Bastrini: «La Reggiana ora è cambiata, voglio dare il mio contributo alla causa granata»
Le parole del difensore classe '87 a quattro giorni dalla sfida contro il Mestre
«Rispetto alla gara dell'andata, la Reggiana ora è una squadra completamente diversa - ha sottolineato Alessandro Bastrini, pronto a tornare in campo sabato pomeriggio vista la squalifica di Crocchianti - Siamo lontani parenti di quella formazione sotto il punto di vista dell'atteggiamento, della condizione fisica e della consapevolezza nei nostri mezzi».
Il Mestre sta facendo bene come neo promossa...
«Infatti non sarà una passeggiata affrontare i veneti, penso che in questa categoria non esistano partite facili. Ricordo che ad ottobre ci misero in difficoltà sotto l'aspetto fisico: sono molto organizzati, giocano bene a calcio, corrono e pressano tutta la partita. Dobbiamo continuare a giocare come sappiamo per portare a casa un altro risultato importante».
Dopo la buona prova di San Benedetto ti sei accomodato in panchina...
«È stata una scelta tecnica, ma ci sta: nei mesi in cui sono stato fuori squadra, hanno fatto molto bene sia Crocchianti che Spanò. Adesso devo fare qualcosa in più per dimostrare agli allenatori che sto bene, poi saranno loro a compiere le scelte più giuste come hanno fatto finora. Per un tecnico è sicuramente difficile ma altrettanto bello avere così tanta scelta...».
La tua esperienza può tornare comunque comoda dentro lo spogliatoio?
«Sì, cerco di dare il buon esempio e aiutare i ragazzi più giovani anche se non è sempre facile...».
Pensi che la Reggiana possa ancora migliorare?
«Ci sono ancora margini di miglioramento, lavoriamo duramente in settimana proprio per questo motivo. Tutti i giocatori, dal primo all'ultimo, sono sempre sul pezzo: faccio i complimenti anche a chi gioca meno perché si allena con intensità e voglia da fare invidia».
Il secondo posto è l'unico obiettivo o si può ancora ripetere un miracolo sportivo come quello avvenuto a Cremona la scorsa stagione?
«In molti dicono che è stato l'Alessandria a perdere il campionato, ma per me eravamo stati bravi noi a recuperare così tanto terreno. Il Padova ad oggi ha ancora tanti punti di vantaggio, però noi dobbiamo continuare su questo cammino: tra un po' di partite vedremo come saremo e come sono messi. Non sarà facile per nessuna delle due squadre vincere sempre, la Reggiana però deve focalizzarsi sulle sue partite fondamentali, da non sbagliare...».
Siete la difesa meno battuta dell'intero campionato: cambiano le responsabilità per voi giocatori del pacchetto arretrato?
«Sicuramente aumentano, però è anche bello sapere di essere tra i migliori. Siamo consapevoli che stiamo facendo cose importanti, dobbiamo continuare su questa strada».
Quali difficoltà hai incontrato nello stare fuori così tanto tempo per infortunio?
«Non è stato facile per uno come me che vive di calcio. Vedere i compagni vincere mi ha aiutato ma allo stesso tempo dato fastidio perché non potevo contribuire. Adesso non ci penso più, do il massimo in allenamento per tornare in forma e lasciare il segno: il problema al polpaccio sembra passato del tutto, lo staff medico è stato bravo a farmi fare diverse visite e grazie a loro adesso mi sento meglio rispetto agli anni passati».
Nella tua lunga carriera hai fatto parte di tanti gruppi vincenti (Vicenza, Novara, Ternana): pensi che la Reggiana abbia queste importanti caratteristiche?
«Sì, perché siamo usciti alla grande da un brutto periodo. C'è rammarico per i punti buttati via ad inizio stagione, ma abbiamo dimostrato di essere un gruppo vincente: lo si vede anche dalle piccole cose in allenamento, dall'atteggiamento di chi gioca poco ma non fa mancare l'impegno e da quello di chi ha fatto tante presenze in categorie superiori ma comunque non si risparmia».
Oltre al calcio, sei molto impegno anche nel sociale...
«Ho iniziato diversi anni fa a Novara frequentando qualche ospedale, poi a Catania ho avuto dei contatti con l'oncologia pediatrica, mantenendo nel tempo rapporti stretti con molti bambini: una di loro è diventata la mia nipotina, se così si può dire. Vedere persone che soffrono così tanto e come reagiscono dà molta forza e mi aiuta nella vita in generale. Devo solo ringraziare tutti i bimbi e le persone conosciute in questi anni...».
Nella prossima stagione ti rivedremo a Reggio?
«Non lo so sinceramente, ci sono tante valutazioni che devono ancora essere fatte. Ho ancora un anno di contratto con la Cremonese, però qui a Reggio sto bene. Vedremo che succederà...».
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