata di partite nel girone di andata (Tuttocuoio, Gubbio e Ascoli), nelle quali comunque Siega aveva interpretato ovviamente secondo le proprie caratteristiche il ruolo di suggeritore alle spalle delle punte. Ulteriore merito quindi ai giocatori che con maturità e applicazione mantengono alti gli standard, le poche occasioni da rete si spiegano per lo più con la solidità difensiva di un organizzatissimo Teramo con linea difensiva a cinque e schermo (Amadio) davanti alla retroguardia. La sfortuna si accanisce contro la Reggiana, Ruopolo è costretto ad abbandonare, entra Maltese e giocoforza si torna al 4-3-3 con il neoentrato in prima linea a sinistra e Alessi dirottato a destra. Seguono i minuti meno convincenti dell’undici di Colombo, ancora in assestamento e con Parola dolorante per un colpo subito ad inizio partita che lo costringerà ad uscire, si va a riposo a reti inviolate. SECONDO TEMPOSubito il secondo cambio (forzato) nell’intervallo, Messetti rileva Parola e nuovo modulo: 4-4-1-1 con la linea di centrocampo presidiata al centro da Maltese e Vacca, Angiulli a sinistra, il neo entrato sul lato opposto e Alessi di nuovo trequartista centrale alle spalle di Petkovic. Il pubblico gradisce il piglio dei granata, in decisa superiorità territoriale (molto bene Alessi e Vacca): la squadra alterna i cross dalle fasce agli scambi veloci sulla corsia centrale, ma Petkovic è ben controllato dalla forte retroguardia abruzzese che di fatto concede solo tiri dalla distanza ad Alessi e compagni. Gli ospiti cercano di colpire in contropiede, grazie anche a due attaccanti di alto livello (Lapadula e Donnarumma), la difesa granata resiste, przioso il lavoro di interdizione della mediana, con Vacca ad abbassarsi davanti a Sabotic e Spanò e Angiulli e Messetti pronti ad accentrarsi per fare densità. Nel finale manca un po’ di lucidità, anche se la Reggiana prova a testa bassa fino alla fine, è il Teramo però a sfiorare la rete del vantaggio, rinvigorito anche dalla velocità di Petrella nell’ultimo quarto d’ora. Finisce 0-0 e applausi per tutti.
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