Diana: «Non è il momento di piangerci addosso. Dobbiamo rimetterci subito in carreggiata»
«Alla squadra ho detto che bisogna saper gestire anche le sconfitte: vietato perdere le nostre certezze. I ragazzi hanno reagito subito negli spogliatoi»
E' scuro in volto Aimo Diana dopo il k.o. di Gubbio, il primo in campionato e il secondo stagionale dopo quello - indolore - di Piacenza in Coppa Italia ad agosto, ma è anche consapevole che bisogna subito ripartire ed è fiducioso che la sua squadra lo possa fare nel migliore dei modi.
«Non ce lo aspettavamo il gol, ero pronto per fare il cambio - ha spiegato il tecnico granata commentando la rete di Migliorini che ha tagliato le gambe alla Regia mentre stava mettendo sotto il Gubbio - Non siamo certamente contenti e sarebbe stupido sottolineare che prima o poi doveva succedere. Io devo saper gestire le sconfitte, e fino a questa stasera non ce n'è mai stato bisogno. Alla squadra ho detto questo: non dobbiamo perdere le nostre certezze, tra tre giorni c'è un'altra partita e dobbiamo recuperare. Non sono contento perché non abbiamo portato a casa un risultato positivo ma la consapevolezza della nostra forza non possiamo perderla. Pochi discorsi, poche parole e prepariamo già la partita con l'Ancona...».
Mister, nel primo tempo è mancata la solita Reggiana, mentre nella ripresa la reazione furente non è bastata…
«All'inizio siamo stati leggeri nei contrasti, ci siamo gestiti con le forze. Loro sono partiti forte, nel primo tempo ci siamo dati dei pugni in faccia a vicenda poi nel secondo tempo abbiamo preso in mano la partita ma purtroppo abbiamo preso un gol su palla inattiva nel nostro momento migliore. Di solito non prendiamo gol del genere, ma voglio rivederlo con calma. La puzza della sconfitta dobbiamo subito metterla da parte, possiamo e dobbiamo rimetterci subito in carreggiata perché abbiamo la forza per farlo. La squadra ha reagito subito negli spogliatoi a fine partita, ho parlato con i ragazzi e li ho visti ragazzi arrabbiati ma con la voglia di rifarsi subito».
A centrocampo mancavano le energie?
«Sì, purtroppo lì in mezzo non avevamo alternative. Fausto (Rossi, ndr) è venuto con noi anche se fino a ieri sera aveva la febbre. Contessa non doveva giocare perché aveva un problema al ginocchio, Porcino era indisponibile anche lui per il solito virus che circola. Mancando Radrezza e D'Angelo purtroppo eravamo senza ricambi. Ero pronto ad adattare anche Luciani a metà campo nei minuti finali inserendo Camigliano dietro, se fosse servito…».
Il campionato non è finito a Gubbio…
«Qualcuno lo può pensare ma commette un errore e credo che le nostre dirette concorrenti non lo penseranno. Questo è un tour de force per tutti, onestamente avrei sperato ci fosse una settimana prima della prossima partita. Ci dispiace tanto per i ragazzi che sono venuti al nostro seguito, ora dobbiamo recuperare le energie e pensare a domenica. Dobbiamo andare ad Ancona a fare la nostra prestazione e cercare di portare a casa i tre punti. Siamo condannati a vincere, ma è così da inizio campionato e lo sarà fino alla fine».
Ora ne comincia uno diverso?
«Il campionato ora è diverso perché siamo sotto e siamo noi gli inseguitori. Dobbiamo cercare di tenerlo vivo fino alla fine e se non fosse per noi il Modena lo avrebbe vinto da tanto tempo. Sono convinto che lo terremo vivo e non mi va di cercare alibi, la stanchezza e i turni infrasettimanali ci sono per tutti. Chiaramente avrei voluto recuperare questa partita più avanti, ma ci atteniamo alle regole della Lega. Purtroppo ci sono variabili fuori dal mio controllo come un virus intestinale che colpisce uno stesso reparto, ma un altro dato di fatto è che abbiamo chiuso la partita in crescendo e se non abbiamo almeno pareggiato il merito è anche del portiere del Gubbio».
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